Dente che pulsa dopo devitalizzazione

Molto spesso si crede che un dente devitalizzato non dovrebbe far male o pulsare, tuttavia questo non è esattamente vero, soprattutto se l’operazione è stata fatta da pochi giorni. Infatti, appena compiuta la devitalizzazione, si può provare dolore quando il dente è sottoposto a pressione. Ciò avviene anche se l’operazione è stata portata a termine correttamente e senza problemi. Di conseguenza masticare sopra al dente devitalizzato può provocare fastidio.
Le pulsazioni e la sensazione dolorosa sono causati dalla forte infiammazione che, a seguito del trattamento endodontico, interessa i tessuti intorno alla radice del dente. Infatti il trattamento canalare per la devitalizzazione comprende operazioni di sagomatura e detersione, che possono essere seguite dall’otturazione con eventuale estrusione di cemento. L’infiammazione dura da poche ore ad alcuni giorni e può essere attenuata assumendo un semplice antinfiammatorio. Comunque si consiglia di avvertire il paziente della possibilità che il dente devitalizzato possa provocare disagio nei primi 2-3 giorni post-trattamento.
Se il dente pulsa dopo la devitalizzazione, è bene sottoporsi a una visita di controllo, soprattutto quando il dolore al dente persiste e non scompare dopo un paio di giorni. In questo caso si tratta di un sintomo di interferenza occlusale provocata da un precontatto. Si verifica quando l’otturazione è troppo alta in un punto del dente devitalizzato e così si irrita il tessuto periapicale. In genere basta ritoccare l’otturazione per eliminare il problema e, di conseguenza, il dolore. Inoltre bisogna tenere a mente che il dolore può essere provocato da una risposta batterica dovuta alla devitalizzazione di un dente infetto. L’infezione dei tessuti periapicali provoca una pulsazione dolorosa del dente e dei tessuti intorno alla radice; inoltre il gonfiore può essere aggravato dalla masticazione. Quindi è opportuno sottoporsi a una terapia antibiotica sotto controllo del dentista. Per limitare i danni il dolore si consiglia di evitare cibi e bevande con alto contenuto di zuccheri e consumare gli alimenti tiepidi.

Denti storti da ciuccio

Il ciuccio, oggetto di comune utilizzo per placcare il malessere del neonato, potrebbe essere causa di alcuni difetti che col passare del tempo possono essere notati con maggior facilità e comportano delle conseguenze tutt’altro che piacevoli da vedere.

Il ciuccio e la dentatura del piccino

Il ciuccio, come facilmente notabile, è uno strumento che viene utilizzato dai genitori per diverse motivazioni tra cui spicca quella principale, ovvero quella che consiste nell’evitare che il piccino pianga senza alcuna interruzione.
Questa particolare situazione non fa altro che creare una potenziale situazione di pericolo per la dentatura del piccino: durante i primi mesi di vita il palato e gli stessi denti tendono a svilupparsi e l’introduzione del ciuccio, soprattutto per lunghi lassi temporali, altro non fa che comportare una situazione particolarmente dannosa per la bocca.
In primo luogo sarà possibile notare che i denti superiori risulti essere maggiormente sporgenti, visto che l’arcata superiore verrà leggermente allargata comportando proprio questo genere di aspetto estetico tutt’altro che piacevole da vedere.
In alcuni casi accade il fenomeno contrario: i denti superiori tendono ad essere maggiormente arretrati rispetto quelli inferiori, creando quindi una malformazione che comporta anche delle problematiche funzionali che non devono essere sottovalutate.
Inoltre il ciuccio comporta quel fenomeno che viene definito come morso aperto: i denti inferiori e quelli superiori, venendo modificati nella loro formazione, lasciano un piccolo spazio nel quale, generalmente, il piccino interpone la lingua.

Quando si manifestano questi difetti

I difetti prima citati non sono sinonimo di sicurezza, ovvero non è assicurato al cento per cento che questi colpiscano ogni piccino al quale viene dato il ciuccio.
Bisogna infatti sottolineare come sia il tempo d’utilizzo dello stesso strumento a fare in modo che le malformazioni della dentatura siano maggiormente visibili oppure no.
Occorre mettere in risalto il fatto che, se il ciuccio viene utilizzato per brevi lassi temporali, queste malformazioni non saranno visibili visto che la dentatura avrà tutto il tempo necessario per potersi sistemare senza alcuna complicazione o intervento.
In caso contrario si rischia invece una situazione opposta ovvero quella che consiste in una malformazione visibile a occhio nudo fin da subito.

Come combattere tale problematica

Se il ciuccio viene abbandonato entro l’anno e mezzo la composizione dei denti e della mascella tende a tornare alla normalità in maniera autonoma.
In caso contrario sarà necessario l’intervento del logopedista e del dentista in maniera tale che la dentatura del piccino possa essere sistemata ed eventuali problemi relativi alla deglutizione ed anche al parlare possano essere combattuti in maniera completa e senza alcuna complicazione.

Afte in bocca, cosa c’è da sapere

Che cosa sono le afte?

Le afte sono delle piccole ulcere, che riguardano la mucosa orale.
Queste piaghe sono di carattere non contagioso e sono assolutamente begnigne. Queste lesioni compaiono nella parte interna della bocca, delle labbra, delle guance e della gola. Talvolta si manifestano anche sulla lingua.
Le afte sono delle ferite poco profonde, che sono circondate da un alone di colore rosso. Nei giorni successivi alla loro comparsa, su quell’alone solitamente compare una bolla o una vescicola. Quando si avverte più dolore, inoltre, significa che la bolla si è trasformata in un’ulcera aperta, molto infiammabile e infettata.
Queste piaghe hanno poi un diametro che va dai 2 ai 5 millimetri e possono comparire singolarmente, oppure in gruppo.
Le ulcere della bocca sono molto differenti dalle vesciche che hanno come causa principale la febbre. Queste ultime sono delle lesioni molto contagiose, che spesso sono state originate dal virus dell’herpes simplex.

Quando compaiono?

E’ raro che le afte compaiano nel periodo infantile. Di solito queste lesioni sono molto comuni negli adolescenti, colpiscono soprattutto le donne e si presentano in un’età compresa tra i 20 e i 50 anni.
E’ curioso sapere che queste ulcere capitano in misura minore a chi fuma, in quanto, secondo alcuni studiosi, la nicotina deve avere qualche proprietà che non permette l’insorgere delle infezioni.

Quali sono i sintomi?

I sintomi più comuni di un’afta sono: bruciore, prurito, e un fastidioso formicolio. La comparsa delle afte può anche essere accompagnata da un rigonfiamento dei linfonodi vicini.

Quali sono le cause?

Le cause delle ulcere della bocca sono molteplici. Innanzitutto queste lesioni possono comparire in presenza di un sistema immunitario debilitato. Queste piaghe si manifestano a volte dopo un intervento odontoiatrico e possono essere anche la conseguenza di uno squilibrio ormonale concomitante al periodo delle mestruazioni.
Pure i cambiamenti nella flora dell’intestino, lo stress, la stanchezza e lo spazzolamento troppo forte dei denti causano le afte.
In alcuni casi queste ultime si presentano, poi, dopo aver usato dei prodotti per l’igiene della bocca che contengono sodio lauril solfato, per un’allergia ai batteri del nostro cavo orale, per una mancanza di alcune sostanze, come la vitamina B-12, il ferro e lo zinco, e se un individuo soffre di alcune intolleranze nei confronti del cioccolato, del caffè, delle fragole, delle uova e dell’ananas.
Inoltre certe malattie favoriscono la comparsa delle afte. Stiamo parlando ad esempio delle infiammazioni croniche che colpiscono l’intestino, della malattia di Behcet e dell’AIDS, che causa una soppressione del nostro sistema immunitario.

Che rimedi sono efficaci?

Queste formazioni ulcerose della bocca scompaiono da sole nel giro di una o al massimo due settimane, quindi delle volte non è necessario usare alcun tipo di farmaco. Per favorire la guarigione delle afte ci sono comunque diversi rimedi naturali. Si può ad esempio diluire un pò di sale in un bicchiere d’aqua e fare dei risciacqui nella parte in cui c’è la lesione per tre volte alla settimana. E’ possibile anche applicare un pò di bicarbonato di sodio sull’afta e dopo risciacquare con acqua fredda, stando attenti a non sfregare sulla ferita.
Altri rimedi naturali consistono dunque nell’applicare una bustina di tè bagnata sulla bolla, oppure nel prendere un batuffolo di cotone imbevuto con l’acqua ossigenata e metterlo sull’afta per tre volte al giorno.
Il ghiaccio e i colluttori sono consigliati, perchè hanno quindi il potere di alleviare il dolore causato dalle piaghe della bocca.
Le afte possono scomparire, applicando su di esse per due vole al giorno pure un pochino di yogurt o di idrossido di magnesio.
Per accellerare la guarigione sono consigliati anche alcuni farmaci in compresse, come il Benactiv gola e le caramelle Benagol.

Rimozione amalgama dentale

L’amalgama è un tipo di otturazione dentale di colore argento ampiamente diffusa e caratterizzata dalla presenza di metalli e da una forte componente di mercurio, una delle sostanze più tossiche esistenti, che può essere causa di intossicazione.
In Italia l’uso di questo genere di otturazione è sconsigliato solo per alcune categorie di persone (come le donne in dolce attesa e i bambini), mentre altri stati europei ne hanno bandito l’uso.

Il mercurio presente nell’amalgama evapora lentamente con la frizione dovuta alla masticazione, quando vengono ingerite bibite calde, oppure si mangiano alimenti salati o acidi, o ancora in presenza di alcune particolari condizioni.

Rimuovere questi metalli dai nostri denti rappresenta una scelta conveniente per la salute, ma al tempo stesso ha una valenza estetica, dal momento che le nuove otturazioni sono di colore bianco, che si uniforma al colore naturale del dente, e realizzate con un materiale biocompatibile e inerte, innocuo per la salute.

Fondamentale è che la rimozione venga eseguita in maniera protetta, da specialisti e accertandosi sempre che avvenga in sicurezza, seguendo un protocollo che permetta al paziente, al medico e agli assistenti di poter procedere con la massima sicurezza e smaltire l’amalgama come rifiuto speciale.

E’ quindi importante stare attenti a questi semplici accorgimenti per poterci affidare a professionisti seri:

– il dentista deve isolare il dente otturato con una diga di gomma;

– coprire il volto e gli occhi del paziente e dotarlo di un camice e una cuffia monouso, come quelli che devono indossare gli operatori;
– per impedire ai vapori di mercurio di entrare nelle vie respiratorie, gli operatori dovranno indossare delle mascherine dotate di un filtro apposito;

– anche il paziente dovrà avere la possibilità di respirare aria pulita grazie a un aspiratore studiato appositamente che elimina ogni residuo dall’aria dello studio dove si esegue il procedimento.

L’amalgama viene rimossa dalla sede dove è incastrata con l’uso di abbondante acqua, senza ridurla in polvere e senza scaldarla eccessivamente, si utilizzano gli strumenti idonei per creare uno spazio che permetta all’amalgama di essere estratta dalla sede dove era incuneata senza rompersi, anche se questo comporta il sacrificio di una parte di smalto.

Nel caso sia necessario rimuovere più otturazioni, è opportuno eseguire accurate analisi prima di procedere, rimuovere un’amalgama per volta a cominciare da quella maggiormente reattiva e rimuovere le successive a distanza di alcune settimane, con una cadenza che va valautata caso per caso, per assicurarsi che i metalli pesanti presenti in feci e urine sano tornati alle condizioni normali prima di procedere con un’ulteriore rimozione e valutare le condizioni del paziente.

L’operatore, sulla base della sua esperienza e dello stato di salute del paziente, eseguità dei test diagnostici e valuterà la somministrazione di una terapia per bocca o, in alcuni casi, per endovena, che il paziente dovrà seguire nelle settimane immediatamente precedenti e successive alla rimozione dell’amalgama.

Mal di denti: cosa prendere?

Il mal di denti è una manifestazione molto dolorosa. Questo fenomeno compare spesso con delle fitte e degli spasmi. Questi ultimi partono dal dente e si propagano, fino ad interessare i legamenti parodontali e le gengive.
Questo problema è noto anche con il nome di odontalgia.

Il mal di denti comunque può manifestarsi in maniera continuativa e penetrante. In molti casi, il dolore può aumentare a causa di alcuni fattori che ne facilitano l’accentuazione. Questi fattori sono il meccanismo della masticazione, la presenza di stimoli termici di caldo o di freddo e alcuni alimenti, che contengono molti zuccheri.
Il mal di denti può avere molteplici cause, alcune di queste possono essere:

  • la presenza di tartaro;
  • le gengiviti;
  • le paradentiti;
  • le carie;
  • gli ascessi;
  • eccessiva ipersensibilità dei denti.
  • La odontalgia compare però anche per altri motivi.

Alcune malattie possono infatti favorire questa problematica, come ad esempio la sinusite, le nevralgie e pure gli infarti.
Una visita dal dentista, comunque, è molto utile per trovare l’origine della comparsa del dolore ai denti e far cessare il fastidio.
In attesa del consulto con un odontoiatra, ci sono dei rimedi per curare la odontalgia.

Quai rimedi possono essere utili?

Innanzitutto si possono lavare i denti con acqua tiepida, passando successivamente il filo interdentale.
Il fastidio può essere placato ponendo un poco di ghiaccio, avvolto in un panno, sulla guancia interessata dal dolore, oppure facendo anche dei risciacqui per circa trenta secondi con del whisky, che è un anestestico molto blando.
Quando si ha il mal di denti, è consigliato ricorrere pure a dei rimedi naturali, che hanno un potere antinfiammatorio. E’ molto utile ad esempio mettere un batuffolino imbevuto di olio essenziale di chiodi di garofano sul dente dolente, oppure porre su quest’ultimo due gocce di propoli.
La calendula, la malva e l’aloe vera sono molto efficaci per alleviare i sintomi dell’odontalgia, in quanto hanno delle proprietà lenitive. La citronella, la salvia e la menta, invece, si possono usare per disinfettare la parte intorno al dente, interessata dall’infezione.
Per curare il mal di denti dopo aver consultato un dentista o il proprio medico si può ricorrere a  farmaci antidolorifici.

Tra questi medicinali ci sono: la Tachipirina, l’Ibuprofene, la Clorexidina, che un colluttorio antibatterico da usare con dei risciacqui da trenta secondi.
Per combattere l’odontalgia è consigliata inoltre la somministrazione di Farmaci antinfiammatori non steroidi. Questi medicinali fanno cessare il dolore, ma non curano in alcun modo la causa scatenante del fastidio.
In presenza di un mal di denti molto forte, bisogna assolutamente stare attenti all’alimentazione. Si devono assumere cibi morbidi e ricchi di calcio, frutta, verdura, yogurt e alimenti contenenti parecchia vitamina C, che impediscono la comparsa di fenomeni di sanguinamento.
Diversamente, non si devono mangiare cibi troppo caldi o freddi, bibite e alimenti che contengono parecchio zucchero, oppure che sono molto croccanti, come il torrone, le caramelle dure e i confetti.
Quando si manifesta il mal di denti è comunque necessario andare immediatamente dal dentista. Quest’ultimo, se il dolore è causato da una scarsa pulizia della bocca, provvederà a fare al paziente una seduta di igiene orale, con un trattamento di detartrasi, che elimina tutti i batteri.
Se all’origine dell’odontalgia ci sono delle carie, lo specialista provvederà a otturare i denti, oppure a devitalizzarli o ad estrarli.

impianti dentali: problemi post impianto

I moderni impianti dentali si avvalgono di tecnologie e soluzioni avanzate per la sostituzione dei denti mancanti o danneggiati. Si tratta di installazioni molto efficienti, in grado di fornire una soluzione duratura e di grande effetto senza provocare dolori o causare disagi nella fase successiva all’intervento. L’importante per evitare complicazioni è affidarsi sempre a odontoiatri esperti e qualificati, in grado di eseguire l’intervento in maniera perfetta e seguire il paziente nella fase post impianto.

I rischi più comuni degli impianti dentali

Innanzitutto bisogna dire che gli impianti dentali non mostrano particolari rischi o controindicazioni, con una casistica altamente soddisfacente nella fase post installazione. Ovviamente esistono delle problematiche di rischio legate anche a fattori extra intervento, ma nella maggior parte dei casi possono essere affrontate con l’aiuto del proprio dentista e seguendo scrupolosamente le sue linee guida.

Una delle possibili complicanze post impianto sono le infezioni, che possono essere causate sia da una scorretta sterilizzazione degli strumenti di installazione e d’intervento, che da altri tipi di problemi ai denti ed ai tessuti vicini. In questo caso è necessario rivolgersi sempre a dei professionisti che garantiscono delle condizioni igieniche perfette. Inoltre è possibile controllare le infezioni tramite l’uso di terapie antibiotiche post intervento. Oppure possono verificarsi casi di peri-implantitis, cioè infiammazioni batteriche causate dall’accumulo di placca e tartaro, facilmente rimovibili da uno specialista con un semplice trattamento di pulizia.

Un altro possibile problema possono essere i danni ai nervi, per esempio nel caso la superficie ossea non risulti abbastanza spessa da assicurare la necessaria profondità per l’installazione. Si tratta di un rischio facilmente evitabile affidandosi esclusivamente a dentisti qualificati che, grazie alle moderne attrezzature oggi disponibili, sono in grado di effettuare installazioni dentali con una precisione quasi perfetta. Comunque anche in caso di posizionamento errato dell’impianto dentale è possibile intervenire, eliminando il dolore con un corretto riposizionamento.

A volte può non verificarsi l’osteointegrazione, ossia la saldatura perfetta tra l’impianto dentale e la superficie ossea. In questo caso le cause possono essere diverse ed attribuibili a fattori riguardanti il paziente, come una scarsa igiene dentale, fumo eccessivo di sigaretta o uso di alimenti e bevande sconsigliate nella fase post impianto. Oppure potrebbero essere stati utilizzati materiali non idonei o effettuata una preparazione ossea incorretta. È fondamentale che lo specialista tratti adeguatamente la superficie ossea con tecniche rigenerative se necessario, oltra ad utilizzare materiali di qualità biocompatibili, come ad esempio il titanio puro.

Come evitare complicanze nella fase post installazione

La maggior parte delle problematiche post impianto dentale può essere scongiurata rivolgendosi esclusivamente a professionisti di elevata professionalità. Inoltre la strumentazione deve essere assolutamente sterile, possibilmente all’avanguardia e moderna e devono venire utilizzati materiali di altissima qualità.

Infine il dentista deve seguire il paziente in tutte le fasi dell’installazione dell’impianto, sia in quella preparatoria valutando se sia necessario o meno intervenire con tecniche ricostruttive dell’osso, sia nella fase successiva, altrettanto importante. Da non tralasciare l’importanza delle linee guida del dentista che devono essere sempre seguite scrupolosamente, sia per quanto riguarda la pulizia dei denti e l’igiene orale, che l’alimentazione e lo stile di vita, fattori importantissimi in grado di scongiurare e limitare l’insorgenza di problemi post impianto.

mal di denti rimedi naturali

Mal di denti: fastidio insopportabile.

Talvolta, il mal di denti può rivelarsi talmente forte ed insopportabilmente fastidioso da richiedere il sussidio e l’utilizzo di alcuni rimedi, anche di origine naturale. Non è affatto detto infatti che questa fastidiosa infiammazione debba essere curata e trattata mediante l’uso esclusivo di sostenze medicinali.
Esistono a tal proposito soluzioni interamente naturali, in grado di sfruttare e di ottimizzare al meglio i principi attivi di alcuni vegetali e ortaggi per placare il dolore, donando sollievo a chi suo malgrado è costretto a sopportarlo.

Ma quali sono questi rimedi?

Come in precedenza accennato, esistono in natura alcune soluzioni in grado di mitigare e di calmare, seppur in maniera momentanea, un dolore che per tanti reppresenta una lancinante sofferenza.
– il limone, antisettico per eccellenza, sembra possegga dei buoni riscontri nel combattere questo male. E’consigliabile in questo caso mescolarlo al sale grosso ed all’acqua, ripetendo più volte i gargarismi mediante tale medicamentoso miscuglio. Il risultato sarà un immediato e rilassante sollievo.
– la cipolla, avente al suo interno e per composizione proprietà antibiotiche conclamate. Assumendo tale ortaggio, conferisce sollievo affettarla e masticarla.
aglio poi, con ogni probabilità la medicina naturale maggiormente nota. Grazie alla sua azione anestetica, applicarne uno spicchio sulla superficie dolorante rappresenta un gesto certamente utile.
– la camomilla inoltre che, a causa delle sue proprietà calmanti, costituisce un efficace lenitivo oltre che un buon disinfettante nei confronti del cavo orale.
Utilizzata perlopiù durante le fasi di preparazione dei dolci, altro rimedio naturale contro il mal di denti è l’estratto di vaniglia. Nell’occasione, basta versarne qualche goccia sul dente incriminato.
– impacco di malva o di cavolo rappresentano ulteriori e certamente valide soluzioni a riguardo.
– lo zenzero? Spezia di recente riscoperta e rivalorizzata, oltre che un buon antitumorale possiede caratteristiche antinfiammatorie ed antisettiche, in grado di combattere l’infiammazione in corso e di conseguenza lo stato doloroso.
– i chiodi di garofano, nel caso in cui si abbia dolore, è importante porre qualche chiodo di garofano in prossimità del dente che provoca dolore.
la menta piperita, principio attivo e componente principe di numerosi colluttori e prodotti dentali in generale, viste le sue peculiarità, è anch’essa un buon difinfettante. Oltre che combattere l’infiammazione, depura la bocca, conferendole inoltre un alito piacevolmente fresco.

Dolore ai denti senza carie

Il dolore ai denti è uno dei malesseri più diffusi.

Le cause di un mal di denti possono essere varie ed appurarne l’origine è importante per avviare il giusto tipo di cura.

Solo il dentista riuscirà a stabilire l’esatta diagnosi, e a tale scopo è utile stabilire diversi fattori. La prima cosa da stabilire è quale dente sia colpito dal dolore, o se i denti colpiti siano più di uno.

Si deve poi riferire al dentista se

  • il dolore sia continuo o intermittente
  • l’assunzione di alimenti freddi o caldi provoca l’aumento del dolore
  • vi è presenza di altri sintomi quali una febbre od un sanguinamento gengivale.

In base a questi diversi fattori si può dedurre se il mal di denti dipende da infezioni dentali, disturbi cardiaci, disturbi dell’udito od anche stress.

Il più delle volte il mal di denti dipende da una carie ma molto spesso si ha un forte mal di denti anche in assenza di carie, può succedere quando il colletto dentale presenta un’aumentata sensibilità. Anche un dente fratturato può provocare un dolore simile a quello di una carie.

Un mal di denti può essere causato anche da una gengivite ossia un’infiammazione delle gengive. I sintomi di questa patologia consistono in dolore, gengive infiammate e sanguinolenti durante lo spazzolamento.

Una causa frequente di mal di denti è anche la sinusite. Il sintomo principale è un mal di denti facilmente guaribile con un analgesico.

Se invece il mal di denti appare al mattino dopo il risveglio e coinvolge l’intera semiarcata dentale si può sospettare di essere affetti da bruxismo, un digrignamento dentale notturno.

Se il mal di denti insorge dopo un’operazione di sbiancamento dentale si può supporre che questa ne sia la probabile causa. Sarà sufficiente attendere un paio di giorni per vedere svanito il dolore.

Uno dei mal di denti più dolorosi è provocato dall’accesso dentale. Il dolore è tale che anche la masticazione è ostacolata.

Se il mal di denti si manifesta dopo qualche giorno da un’estrazione dentale probabilmente è una manifestazione di un’alveolite. In questo caso il mal di denti è accompagnato da febbre alta, gengivite, alitosi. Il mal di denti guarisce da solo dopo 7-14 giorni dall’intervento.

Anche un trauma può essere causa di un mal di denti se un dente rimane gravemente scheggiato.

La salute dentale incide sulla salute dell’intero organismo, per questo motivo è consigliabile effettuare regolari visite dal dentista per prevenire gravi patologie dentali che possono influire sul benessere di altri organi, ad esempio il cuore. Tutelando il proprio sorriso si tutela la propria salute.

Male ai denti e gengive

Perché tante persone soffrono di male ai denti e gengive?

Oggi il consumo di zuccheri, presenti nella maggior parte delle bevande gassate, dolciumi vari ecc., è particolarmente diffuso.
I nostri denti soffrono in maniera molto accentuata questi tipi di cibi, e se viene a mancare anche l’igiene orale si crea il mix perfetto per soffrire, alcune volte anche in maniera molto accentuata, di dolori persistenti anche per settimane.
Quando si soffre di mal di denti e gengive si soffrono anche gli sbalzi di temperatura, quindi ingerendo cibi troppo caldi o troppo freddi crea una sensazione molto spiacevole e a volte dolorosa, al punto da non riuscire a svolgere le attività quotidiane.
Anche una semplice attività come la masticazione può portare, durante il mal di denti e gengiviti, a dolori spesso difficili da superare senza la giusta cura.

Mal di denti e gengive da cosa sono provocati?

Il mal di denti e gengive può essere causato da una o piu’ delle seguenti situazioni orali:

– carie si tratta di una malattia che in genere parte dalla zona superficiale dei denti fino ad arrivare nelle radici;
– gengiviti, si tratta di un’infiammazione che porta dolore e gonfiore;
– ascessi dentali, in genere si verificano quando ci sono grossi accumuli di batteri nei tessuti intorno ai denti;
– tartaro e placca, esse si accumulano soprattutto nella zona interdentalek dove cioè i residui di cibi si depositano e vi rimangono fino ad un’accurata pulizia con dentifricio, collutorio e filo interdentale;
– sensibilità dentale troppo sviluppata, essa rende i denti e le gengive ultrasensibili a sensazioni di caldo o freddo.

Nei prossimi paragrafi andremo a fornire alcuni utili consigli per superare e prevenire il mal di denti e gengive, è comunque bene specificare che recarsi dal proprio dentista di fiducia è assolutamente consigliato.

Mal di denti e gengive:cosa fare?

La prima operazione da compiere in caso di mal di denti e gengive è quella di contattare il proprio medico di fiducia o il dentista per fissare un’appuntamento e vedere come procedere alla cura.
Spesso però, per problematiche varie, non è semplice fissare un’appuntamento in maniera molto rapida, e allora cosa conviene fare?
Uno dei consigli è quello di lavare spesso i denti con acqua tiepida, prestando la giusta tempistica all’utilizzo dello spazzolino e del filo interdentale, è importante rimuovere tutti i residui di cibo presenti nella bocca.
Dopo essersi consultato con il medico di fiducia, per alleviare un pò il dolore, è possibile utilizzare antinfiammatori vari, prestando sempre la massima attenzione sul loro utilizzo.
Come detto in precedenza le gengiviti provocano gonfiore della parte interessata, per provare a sgonfiare la parte infetta è possibile utilizzare impacchi di ghiaccio nella parte maggiormente gonfia del viso.
Può sembrare un pò strano ma fare degli sciacqui della bocca con il whisky può alleviare il dolore, il consiglio è quello di sciacquare per 30 secondi senza ovviamente ingerire, esso ha un effetto anestetico nella parte di denti dolorante.
Per concludere, il problema del mal di denti non è assolutamente da sottovalutare, anche se è possibile eliminare il dolore con uno dei metodi indicati il consiglio è quello comunque a prescindere di andare da uno specialista del settore, in quanto il problema potrebbe ripresentarsi nel giro di pochi giorni.

Dolore ai denti davanti

Dolore ai denti davanti..un problema serio?

Uno dei fastidi oggi piu’ diffusi, relativo ai denti, è una sensazione di forte fastidio all’arcata superiore o/e inferiore dei denti davanti.
Spesso questo problema porta a percezioni di alta ipersensibilità soprattutto ingerendo cibi troppo freddi o troppo caldi.
Il problema relativo al dolore ai denti davanti può essere causato da diversi fattori:

– presenza di carie dovuta ad accumuli di cibo nelle zone interdentali;
– tartaro diffuso inizialmente nella zona superficiale dei denti davanti e successivamente nelle radici;
– problemi di infezione alla zona frontale dell’arcata dentale.

La sensazione di ipersensibilità ai denti frontali può essere causata anche dalle situazioni climatiche, spesso quando il freddo è eccessivo e si è costretti ad utilizzare la bocca in luoghi molto freddi si può provare questo spiacevole sensore.

Cosa fare in caso di dolore ai denti frontali?

Risolvere il problema con solamente qualche accorgimento non è possibile, il consiglio è quello di affidarsi ad esperti del settore che quindi possano studiare il problema e risolverlo in maniera definitiva.
Spesso però a causa di lunghe attese per fissare un’appuntamento con il proprio medico o dentista di fiducia è necessario agire per quantomeno calmare il dolore.
Come abbiam visto nel paragrafo precedente una delle cause di dolore ai denti frontali può essere la carie, per superare questo problema è necessario aumentale le buone pratiche di igiene orale quotidiane.
Lavare spesso i denti con acqua tiepida e passare qualche secondo in piu’ con spazzolino e filo interdentale può sicuramente aiutare ad alleviare il dolore, il consiglio è quello di effettuare degli sciacqui con acqua tiepida.
I denti frontali, come è ben risaputo, sono quelli piu’ utilizzati soprattutto durante l’attività di masticazione, questo vuol dire che spesso i maggiori accumuli di cibo si depositano proprio nelle zone interdentali frontali, e allora aiutandosi con il filo interdentale è necessario eliminare gli accumuli cercando ovviamente di prestare la massima attenzione a non peggiorare la situazione con movimenti troppo bruschi.
Tra le soluzioni piu’ diffuse per alleviare il dolore ai denti davanti c’è somministrazione di antinfiammatori.
Si tratta di una soluzione, si corretta per alleviare il dolore, è però necessario rivolgersi sempre al proprio medico curante e ovviamente seguire i suoi consigli.
Per concludere, i denti davanti possono, se stimolati, provocare davvero sensazioni molto spiacevoli, per cui seguendo una corretta igiene orale quotidiana si dovrebbe in qualche modo riuscire ad arginare il problema.