Crisi di panico nei bambini

IL MONDO DELL’INFANZIA: PRO E CONTRO

Mettere al mondo un figlio è una gioia incontenibile, alla pari con poche altre esperienze esistenziali.
È inoltre straordinario notare passo dopo passo i progressi maturati dal neonato, indice della prodigiosa intelligenza umana. Nella maggiore delle ipotesi l’infanzia di un bambino é serena, sorvegliata costantemente da mamma e papà.
Ma nonostante costituiscano la minoranza dei casi, vi sono alcune patologie sviluppate soprattutto in età infantile, le quali creano numerosi problemi non solo al bambino, ma anche ai genitori.
Le patologie di cui parliamo riguardano soprattutto la sfera psicologica e si riscontrano nel 15% della popolazione italiana (soprattutto negli adulti).
A cosa ci riferiamo? Beh, richiamiamo casi che variano dal disturbo ossessivo compulsivo a dei veri e propri attacchi d’ansia (o di panico).

 

L’ATTACCO DI PANICO NEI BAMBINI: COME SI MANIFESTA?

Non è facile riconoscere a primo impatto i sintomi di un attacco di panico, che genera una momentanea confusione soprattutto nel genitore, il quale è non solo l’unico responsabile del piccolo, ma anche il solo che può dosare o attenuare l’improvvisa variazione comportamentale.
In genere le avvisaglie più frequenti per questo genere di disturbo sono:
-Tachicardia
-Fiato sospeso (il bambino tende a trattenere il respiro a causa dell’eccessiva tensione, manifestando un colorito decisamente acceso e rossastro)
-Tremolio e spasmi
-Vampate di calore e sudorazione
-Inappetenza
Tutti i sintomi riportati possono essere un segnale allarmate di attacco d’ansia, perciò il piccolo cercherà di emettere uno o più segnali per richiamare l’attenzione della madre o del padre.
Quando il bambino inizia a perlustrare l’ambiente che lo circonda potrebbe anche soffrire di Agorafobia (paura degli spazi affollati, nei quali non sono presenti vie di fuga), un’ulteriore causa scatenante di attacchi isterici.
Tutto ciò dipende anche da un’iniziale difficoltà dell’infante a separarsi dalla figura materna o paterna, insomma l’unico punto di riferimento al quale possa aggrapparsi.

RIMEDI PER SCONFIGGERE L’ANSIA

In realtà un figlio è ancora troppo piccolo per poter risolvere un problema di questo genere, è per questo che i genitori sono gli unici ad avere le chiavi in mano per la risoluzione del problema.
La risoluzione può essere immediata o a lungo termine.
Già, è fondamentale che un bambino cresca in un clima sereno, fiancheggiato da una figura di riferimento che lo sostenga e lo aiuti nello sviluppo delle sue capacità, nello sconfiggere le sue paure. In caso contrario il bambino crescerà solo e porterà avanti i complessi che lo hanno tormentato da piccolo, con la probabilità che questi divengano ancora più forti.
Per una risoluzione a breve termine non c’è niente di meglio che far sentire il piccolo al sicuro, prendersi subito cura di lui chiedendogli cosa sia successo o come si possa risolvere il problema.
Dunque, la vicinanza di un padre o di una madre sono i veri rimedi, non saranno necessari farmaci o diagnosi mediche, l’unica vera cura risiede nel cervello e va coltivata con la serenità e la premura di un bravo genitore.
Provare per credere.