Sciopero ginecologi

Protesta unica nel suo genere, per la prima volta ginecologi e ostetriche incrociano le braccia per ventiquattro ore, per portare all’attenzione di tutti le loro condizioni di lavoro e avanzare le loro richieste.sciopero ginecologi

[sws_related_postleft showpost=”3″] [/sws_related_postleft] Il 12 Febbraio si è avuto lo stop della sale parto in tutta Italia, ad eccezione esclusivamente di eventuali casi d’urgenza, per i quali la disponibilità di intervento è stata garantita. A causa dello sciopero, tutti i parti cesarei, precedentemente programmati per questa data, sono stati rimandati anticipandoli o posticipandoli, si stimano circa mille e cento nascite slittate, oltre a visite specialistiche ed ecografie. E’ il primo grande sciopero di questo genere che vede partecipare unitamente ginecologi e ostetriche. Ventiquattro ore di stop alle attività di routine a distanza ravvicinata alle prossime elezioni, per chiedere ai protagonisti della politica di prendere in considerazione le loro esigenze e i problemi legati al settore.

Tra le richieste avanzate, si ha innanzitutto quella di messa in sicurezza dei punti nascita, cosa che doveva già essere stata messa in atto, secondo un piano approvato nel 2010 ma che ancora non è stato attuato. Si richiedono interventi anche in merito ai costi proibitivi delle assicurazioni relative ai rischi professionali che possono arrivare a cifre molto alte, fino a sfiorare i trentamila euro all’anno e per porre un limite al contenzioso medico – legale in campo sanitario. Anche il principale sindacato dei medici ospedalieri, l’Anaao, chiede interventi per rivedere quello che è il concetto di colpa medica, affinché la responsabilità di eventuali eventi avversi sia attribuibile all’oggettività delle strutture sanitarie.[sws_related_postright showpost=”2″] [/sws_related_postright]

Nella stessa giornata si sono fermate anche le attività ambulatoriali ostetriche e i consultori familiari, la mobilitazione ha riguardato tutto il territorio nazionale ed ha coinvolto all’incirca quindicimila operatori del settore. Le principali sigle sindacali di categoria hanno indetto una manifestazione a Palermo per portare avanti le richieste alla base della protesta e alle ore dieci hanno organizzato un incontro aperto alla stampa all’hotel San Paolo Palace, sempre a Palermo. Ulteriori conferenze stampa hanno avuto luogo nelle sedi degli Ordini dei diversi capoluoghi di Regione.

Nonostante i numerosi tentativi da parte del ministero della Salute e degli interventi da parte del Garante sugli scioperi Roberto Alasse, che ha invitato ad un ripensamento sulla data, motivandolo anche con le avverse condizioni meteo previste, le associazioni di categoria non hanno receduto dal loro intento, confermando la giornata di sciopero e protesta.

Ginecologi e ostetriche hanno tuttavia assicurato l’assistenza alle urgenze e ad i parti naturali. Come dichiarato dal Carmine Gigli, presidente Fesmed, l’intenzione non è stata quella di causare alcun tipo di danno alle donne, tutt’altro, garantire loro condizioni migliori per poterle assistere al meglio in strutture sicure e moderne, con maggiori garanzie sia per le pazienti che per i medici.[author]