La dieta Metabolica

La dieta metabolica, inventata dal biologo canadese (ma di origini italiane) Mauro di Pasquale, garantisce la perdita di una gran quantità di peso corporeo (si parla anche dieci chili in due settimane) che non si riacquisterà mai più. Ma funziona davvero?

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[sws_related_postleft showpost=”3″] [/sws_related_postleft] Questo regime alimentare si basa sullo stesso principio su cui è fondata la dieta iperproteica: chi lo segue, infatti, assume pochi carboidrati ma molti grassi e proteine. In questo modo l’organismo umano, privato del necessario apporto di carboidrati, onde produrre l’energia necessaria alle funzioni vitali, comincia a smaltire le proteine contenute nei grassi in eccesso. In questo modo il corpo perde rapidamente una gran quantità di lipidi, snellendosi in maniera piuttosto evidente.
La dieta metabolica è divisa in due momenti: il primo consiste in un periodo di prova della durata di circa un mese. Questa fase, a sua volta, si divide in due parti distinte: la prima viene detta fase di “scarico”, la seconda di “carico”. Durante la prima fase (che dura poco meno di due settimane), il soggetto consuma molti grassi e pochi carboidrati. Nella seconda (della durata di un paio di giorni) bisogna invece ricominciare ad assumere i carboidrati e, di conseguenza, eliminare i grassi.
Il secondo momento della dieta si divide nelle stesse identiche fasi (“scarico” e “carico”), ma con tempi diversi: la fase di “scarico”, infatti, durerà soltanto cinque giorni, mentre resterà invariata quella di “carico”. A questo punto, il soggetto a dieta comincerà ad alternare le due fasi fino a raggiungere il peso-forma desiderato.
Il pregio di questa dieta è che mantiene ciò che promette: il metabolismo si velocizza e la persona perde peso in poco tempo e sente sempre meno fame. In molti forum dedicati si magnificano gli effetti che questo tipo di alimentazione ha rapidamente sul corpo di chi decide di intraprenderlo: c’è chi ha cominciato da qualche giorno ed ha già perso un paio di chili o chi è nelle fasi più avanzate e giura di non aver ripreso un etto. Insomma, non saranno i dieci chili in due settimane annunciati (obiettivo effettivamente difficile da raggiungere), ma la perdita di peso è comunque importante.
Nonostante questo, però, anche la dieta metabolica (così come ogni regime alimentare fortemente “squilibrato”) è stata aspramente criticata, sia da esperti del settore, sia da persone che l’hanno provata in prima persona.
Il dietologo Alberto Calvieri scrive nel suo blog che l’apporto di una quantità ridotta di carboidrati nella fase di “scarico” sarebbe molto al di sotto da quella richiesta dal corpo umano, il quale si ritroverà a bruciare tutto il glicogeno disponibile, riducendo conseguentemente le quantità di sali minerali, vitamine e fibre presenti nel corpo umano, da cui il pericolo di “insorgenza di stitichezza con tutti i problemi che ne possono derivare”. La scarsità di carboidrati, inoltre, oltre a “ridurre decisamente il senso di fame”, determina la comparsa di “stanchezza, nausea, vomito, vertigini, instabilità emotiva, ansia, cefalea”, fino ad arrivare, solo nei casi più gravi, al “coma metabolico”. Questa dieta provocherebbe danni anche all’attività sportiva (che ne risentirebbe anche se non praticata a livello agonistico) e comporterebbe un incremento di colesterolo e trigliceridi.[sws_related_postright showpost=”3″] [/sws_related_postright]
Insomma, per il dottor Calvieri la dieta metabolica del dottor Di Pasquale non seguirebbe “le moderne acquisizioni della Scienza dell’Alimentazione in termini di risposta metabolica e salute per l’organismo”, e sarebbe quindi essenzialmente dannosa. Il suo successo deriverebbe dunque soltanto dalla rapidità dei suoi effetti.
Per tutti questi motivi gli esperti consigliano vivamente di consultare il proprio medico di fiducia prima di intraprendere un regime alimentare del genere, e comunque di lasciarlo perdere se si desiderano perdere solo pochi chili. [author] [sws_related_post]