Ipoglicemia neonatale: con un massaggio si può sconfiggere

Dai risultati dei ricercatori dell’Università di Auckland, in Nuova Zelanda, emerge che l’ipoglicemia neonatale è possibile debellarla con un massaggio alle guance.

bambino

La causa dell’ipoglicemia è dovuta ad un basso livello di zuccheri (glucosio) nel sangue.
Essa può provocare uno scarso afflusso di glucosio al cervello, riducendone le funzionalità e in gergo medico è chiamata neuroglicopenia.
La diminuzione della funzione celebrare è in grado di creare: un vago senso di malessere, coma e, in certi avvenimenti sporadici, può portare alla morte.
All’ipoglicemia si è soggetti a qualsiasi età e le sue radici possono assumere cause diverse.
La neonatologa e coautrice dell’articolo apparso su The Lancet, Jane Harding, racconta che l’ipoglicemia neonatale colpisce fino al 15% dei bambini ed una causa evitabile di danno celebrale.
Grazie agli studi fatti dai ricercatori neozelandesi, risulta che con un gel di destrosio, da tempo utilizzato contro l’ipoglicemia dei diabetici, è possibile, massaggiando prudentemente all’interno delle guance del neonato, ottenere ottimi risultati per la terapia di questa patologia.
Fino ad oggi, l’alimentazione integrativa prescritta sulla base degli esami della glicemia, a volte, risulta poco efficace in quanto subentra la necessità di ricovero in terapia intensiva, con trattamento di glucosio endovena.
Il primo studio denominato Sugar Babies Study, ha dato prova che il massaggio in bocca con il gel, oltre ad essere privo di pericolo e il suo utilizzo è assolutamente semplice, ha maggiore efficacia rispetto all’alimentazione integrativa per curare l’ipoglicemia neonatale.
Da non sottovalutare, che la cura ha un costo di solo due dollari (circa 1,45 di euro) a bambino, quindi si limitano considerevolmente i costi sanitari.
Sono 242, i bambini ipoglicemici che si sono sottoposti a questo tipo di trattamento con destrosio, è il suo risultato è stato ottimo in quanto ha normalizzato lo zucchero nel sangue in tempi rapidissimi, senza conseguenze negative, limitando notevolmente il ricovero in terapia intensiva.
Anche se un semplice grazie non ripaga adeguatamente tutti gli sforzi che i ricercatori fanno attraverso gli studi e le ricerche effettuate per ore ed ore nei laboratori, tramite ad essi possono ridonare un sorriso ai bambini e ai loro famigliari, dandogli la possibilità di una vita serena.

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