L’agopuntura: utile strumento per la lombalgia acuta

Tre adulti su quattro hanno sofferto nella loro esistenza di mal di schiena, causato da stiramenti o spasmi muscolari, distorsioni in seguito a movimenti bruschi, che li hanno costretti a ricorrere ai farmaci o a giorni di riposo a letto, perché affetti da lombalgia acuta.

agopunturaLa lombalgia acuta è caratterizzata da un dolore o fastidio muscolo-scheletrico della regione posteriore del dorso, a volte irradiato agli arti inferiori, si può manifestare anche con contratture e rigidità.
Questo malessere definito come patologia bio-psico-sociale, può essere alleviato secondo la medicina tradizionale dall’uso di antiinfiammatori non steroidei e dal paracetamolo, con la terapia farmacologica, spesso si ottengono buoni risultati, anche se a volte i dolori persistono e sono resistenti a tutti i trattamenti, che se protratti nel tempo, possono aumentare il rischio di effetti collaterali.

Recenti studi condotti in America, hanno confermato che i risultati ottenuti con l’agopuntura nella cura della lombalgia acuta, sono di gran lunga superiori rispetto a quelli con le terapie standard tradizionali.
L’agopuntura è una terapia non convenzionale, facente parte della cosiddetta Medicina alternativa, nata in Cina circa 5000 anni fa,la quale trova un largo impiego, con ottimi risultati, in quasi tutti i settori della medicina generale.
Essa consiste nella infissione e manipolazione di piccoli e sottili aghi di acciaio, lasciati infissi per un tempo variabile che va dai 20 ai 30 minuti, non viene iniettato nulla, in quanto il nostro stesso organismo è stimolato a mettere in atto alcuni meccanismi naturali di cura e guarigione.
L’agopuntura si basa su concetti e filosofie complesse ed articolate, secondo cui l’uomo non è fatto solo di organi e cellule, ma anche di energia vitale, che scorre dalla testa ai piedi all’interno di canali invisibili detti meridiani, che alimentano le funzioni dei vari organi, se l’energia viene ostacolata, insorge il dolore e la malattia, solo rimuovendo l’intoppo si ristabilirà lo stato di salute.
Il nostro corpo è un generatore di energia, ed è su di questa che si esercita la stimolazione, sia manuale che elettrica, al fine di raggiungere un equilibrio in grado di generare un perfetto benessere fisico.
I principali benefici dell’agopuntura per la lombalgia acuta sono:
– Antalgico,
– Antiinfiammatorio,
– Regolatore neuro-endocrino
– Agisce sulla sfera emotiva.

Essa favorisce la secrezione di dinorfine, producendo così un effetto analgesico che si manifesta velocemente e raggiunge il suo massimo in pochi minuti.
La sua efficacia è del 30%-35% maggiore dell’effetto placebo, in quanto agisce direttamente dove c’è l’infiammazione, in maniera selettiva ed è questa la ragione per cui toglie il dolore, inoltre, l’agopuntura agisce favorendo il rilascio di adenosina, nelle parti interessate, che entra in relazione con i segnali di dolore del cervello.
Questa tecnica svolge anche un’azione decontratturante, ossia elimina le eventuali contratture dei muscoli, sono però sconsigliati i trattamenti praticati a brevi intervalli, perché ritenuti controproducenti.
Nella lombalgia acuta, anche dopo una sola seduta, è possibile notarne i miglioramenti, il dolore è quasi del tutto scomparso ed il paziente riacquista una notevole capacità di movimento.
Molti sono gli studi fatti negli anni, ma quasi tutti i ricercatori sono concordi nell’affermare che l’agopuntura mira a stimolazioni di tipo elettrico e chimico su alcune fibre nervose, che intervengono sulle sensazioni dolorose attenuandole ed in molti casi facendole scomparire.

Legge sulla salute mentale: l’Indonesia in visita in Italia

L’Indonesia si appresta ad una riforma legislativa sul trattamento dei problemi di salute mentale e ha scelto l’Italia come modello da seguire, per studiare sul campo la normativa italiana e la sua concreta applicazione è arrivata una delegazione.

imagesIl progetto prende piede il 24 giugno del 2013 quando una delegazione del gruppo di lavoro che in Indonesia si sta occupando della nuova legge, ha partecipato ad un incontro presso la sede del Ministero della Salute alla presenza del direttore del Servizio di Salute Mentale della regione Lazio.
L’Indonesia attualmente applica il Pasung che prevede l’internamento dei pazienti e quindi un trattamento limitativo dell’integrazione sociale e anzi capace di procurare ulteriori sofferenze al malato mentale. La legge Basaglia e la sua applicazione viene considerata un modello di eccellenza e quindi un esempio da seguire nell’emanazione della nuova normativa da applicare poi nel Paese.
L’incontro tenutosi a Roma è stato ritenuto soddisfacente dall’ambasciatore e dal vice che hanno manifestato l’idea di proseguire la proficua collaborazione.
Il viaggio è proseguito e la tappa successiva è stata a Bologna presso il Dipartimento di Salute Mentale dell’azienda sanitaria al fine di studiare l’organizzazione di quel dipartimento considerato l’eccellenza in Italia.
La delegazione indonesiana è stata accolta da Angelo Fioritti (direttore del Dipartimento di Salute Mentale), Mara Morini (direttore del Dipartimento di Cure Primarie) e da Domenico Berardi (professore universitario di psichiatria). L’interesse si è concentrato sui percorsi di riabilitazione e terapeutici personalizzati che vengono creati dall’equipe in base ai singoli disturbi psichici dei vari pazienti. L’eccellenza è data dalle misure volte all’integrazione sociale attraverso il coordinamento tra centri di salute mentale, i servizi ospedalieri psichiatrici (SPDC), i centri diurni, i gruppi appartamento e le residenze psichiatriche. Si tratta quindi di misure volte a ridurre il disagio del malato psichico che già vive una realtà difficile e che non è opportuno isolare completamente come succedeva con i vecchi metodi applicati e in particolare proprio con l’internamento che spesso creava situazioni disumane e degradanti.
A Bologna l’interesse della delegazione indonesiana si è soffermato soprattutto sul progetto regionale Leggieri, dal nome del medico che per primo sviluppò questo sistema di trattamento innovativo e che in Emilia Romagna è applicato da oltre 10 anni, esso prevede una collaborazione tra specialisti in psichiatria e medici di base per il trattamento del malato mentale.
Per il Dipartimento bolognese non è questa la prima soddisfazione a livello internazionale perché è già stato soggetto di attenzione da parte del governo di Portogallo, Brasile, Danimarca e Svezia mentre a settembre è attesa la delegazione del governo del Belgio.

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Come scegliere la bio-banca migliore

Se due genitori scelgono la strada della conservazione privata del sangue del cordone ombelicale dovranno poi selezionare accuratamente a quale struttura affidarsi. Contrariamente alla donazione cordone ombelicale, questa decisione comporta infatti un approccio differente e una scelta per il futuro dell’intera famiglia. Le banche che si occupano di conservazione del cordone ombelicale sono numerose ormai, ma il livello qualitativo del servizio offerto purtroppo non è ancora standardizzato ma varia molto da struttura a struttura. Vediamo qui di seguito alcuni dei parametri per scegliere con serenità la migliore banca del cordone ombelicale alla quale affidarsi.

After bath

Senza dubbio parametri di primaria importanza riguardano il numero di trapianti effettuati e quello di campioni conservati dalla struttura che si sta valutando: questi dati infatti indicano la reale capacità e soprattutto l’esperienza di una bio-banca nel saper conservare correttamente il sangue cordonale. In aggiunta a questo, sono molto importati alcune certificazioni di qualità di rilievo, come ad esempio la GMP (Good Manufacturing Practice), una delle più importanti e che, oltre ad essere riconosciuta internazionalmente, obbliga la bio-banca al rispetto di procedure operative molto ferree per massimizzare la qualità dei prodotti destinati ad uso clinico. Naturalmente il Comitato Scientifico della bio-banca deve essere qualificato e altamente competente dal punto di vista scientifico. Questo si può evincere valutando la quantità e, sopratutto, la qualità delle pubblicazioni scientifiche edite dai suoi membri.

Nella scelta di una biobanca, inoltre, bisogna verificare che questa abbia predisposto per i propri clienti misure per la tutela sia patrimoniale che legale, spesso trascurata. E’ preferibile quindi che il contratto proposto sia di diritto Italiano ma che soddisfi sia il nostro sistema fiscale, sia le normative di riferimento Europee. Sono altrettanto importanti le coperture assicurative che puntano a garantire la conservazione del cordone ombelicale anche in caso d’insolvenza della bio-banca. Importanti sono anche un servizio ininterrotto tutti i giorni dell’anno, un’assistenza domiciliare per la parte burocratica e la garanzia del diritto di recesso, sono elementi che aumentano il livello qualitativo del servizio offerto.

Attualmente, in Italia, solamente Sorgente riesce ad offrire questo tipo di servizio che garantisce la crioconservazione addirittura per 50 anni e che continua a soddisfare le esigenze e le aspettative dei futuri genitori.

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Sla: sperimentazione con le cellule staminali cerebrali

24 giugno 2013- il ministro della salute, Beatrice Lorenzin ha partecipato all’incontro “Sla: obiettivo vita”. Si è discusso della malattia neurodegenerativa, della sua sperimentazione con l’uso delle cellule staminali celebrali, dei primi risultati e delle future prospettive.

laboratorio

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Il ministro molto emozionato ha confermato di essere felice per la personale partecipazione all’evento, e di condividere le tante speranze e aspettative che accomunano i parenti e i degenti colpiti da questa grave malattia degenerativa.
L’incontro, che si è svolto a Roma presso il Pontificio Consiglio per la famiglia, ha visto partecipare anche Sua Eminenza Monsignor Vincenzo Paglia, presidente della Fondazione Neurothon e il professore Enrico Garaci, a sua volta presidente della Fondazione Cellule Staminali.
Ad illustrare i primi significativi risultati della sperimentazione è stato il direttore scientifico della suddetta Fondazione Neurothon, nonchè direttore IRCCS casa sollievo della sofferenza di San Giovanni Rotondo professore Angelo Vescovi.
La nuova procedura è innovativa e sperimentale, e non è mai stata effettuata sull’uomo. Il trattamento consiste in un trapianto intraspinale di cellule staminali cerebrali umane. L’ impianto così eseguito è irreversibile. Quindi una volta che le cellule sono state trapiantate non possono più essere asportate.
I ricercatori, ancora non sanno di preciso quale reazione avrà il singolo soggetto nei confronti di queste particolari cellule. Quindi, onde evitare di incorrere ad una reazione immunitaria da rigetto, il paziente trattato, dovrà assumere per tutta la sua vita farmaci ad azione immunosoppressiva. Le cellule staminali celebrali, sono coltivate in laboratorio e impiantate con intervento chirurgico in anestesia totale. La prima fase di sperimentazione effettuata su un campione di sei pazienti affetti da Sla, approvata dall’istituto superiore di Sanità, è stata avviata per la prima volta nel mondo presso l’Azienda Ospedaliera Santa Maria di Terni, dove trova collocazione il laboratorio di cellule staminali.
Il ministro Lorenzin, a seguito di questo intervento ha dichiarato testualmente: che sui sei pazienti che hanno effettuato la sperimentazione con le cellule staminali celebrali, si è assistito ad un miglioramento delle condizioni. Afferma inoltre l’importanza della partecipazione del legislatore nella promozione finanziaria della ricerca su malattie gravi e rare come la sclerosi laterale amiotrofica.

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Parlo quindi sono. Questa sera in streaming, ore 20.30

parlare in pubblico

Stasera 26 giugno, alle 20:30, il Centro Paradoxa di Treviso propone un Workshop gratuito sulla comunicazione efficace, visibile in streaming cliccando su questo link. Il corso sarà tenuto dal dott. Andrea Sales, psicologo e responsabile del Centro, sito in Viale Brigata Marche 26/b.
Il Workshop “Parlo quindi sono. La parola come conquista” è rivolto a tutti coloro che hanno voglia di migliorare la propria comunicazione nelle relazioni e, in generale, nella vita quotidiana in ambito professionale e non.
Partendo dal presupposto che “la comunicazione è la qualità della relazione” è importante soffermarsi non solo su COSA comunichiamo, ma anche su COME lo facciamo.

 

Scade il brevetto del Viagra

Scade anche in Italia il brevetto del Viagra, celebre farmaco contro la disfunzione erettile. Le case farmaceutiche si contendono ora la produzione della pillola blu che -da quasi diciassette anni- domina un’importante fetta di mercato.

Viagra
Era l’ormai lontano 1996 quando la casa farmaceutica americana Pfizer mise per la prima volta in commercio nel Nuovo Continente il Viagra, la celeberrima pillolina blu che combatte i disturbi di erezione. Da allora questo farmaco è entrato a far parte non solo dell’immaginario collettivo e della cronaca, ma soprattutto della vita di molte coppie, delle quali ha cambiato l’intimità e le abitudini sessuali.
Dalla data della sua prima commercializzazione, si può dire che il Viagra abbia conosciuto esclusivamente grandi numeri. Si parla di ben due miliardi e mezzo di pasticche consumate, per un bacino di utenza che supera i quarantun miliardi di uomini sul mercato globale.
Ma, come spesso capita, il metro del successo di un prodotto può essere facilmente individuato nella grande quantità di imitazioni che vanta. E il celebre rimedio farmacologico è un campione in fatto di imitazioni, avendo scatenato un vero e proprio mercato parallelo di contraffazioni che ha come canale privilegiato il web. Impossibile contare, infatti, il numero di imitazioni messe in commercio -spesso con nomi tanto ingannevoli quanto divertenti- durante l’ultimo decennio, le cui pubblicità hanno invaso attraverso lo spamming le caselle mail di utenti di tutto il globo. Sono dell’ordine di alcune decine di milioni le ricerche online rivolte a reperire il prezioso antidoto contro la disfunzione erettile, e di queste la quasi totalità sono puntualmente reindirizzate verso siti contraffatti. Il pericolo più consistente generato da queste truffe, oltre al danno economico, è quello di incappare in farmaci contenenti principi attivi inefficaci, o peggio pericolosi per la salute.

Il Viagra è entrato in commercio in Italia con un ritardo di due anni rispetto alla commercializzazione americana. Il grande clamore che ha accompagnato l’uscita di questo medicinale, ma soprattutto il grande successo che continua a riscontrare, ne fanno un prodotto la cui produzione promette guadagni da capogiro. Non stupisce quindi che la scadenza del brevetto, con la quale viene meno l’esclusiva di commercializzazione da parte della Pfizer, abbia generato una corsa ad accaparrarsene la produzione. L’italia in particolare -seconda in Europa solo all’Inghilterra per quanto riguarda il consumo di pillole blu- rappresenta un bacino d’utenza stabile e remunerativo per chi riuscirà ad aggiudicarselo.
Il brevetto ha incontrato i propri termini di scadenza in ormai otto nazioni, ma si riesce facilmente a immaginare un futuro di altrettanta fortuna per il commercio di questo popolare farmaco, minato solo dalla nuova ondata di contraffazioni proveniente dal mercato asiatico.

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Servizio sanitario nazionale, donne sempre più numerose

l Servizio sanitario nazionale si tinge sempre più di rosa: nel 2010 il 63,8% del personale dipendente è composto da donne. Netta minoranza per gli uomini, quasi doppiati, con il 36,2% sul totale dei dipendenti.

Questo è quanto emerge dalla monografia “Personale delle ASL e degli istituti di cura pubblici – Anno 2010”, pubblicazione annuale a cura dell’Ufficio di direzione statistica del Ministero della Salute, che si occupa dell’elaborazione dei dati sulla disponibilità di personale di ASL e Aziende ospedaliere sul territorio nazionale.

visita ginecologica

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Il personale complessivo conta 646.236 unità e attesta la stabilità nel numero di dipendenti del SSN (+0,02% rispetto al 2009). L’incremento delle donne assunte è dell’1,1% (412.125), contro la notevole flessione maschile (-1,8%).
L’aumento più significativo di dipendenti femminili si è verificato nei settori medico e odontoiatrico (+3,7%). Meno netto, ma comunque riscontrabile, l’aumento nel numero delle infermiere (+0,3%).

Analizzando i dati dal punto di vista geografico, abbiamo, rispetto alla stabilità nazionale, un sensibile aumento di personale nelle regioni Marche (+3,5%) e Puglia (3,0%). La maglia nera spetta alla Sicilia (-6,8% di personale), seguita dalla Campania.

Ulteriori dati importanti e testimoni di squilibrio sono forniti dal numero di dipendenti per 1.000 residenti (fonte popolazione residente: Istat): nel Lazio, ultimo in graduatoria, si calcolano 8,1 dipendenti per 1.000 abitanti, meno della metà di Bolzano, in vetta con 16,7 unità.

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Le nuove frontiere dell’ortodonzia miofunzionale

L’ortodonzia è divenuta una scienza sempre più sofisticata negli anni. Passi da giganti si sono compiuti sia nella terapia in dentizione permanente, che nella terapia in dentizione decidua.
E se in tutta Italia da sempre si studia e si approfondisce tale disciplina, certamente gli ortodontisti campani non stanno a dormire e reggono il passo facendo centro ancora una volta.

Il Dott. Daniele Vanni, Presidente della Società Italiana di Ortodonzia Bioprogressiva e docente presso la Scuola di Specializzazione in Ortognatodonzia dell’Università di Cagliari.
Il Dott. Daniele Vanni, Past President della Società Italiana di Ortodonzia Bioprogressiva e docente presso la Scuola di Specializzazione in Ortognatodonzia dell’Università di Cagliari.

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A Caserta, sabato 11 maggio, si è svolta una giornata di aggiornamento dedicata all’ortodonzia precoce.
Il corso ha avuto luogo presso l’aula convegni del C.O.I., responsabile dr. De Vincentis.
Il C.O.I. ospita spesso nella sua aula i corsi della Società Europea di Odontoiatria Generale (SEOG). Società molto attiva nel campo dell’aggiornamento post-laurea.
Il tema trattato è estremamente attuale e di grande importanza. Oggi più che mai si pone attenzione particolare alla diagnosi e al trattamento ortodontico in fase precoce.
Per questa ragione è stato invitato a relazionare il dr. Daniele Vanni, già presidente della Società Italiana di Ortodonzia Bioprogressiva e docente presso la prestigiosa Scuola di Specializzazione in Ortognatodonzia dell’Università di Cagliari.
Parlando dell’argomento, forte della sua ventennale esperienza in qualità di clinico e di relatore, ha destato un grande interesse nella platea, che anche alla fine del corso si è trattenuta per formulare quesiti al relatore.
[sws_related_postright showpost=”2″] [/sws_related_postright]  Il dottor Vanni ha posto particolare enfasi nella diagnosi in tutte le sue fasi, presentando poi, numerosi casi clinici riguardanti pazienti in dentizione decidua e mista.
Gli odontoiatri casertani in codesta sede periodicamente invitano relatori di chiara fama, come ha detto il presidente della SEOG, dr. Pulella, proprio perché c’è tanta voglia di sapere.
Certamente la fame di conoscenza dei corsisti è stata abbondantemente appagata dal dr. Vanni, anche grazie alla disponibilità dell’Isasan, ditta leader in Italia, che ha messo a disposizione dei soci i nuovi dispositivi preformati della Myofunctional Research.
Il dr. Daniele Vanni replicherà il corso a Bergamo, l’otto giugno, presso l’aula congressi dell’Hotel Cristallo Palace.

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Usa, bimba viva grazie a trachea di staminali

La ricerca medica nel campo delle cellule staminali ha fatto passi da gigante e ogni giorno si legge di storie sorprendenti e ricche di speranza per i malati, proprio come quella che arriva dall’America. Una bambina di due anni di origini sudcoreane è stata sottoposta al primo trapianto al mondo di trachea ricostruita con cellule staminali.

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La piccola di nome Hannah è nata senza trachea, una malformazione che le ha impedito fin dalla nascita di poter respirare autonomamente.

L’equipe internazionale che ha preso in cura il suo caso le ha creato un nuovo organo ex novo.

Durante la prima fase dell’operazione sono state prelevate alla bambina delle cellule staminali dal suo midollo osseo, successivamente questi elementi sono stati coltivati in laboratorio, dove è stato possibile creare un nuovo organo perfettamente compatibile con l’organismo della paziente.
L’operazione è stata eseguita lo scorso nove aprile all’Ospedale Pediatrico dell’Illinois ed ha richiesto circa dieci ore d’intervento.

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I medici, guidati all’italiano Paolo Macchiarini, sono molto ottimisti sulla riuscita dell’intervento, perché confidano nel fatto che le cellule staminali sono state prelevate dalla stessa paziente. In questo modo il rischio di rigetto e complicanze dovute all’utilizzo di farmaci post trapianto è stato ridotto al minimo. Ora per la piccola inizierà un lungo percorso di recupero, che le permetterà anche di parlare, respirare e mangiare autonomamente senza l’aiuto delle macchine.

Lo scorso anno era stato eseguito un intervento simile al Karolinska Institutet di Stoccolma. L’equipe di medici guidata sempre dal dottor Macchiarini, un luminare nel campo dei trapianti di trachea, aveva ricostruito parte della trachea ad un paziente malato di tumore, usando proprio le sue cellule staminali.
Il medico in questi anni ha avuto modo di perfezionare al meglio la sua tecnica operatoria, oltre alle cellule staminali sono stati utilizzati per ricostruire artificialmente la trachea anche delle nanotecnologie, che hanno fatto da supporto alla crescita delle cellule in laboratorio.
Intervistato poco dopo l’intervento, il medico ha parlato anche della sua sperimentazione, tanto da ipotizzare in un futuro non troppo lontano la possibilità di riuscire a ricostruire gli organi danneggiati di un paziente direttamente, grazie alle cellule staminali, senza il passaggio e la coltivazione nei laboratori.

Se ciò dovesse accadere, l’intero campo della chirurgia rivoluzionerebbe la vita di migliaia di persone.

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Ministro Balduzzi presenta il Piano nazionale amianto

Illustrato dal Ministro della salute Renato Balduzzi il tanto atteso piano nazionale sull’Amianto.

La presentazione ufficiale del piano nazionale sull’amianto illustrato dal Ministro della Salute Balduzzi pochi giorni fa, ha finalmente sancito i presupposti al fine di eseguire una maggior prevenzione, soprattutto nel settore edile dove il materiale era ampiamente utilizzato e ora finalmente messo al bando, facendo presente che l’Italia, sino a circa vent’anni fa, era una delle maggiori produttrici di amianto.
balduzzi
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La piattaforma di studio messa a punto dai Ministeri della salute e del lavoro, approvata circa un mese fa, si prefigge di migliorare notevolmente la comprensione di tutti quei fenomeni patogeni e della loro influenza sia sul territorio nazionale sia su gli altri paesi europei.

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Ottimizzare l’assistenza sanitaria, informare maggiormente sulle varie cause patologiche derivanti dalle polveri di amianto anche grazie alla costituzione di banche dati di campioni organici europei consultabili direttamente in rete, e in fine di creare nuovi percorsi sia riabilitativi sia di supporto psicologico.

Le risorse stanziate dovranno essere utilizzate in ambito nazionale sia aumentandone la prevenzione a livello locale da parte delle ASL con la rimozione dell’amianto, ma soprattutto incentrandosi maggiormente sulle terapie e diagnostica del “mesotelioma maligno”, tumore causato dalle polveri d’amianto, un materiale utilizzato soprattutto nel settore edilizio che è stato bandito da circa trent’anni nel nostro Paese.

In conclusione, con questo nuovo piano si spera di poter smentire almeno in parte le non rosee previsioni concernenti i decessi causati dall’amianto: secondo i dati degli esperti in Italia, fino al 2025, i casi di morte per questo pericoloso materiale saranno oltre 800 l’anno.

L’attenzione, quindi, va spostata soprattutto sulla prevenzione e sulle fasi di diagnosi e trattamento del tumore.

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