L’effetto protettivo dell’acido folico in gravidanza

Sebbene non se ne conoscano ancora le cause, un recente studio medico – scientifico ha evidenziato che l’assunzione di integratori a base di acido folico da parte della donne durante la gravidanza, possa essere un valido aiuto per la diminuzione delle possibilità di comparsa di autismo.

acido folico gravidanza

[sws_related_postleft showpost=”4″] [/sws_related_postleft] L’acido folico conosciuto anche come vitamina M o B9, è presente nei cereali, nel fegato, nel lievito di birra ed in alcuni ortaggi come gli spinaci. Insomma una sostanza piuttosto comune e che sembra essere di grande aiuto, in quella che può essere considerata una sorta di prevenzione nei confronti dell’autismo.

Entrando nel merito dello studio scientifico, esso è stato effettuato su un campione di oltre 85 mila bambini nati tra il 2002 ed il 2008. I test sono stati eseguiti nel mese di marzo 2012 ed ossia quando i bambini avevano una età che andava da un minimo di 3,3 anni fino ad un massimo di 10,2 anni, il che vuol dire una media di età anagrafica pari a 6,4 anni.

È importante sottolineare che le madri hanno assunto integratori a base di acido folico tra la quarta settimana di gravidanza fino all’ottava settimana. I risultati sono stati piuttosto sorprendenti. Il dato assoluto riporta che su un totale di oltre 85 mila bambini in 114 casi si è dovuto constare la presenza di problemi di tipo autistico, in 56 casi è stata diagnostica la sindrome di Asperger e in 100 casi si sono evidenziati dei disturbi piuttosto generici che non sono stati catalogati dai ricercatori. [sws_related_postright showpost=”4″] [/sws_related_postright] Il dato relativo è senza dubbio quello più interessate in quanto, mentre la percentuale di casi di autismo per bambini nati da madri che non hanno ingerito integratori a base di acido folico durante la suddetta fase della gravidanza è pari allo 0,21%, quella dei bambini le cui madri che hanno assunto acido folico si abbassa fino allo 0,10%, ed ossia viene più che dimezzata.

Lo studio ha evidenziato inoltre, che non c’è nessuna corrispondenza tra l’acido folico e la sindrome di Asperger o altre disfunzioni e che l’utilizzo di integratori a base di olio di pesce, altro alimento messo sotto il focus della ricerca, durante la gravidanza non presenta nessun significativo risultato in tal senso.
Lo studio è stato curato dal professor Pal Saren in collaborazione con altri esponenti dell’Istituto di Sanità Pubblica di Oslo ed è stato pubblicato sull’autorevole rivista medica americana Jama. Lo stesso professore Saren commentando il risultato riscontrato in questo importante studio, ha evidenziato come senza dubbio, fino all’ottava settimana di gravidanza l’assunzione di integratori a base di acido folico sia una cosa molto utile e che fa bene, ma allo stesso modo la sua efficacia nei confronti dell’autismo non può essere considerata cosa certa in quanto c’è da tenere in considerazione l’effetto casualità che si è potuto riscontrare durante lo studio e che essendo tale è impossibile da quantificare.
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Fragole e mirtilli neri “proteggono” le donne

Prendersi cura della propria salute può essere molto piacevole e gustoso! Mirtilli neri e fragole sono un valido aiuto per contrastare l’insorgenza di infarti, soprattutto nelle donne, come osservato in uno studio i cui risultati sono stati pubblicati recentemente.

Mirtillo-nero-Selvatico

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E’ una dolce notizia quella che ci giunge da un team di ricercatori provenienti dagli Stati Uniti e dalla Gran Bretagna, dall’Harvard School of Public Health di Boston e dall’Università di East Anglia. I ricercatori hanno contoddo un test coinvolgendo 93.600 donne con un’età tra i 25 e i 42 anni. Le partecipanti, facenti parte del Nurses’ Health Study II, sono state seguite per ben 18 anni. I risultati di questa interessante ricerca sono stati pubblicati su Circulation, il Journal of the American Heart Association (AHA).
Lo studio, portato avanti dal dottor Eric Rimm e dalla dottoressa Aedin Cassidy, con il supporto dei loro colleghi, aveva lo scopo di accertare l’effetto dell’assunzione regolare di frutti di bosco sulla salute del sistema cardiovascolare delle donne. Dal momento che le fragole e i mirtilli neri sono i frutti di bosco maggiormente consumati negli Stati Uniti, sono stati scelti questi per condurre la sperimentazione.

Nel corso del periodo di osservazione, tra le partecipanti all’esperimento si sono verificati 405 casi di infarto. Secondo quanto osservato dai ricercatori, le donne che hanno consumato una maggiore quantità di mirtilli e fragole, hanno visto una riduzione del 32% della possibilità di contrarre un infarto. Questo se paragonate a coloro che mangiavano i frutti di bosco solamente una volta al mese o anche meno frequentemente e a coloro che, pur seguendo una dieta ricca di frutta e verdura, non ne consumavano affatto.

Dalle rilevazioni fatte sul gruppo in studio, ne scaturisce il consiglio di introdurre almeno tre porzioni tra mirtilli neri e fragole, per poter avere un effetto di contrasto agli attacchi cardiaci e proteggere così la salute del cuore, riducendo significativamente potenziali rischi cardiovascolari.[sws_related_postright showpost=”2″] [/sws_related_postright]

La dottoressa Cassidy dell’Università de East Anglia sottolinea come le sostanze che si trovano naturalmente nella frutta e verdura di colore rosso e blu possano ridurre notevolmente il rischio di attacco cardiaco nelle donne giovani e di mezza età. Il dottor Rimm rimarca come mirtilli e fragole, in particolare, posseggano alti livelli di sostanze benefiche per il sistema cardiocircolatorio.

L’effetto benefico sulla circolazione è dovuto ai flavonoidi e tra questi la specifica sottoclasse chiamata antociani, che hanno un elevato potere antiossidante. Tali sostanza possono favorire la dilatazione delle arterie e contrastare l’accumulo di placche. I flavonoidi si trovano anche in molti altri vegetali, come ad esempio uva, more, lamponi, ribes nero, prugne, ciliegie, melanzane.

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