Ospedali danneggiati in Russia a causa del meteorite

Il meteorite esploso in Russia venerdì scorso ha provocato danni a 3000 edifici tra cui ospedali e scuole. Sono già iniziati i lavori di recupero e di analisi del suolo.

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[sws_related_postleft showpost=”3″] [/sws_related_postleft] Mosca. In seguito all’esplosione del meteorite caduto nella zona di Chelyabinsk, sugli Urali (Russia centrale) il 15 febbraio, sono 2962 gli edifici rimasti danneggiati. Di questi, 34 sono strutture sanitarie, tra cliniche e ospedali, gli altri fabbriche, case e scuole. Secondo l’ufficio stampa della Protezione Civile regionale però i lavori di ristrutturazione sono cominciati subito, coinvolgendo 4660 persone tra vigili del fuoco e soccorritori: attualmente risultano ripristinati il 55% degli edifici colpiti.

Il fenomeno è avvenuto alle 9,22 ora locale (4,22 in Italia). In base ai calcoli degli astrofisici della Nasa il meteorite pesava circa 10 mila tonnellate. Russia Today riporta che è esploso per 9 volte, l’ultima a circa 50 km da terra. Secondo il Ministero delle Situazioni di Emergenza, ai medici si sono rivolte 1145 persone, tra cui 291 bambini. Il governatore della regione Mikhail Jurevich ha dichiarato alla stampa che per la maggior parte gli abitanti accusavano ferite provocate dai vetri delle finestre, “scoppiate” a causa dell’onda d’urto provocata dal meteorite. In questi giorni si stanno dimettendo anche le 50 persone trattenute in ospedale per le cure.

Nonostante la maggior parte degli abitanti abbia subito danni di lieve entità fisica (eccetto pochi casi gravi come quello di una cinquantenne con una frattura alla spina dorsale), si dovrà verificare l’impatto piscologico su adulti e bambini provocato dal fenomeno che, secondo le testimonianze raccolte, ha suscitato paura e allarme. Nel frattempo le autorità raccomandano agli abitanti di non toccare i frammenti rimasti a terra, perchè potrebbero essere radioattivi. Un altro rischio sanitario, quello del contagio radioattivo, da approfondire. Negli Urali infatti si trova il Majak, un grande complesso industriale per il trattamento del combustibile nucleare e delle scorie radiattive. Gli impianti di energia nucleare comunque non sarebbero stati danneggiati e il Ministero delle Situazioni di Emergenza riferisce che è in corso nella zona il monitoraggio della situazione radioattiva e il livello di radiazioni si mantiene stabile a su valori a norma.[sws_related_postright showpost=”3″] [/sws_related_postright]

Il Ministero russo della Difesa era a conoscenza dell’arrivo imminente del meteorite, ma i dati sulle dimensioni ricavati dagli specialisti confermavano che sarebbe dovuto bruciare nell’atmosfera prima di toccare il suolo. Al momento non esistono eserciti con mezzi in grado di affrontare la caduta degli oggetti spaziali. Le procedure di prevenzione sono però già in corso: gli esperti infatti stanno raccogliendo nella zona colpita i detriti minerali, per poter analizzare in laboratorio la natura del corpo esploso. Intanto assicurano che la caduta non è da ricollegare all’asteroide 2012 DA14 che proprio il 15 febbraio ha sfiorato la Terra. [author] [sws_related_post]