Nuovi scenari per la Sclerosi Multipla

La Sclerosi multipla colpisce ogni anno oltre 2000 italiani ed ad oggi sono circa 68000 i cittadini italiani, di cui circa il 75% sono donne, che hanno dovuto fare i conti con questa terribile patologia. Tuttavia all’orizzonte sembra esserci uno spiraglio di luce e a confermarlo è il dottor Giancarlo Comi direttore dell’Istituto di neurologia sperimentale Inspe del San Raffaele, da sempre in prima linea nella lotta contro la Sclerosi Multipla.

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Comi spiega come, sebbene ad oggi sono ancora sconosciute le principali cause del sorgere della malattia, si sono fatti degli importanti passi in avanti dal punto di vista clinico e terapeutico. Il primo importante passo in avanti è rappresentato dal crescere del numero di trattamenti disponibili per affrontare la sclerosi multipla. Ogni tipologia di trattamento infatti può affrontare la malattia in uno stadio diverso ed è inoltre dotato di una diversa potenza e tollerabilità per il paziente. Si intende dunque che avere a disposizione più trattamenti significa semplicemente avere più armi per combattere il nemico Sclerosi Multipla. La crescita del numero di trattamenti è ovviamente dovuta agli ampi progressi fatti in campo farmacologico negli ultimi anni. Il dottor Comi spiega infatti che da circa un anno è arrivato in Italia il farmaco Fingolimod che, assunto per via orale, permette di controllare i linfociti, le cellule bianche del sangue, che nel caso della Sclerosi Multipla impazziscono letteralmente e vanno a colpire il sistema nervoso. Altro farmaco di grande potenza è inoltre l’Alemtuzumab che distrugge la maggior parte di linfociti e il cui dosaggio ovviamente va controllato attentamente in quanto gli effetti collaterali sono molti: uno tra tutti i danni alla tiroide.
Insomma lo scenario sembra essere incoraggiante e l’avvento di nuove cure potrebbe ulteriormente indebolire quella che ad oggi è una patologia che spaventa. La componente fondamentale nella lotta alla Sclerosi Multipla però, sottolinea ancora Comi, oltre che lo sviluppo si chiama organizzazione. E’ fondamentale infatti che ci sia un’adeguato utilizzo degli strumenti e dei farmaci, si sta inoltre lavorando alla costruzione di centri che possano essere dei veri e propri punti di riferimento per il paziente in tutta Italia. Ad oggi si può tranquillamente dire che i risultati sono buoni anche sotto questo punto di vista in quanto in Italia sono presenti oltre 200 centri dove il paziente può essere seguito da medici esperti che controllano costantemente l’evolversi dei trattamenti.

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