Scade il brevetto del Viagra

Scade anche in Italia il brevetto del Viagra, celebre farmaco contro la disfunzione erettile. Le case farmaceutiche si contendono ora la produzione della pillola blu che -da quasi diciassette anni- domina un’importante fetta di mercato.

Viagra
Era l’ormai lontano 1996 quando la casa farmaceutica americana Pfizer mise per la prima volta in commercio nel Nuovo Continente il Viagra, la celeberrima pillolina blu che combatte i disturbi di erezione. Da allora questo farmaco è entrato a far parte non solo dell’immaginario collettivo e della cronaca, ma soprattutto della vita di molte coppie, delle quali ha cambiato l’intimità e le abitudini sessuali.
Dalla data della sua prima commercializzazione, si può dire che il Viagra abbia conosciuto esclusivamente grandi numeri. Si parla di ben due miliardi e mezzo di pasticche consumate, per un bacino di utenza che supera i quarantun miliardi di uomini sul mercato globale.
Ma, come spesso capita, il metro del successo di un prodotto può essere facilmente individuato nella grande quantità di imitazioni che vanta. E il celebre rimedio farmacologico è un campione in fatto di imitazioni, avendo scatenato un vero e proprio mercato parallelo di contraffazioni che ha come canale privilegiato il web. Impossibile contare, infatti, il numero di imitazioni messe in commercio -spesso con nomi tanto ingannevoli quanto divertenti- durante l’ultimo decennio, le cui pubblicità hanno invaso attraverso lo spamming le caselle mail di utenti di tutto il globo. Sono dell’ordine di alcune decine di milioni le ricerche online rivolte a reperire il prezioso antidoto contro la disfunzione erettile, e di queste la quasi totalità sono puntualmente reindirizzate verso siti contraffatti. Il pericolo più consistente generato da queste truffe, oltre al danno economico, è quello di incappare in farmaci contenenti principi attivi inefficaci, o peggio pericolosi per la salute.

Il Viagra è entrato in commercio in Italia con un ritardo di due anni rispetto alla commercializzazione americana. Il grande clamore che ha accompagnato l’uscita di questo medicinale, ma soprattutto il grande successo che continua a riscontrare, ne fanno un prodotto la cui produzione promette guadagni da capogiro. Non stupisce quindi che la scadenza del brevetto, con la quale viene meno l’esclusiva di commercializzazione da parte della Pfizer, abbia generato una corsa ad accaparrarsene la produzione. L’italia in particolare -seconda in Europa solo all’Inghilterra per quanto riguarda il consumo di pillole blu- rappresenta un bacino d’utenza stabile e remunerativo per chi riuscirà ad aggiudicarselo.
Il brevetto ha incontrato i propri termini di scadenza in ormai otto nazioni, ma si riesce facilmente a immaginare un futuro di altrettanta fortuna per il commercio di questo popolare farmaco, minato solo dalla nuova ondata di contraffazioni proveniente dal mercato asiatico.

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