Male a un seno

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Il seno è una parte del corpo molto importante. Sia per un fattore estetico, cioè come simbolo di femminilità e attrazione sessuale, sia come fattore funzionale finalizzato all’allattamento della prole. Ma molte donne, periodicamente accusano dolore al seno causando preoccupazioni a volte fondate a volte un pò meno. Ma vediamo insieme quali potrebbero essere i sintomi che richiedano maggiore attenzione e le varie terapie di riferimento.

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[sws_related_postleft showpost=”3″] [/sws_related_postleft] Il dolore al seno colpisce all’incirca il 70% delle donne, e nella maggiorparte dei fortunati casi non si tratta di cancro. Il dolore può essere localizzato in entrambi i seni, o in uno solo, o nella regione ascellare del corpo. Bisogna distinguere due tipi di dolore che si caratterizzano in base al tempo di manifestazione: il dolore ciclico e il dolore non ciclico. Il dolore ciclico è strettamente collegato al cambiamento di estrogeni che durante un mese incrementano e decrescono in base alla fase di ovulazione. Infatti il tessuto mammario risponde a questi cambiamenti diventando più sensibile e procurando talvolta dolore. Quando però il fastidio avvertito è associato alla presenza di noduli, aree di spessore e cisti con molta probabilità siete da considerare dei soggetti fibrocistici, ma sarebbe opportuno, tramite una auto-palpazione, capire il grado di dolore che precepite e consultare un medico, per effettuare un ecografia che darà una risposta ai vostri dubbi. Il periodo del ciclo mestruale è quello in cui la maggior parte delle donne sente dei cambiamenti al seno. La stimolazione ormonale infatti provoca un rigonfiamento delle ghiandole mammarie, rendendo il seno più sensibile. Con il termine del ciclo mestruale dovrebbe andar via anche il dolore. Tuttavia anche lo stress può alterare il livello ormonale provocando dolore anche in assenza di ciclo.
Esiste anche un altro tipo di dolore che viene identificato come non ciclico e che si manifesta partendo dal seno e irradiando tutto il braccio. Questo può essere causato da un trauma al seno, da un danno fisico o dalla post-menopausa o pre-menopausa. Anche l’attività fisica, e lo sforzo prolungato possono causare un dolore non ciclico.
Può essere scambiato per dolore al seno la costocondrite, che in realtà interessa la connessione tra lo sterno e le costole,che si manifesta con l’età avanzata o con la cattiva postura.[sws_related_postright showpost=”2″] [/sws_related_postright]
Altre cause che possone dare origine al dolore al seno sono: l’aumento di peso, reggiseni con i ferretti, ormoni e contraccettivi orali. In ogni caso è sempre utile un consulto dallo specialista, specialmente se nella vostra famiglia sono presenti casi di tumore alla mammella e se i dolori sono abbastanza forti. Il controllo dal senologo e la mammografia è consigliabile a tutte le donne che hanno già passato i 40 anni di età.

La maggior parte delle donne sopporta i dolori ciclici al seno non ricorrendo a terapie specifiche, poichè tendono ad essere abitudinari e associati all’arrivo del ciclo mestruale. In ogni caso esistono alcuni accorgimenti da poter adottare quotidianamente contro il dolore e il fastidio.
Ad esempio un buon reggiseno comodo e morbido può evitarne la comparsa, e nei soggetti che ne soffrono maggiormente sarebbe opportuno portarlo anche la notte.
Per quanto riguarda l’alimentazione è consigliabile evitare cioccolatini, alcolici, caffè e tè e ridurre l’utilizzo del sale, in modo da evitare la formazione di cisti di grasso.
E’ utile integrare vitamine come la B6 o la B1 e la vitamina E, inoltre potreste anche trarre beneficio dalle erbe medicinali come l’estratto di enotera.
Se il dolore è più forte richiedete al vostro medico un trattamento farmacologico, facendo attenzione agli effetti collaterali a cui potete incorrere.

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Male a tutti i denti

Il male a tutti i denti è noto anche con il nome di odontalgia.
Nella maggior parte dei casi i dolori sono causati da problemi come le carie, malattie gengivali, la comparsa dei denti del giudizio, un dente rotto, infezione della polpa dentale, malattie della mascella o della mandibola o radice del dente esposta.

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Il male a tutti denti in alcuni casi anche se piuttosto rari può anche essere un sintomo di malattie del cuore come l’angina o un infarto miocardico. Il dolore è causato quando la radice del nervo di un dente è irritato creando un’infezione e pian piano si irradia fino alla mandibola, così da far sembrare che si tratti di un mal di denti.

Il male a tutti i denti o qualsiasi altro problema legato ad esso è veramente doloroso e inquietante. Esso colpisce la nostra vita e le nostre attività quotidiane completamente. A volte anche una semplice pulizia dei denti male effettuata può essere causa di un dolore forte a tutti i denti, un dentifricio di scarsa qualità che irrita le gengive o uno spazzolino con setole troppo dure che rendono i denti doloranti.
Alcuni studi dimostrano che la tensione mentale, lo stress e l’ansia peggiorano il dolore oltre alle carie, ascessi dentali, malattie gengivali, irritazione della radice del dente, la sindrome del dente incrinato e la cattiva occlusione.

Il male a tutti i denti ed il dolore della mascella o della mandibola sono lamentele comuni. Ci può essere dolore alla semplice pressione tra dente e dente, masticando caramelle gommose o molto dure o ancora avere dolore a causa della sensibilità al caldo o al freddo. In quest’ultimo caso il dolore può persistere per più di quindici secondi dopo che è avvenuto il contatto. Poiché l’area di infiammazione diventa estesa ed il dolore insopportabile, può irradiarsi fino alla guancia provocandone un visibile gonfiore ma anche causare dolori alle orecchie o alla mascella. Si tratta di un dolore temporaneo, graffiante che si verifica dentro e intorno ai denti e alla mascella, e può ripetersi più volte al giorno. Il dolore può essere minimo e acuto e può provocare bruciore e si manifesta ad intervalli più o meno costanti o ad intervalli irregolari.

[sws_related_postright showpost=”2″] [/sws_related_postright] Nella maggior parte dei casi il mal a tutti i denti o alla mandibola possono essere curati con farmaci antidolorifici e antibiotici. Se c’è gonfiore alle gengive gli antibiotici possono essere comunque prescritti e quindi assunti senza controindicazioni specifiche. Gi antibiotici, servono comunque ad eliminare l’infezione che poi consente il trattamento specialistico.
Alcuni dentisti dopo un’accurata visita ed una radiografia propongono al paziente l’uso notturno del Byte. Quest’ultimo ha il compito di creare un giusto equilibrio tra mascella e mandibola e di conseguenza messo la notte, fa diminuire le contrazioni muscolari. Infatti dopo circa un mese il male a tutti i denti dovrebbe diminuire e poi pian piano sparire completamente.

La medicina alternativa propone tuttavia alcuni trattamenti fatti con l’applicazione di prodotti naturali. Tra questi troviamo l’aglio, che possiede una grande proprietà antisettica soprattutto quando viene sminuzzato in quanto rilascia sostanze lenitive che aiutano a calmare il dolore e nel contempo a combattere l’eventuale l’infezione. Tra gli altri metodi naturali contro il mal a tutti i denti ci sono i chiodi di garofano con cui si possono fare sciacqui o l’aceto con il sale molto indicato per alleviare il dolore.

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Male a sinistra della pancia

Molto spesso si è colti da fastidi più o meno dolorosi e persistenti al lato sinistro della pancia o, più precisamente dell’addome. A cosa sono dovuti questi dolori e come si può trovare sollievo e curarli è una domanda comune che può trovare diverse soluzioni.

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[sws_related_postleft showpost=”3″] [/sws_related_postleft] Innanzitutto il dolore può interessare non soltanto la pancia ma diversi punti dell’addome e dunque diversi organi interni. E’ bene dunque localizzare e descrivere nella maniera più precisa possibile il tipo di fastidio perchè potrebbe corrispondere a svariate diagnosi.

Comunemente il dolore che interessa la parte sinistra è dovuto ad uno sforzo o ad un “cattivo” allenamento fisico. Questo può provocare dei fastidiosi crampi che sono dovuti ad una scorretta idratazione del corpo. Il dolore, se si tratta di attività fisica o sport, può essere provocato anche dai muscoli che non vengono riscaldati adeguatamente prima di iniziare l’attività sportiva. E’ dunque fortemente consigliabile bere una grande quantità d’acqua per idratare bene il corpo e svolgere l’attività fisica in totale sicurezza.

Oltre all’acqua vanno bene anche gli energy drink che vengono comunemente utilizzati dagli sportivi e che sono fortemente idratanti per il corpo sottoposto a sforzi fisici di qualsiasi genere.

Se invece si tratta di un dolore muscolare dovuto al cattivo riscaldamento pre-attività si consiglia di provvedere ad un corretto allenamento al fine di evitare questi fastidiosi inconvenienti. Altri organi che possono essere causa di fastidi e dolori sono, partendo dalla parte bassa dell’addome, un tratto dell’intestino crasso. Quindi se il dolore è localizzato nella parte bassa, può trattarsi di dolori all’intestino e possono essere dovuti ad un’infiammazione causata dalla scorretta alimentazione.[sws_related_postright showpost=”4″] [/sws_related_postright] Questo può provocare delle fastidiose coliche che interessano dunque “i tubi di scarico” del nostro corpo. E’ bene dunque che si faccia una dieta corretta evitando quegli alimenti “tossici” per il nostro organismo. Se il dolore è persistente si consiglia di assumere farmaci antinfiammatori specifici per la zona colon-intestinale. Le coliche sono dovute anche ad un’infiammazione del pancreas che è collocato in questa zona, cosi come la milza che quando si infiamma provoca quella fastidiosa sensazione di puntura nella parte bassa dell’addome. Può trattarsi dunque di particolare stress o sforzo che va a colpire gli organi interni del nostro corpo.

Altre volte, e questo esclusivamente per le donne, si tratta di dolori premestruali che sono dovuti alle ovaie che si prepararano per il ciclo mensile. Generalmente questi dolori si iniziano ad avvertire qualche giorno prima delle mestruazioni. Un buon integratore a base di potassio e magnesio, assunto prima dei pasti,una decina di giorni prima del ciclo, aiuta a prevenire i dolori al basso addome perchè rilassa i muscoli. Altre volte il dolore può provenire da un’infiammazione ai polmoni che porta a delle ovvie difficoltà respiratorie seguite da un’infiammazione alla trachea. Una tosse più o meno forte causa dolori al diaframma ed è per questo che si verificano dolori nella parte sinistra dell’addome.

Dunque i dolori non possono essere associati ad una singola causa o ad un singolo organo. Per questo motivo, quanto più si è precisi nel localizzare il dolore, tanto più si potrà arrivare ad una corretta diagnosi e cura.
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Male alla milza

[sws_facebook_like href=”https%3A//www.facebook.com/pages/Almedico/341459779306731%3Fref%3Dhl” showfaces=”false” width=”200″ height=”21″ action=”like” layout=”standard” colorscheme=”light” font=”arial”] [/sws_facebook_like] Ognuno di noi improvvisandosi “corridore” ha avuto modo di provare e conoscere bene cos’è il male alla milza, il classico dolore che appare sul fianco sinistro dello stomaco.
Un dolore senza dubbio fastidioso che alle volte non consente di svolgere l’attività fisica. L’organo che per così dire sta facendo i capricci, è la milza. Si tratta di una problematica non particolarmente pericolosa giacché può essere facilmente rimossa ma che comunque è bene non sottovalutare.

male alla milza

È doveroso sottolineare, infatti, che quando questo fastidio viene avvertito da soggetti che godono di una certa forma atletica, allora deve scattare un campanello di allarme e quindi è opportuno recarsi quanto prima dal proprio medico di fiducia per valutare attentamente la situazione.
Cerchiamo dunque di capire quali sono le cause che per l’appunto fanno nascere tutto ciò. Però, prima di addentrarci in questo discorso, chiariamo alcuni concetti che consentono di capire meglio il perché di questi fastidi.

Cos’è la Milza

La milza è un organo non fondamentale per la sopravvivenza. Si trova tra lo stomaco ed il diaframma e per essere ancora più precisi, parte di essa risulta essere letteralmente collegata a quest’ultimo tant’è che durante la respirazione i due organi fanno un movimento sincronizzato grazie al quale vengono evitati deleteri contatti.

A cosa serve la Milza

Le principali funzioni della milza sono:

  • Funzione emopoietica: produce globuli rossi durante la vita fetale, questa funzione non viene più compiuta dopo la nascita
  • Funzione eritrocateretica: elimina dal circolo sanguigno i malati o vecchi globuli rossi 
  • Funzione linfopoietica: produce linfociti
  • Fa da “riserva” di globuli rossi: quando in seguito ad un particolare sforzo fisico si necessità di una maggiore richiesta di globuli rossi relativa ad maggiore consumo di ossigeno.

 

Da cosa è causato il dolore alla Milza

La milza in caso di richiesta di ulteriore ossigeno ha il compito di fornire nuovi globuli rossi.
Quindi essendo come una spugna si “spreme” mettendo in circolo sangue maggiormente ossigenato casusando così il classico dolore frequente in caso di corsa

Le cause più gravi e di natura patologica sono:

  • Anemia. In questa situazione, il dolore è dato dal fatto che la milza deve lavorare con più solerzia, in quanto i globuli rossi ha minor vita rispetto ai soggetti sani.
  • Epatite. Difficoltà del sangue nel fuoriuscire dalla milza.
  • Cirrosi. Stessa situazione dell’Epatite.
  • Mononucleosi. Tra i sintomi ci sono febbricola, tosse e ingrossamento della stessa milza.
  • Endocarditi. Infiammazione delle membrane delle valvole cardiache.
  • Toxoplasmosi. A differenza della Mononucleosi presenta una febbre più alta.
  • Tumore.

 

Consigli

Per eliminare il dolore a patto che esso non sia causato da patologie, vanno tenuti presente dei semplici consigli.
Per prima cosa è opportuno alleggerire il carico dello sforzo fisico magari camminando per qualche minuto cercando di respirare regolarmente senza affanno. Per prevenire questi dolori, prima di incominciare l’attività fisica occorre effettuare un buon riscaldamento e quindi proporre all’organismo uno sforzo in linea con quello che è il suo stato di forma senza tentare di strappare. Chiaramente la forma fisica va acquisita per gradi, con attività, la cui intensità va aumentata gradualmente nel tempo. [author] [sws_related_post]

Male alla spalla

Tra la cause di dolore alla spalla più comuni vi è l’artrosi, che colpisce le persone dai cinquanta anni in su. Questa patologia degenerativa si manifesta con la progressiva erosione della cartilagine che riveste le articolazioni della spalla.

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[sws_related_postleft showpost=”3″] [/sws_related_postleft] Tra le infiammazioni più diffuse che provocano dolore alla spalla vi è la tendinite del Capo Lungo Bicipite (localizzato nella parte anteriore della spalla), la tendinite cuffia, che riguarda i tendini della cuffia dei rotatori di spalla, la tendinite calcifica. Il dolore alla spalla può essere anche causato da eventi traumatici, quali la rottura del tendine Capo Lungo Bicipite, che può verificarsi sia nei giovani che negli anziani. La lussazione della spalla è un altro molto doloroso, che sopraggiunge quando la struttura della spalla non è più in grado di mantenerla nella sua normale posizione. Nei casi più gravi è necessario recarsi subito al Pronto Soccorso, meno preoccupanti sono invece gli episodi di sublussazione. Con il progressivo invecchiamento e l’avanzare dell’età possono comparire lesioni e deterioramenti ai muscoli che costituiscono la c.d. “Cuffia dei rotatori”, che muovono e rendono stabili le articolazioni della spalla. L’intensità del dolore varia a seconda di quale muscolo è coinvolto. Una patologia piuttosto grave e invalidante, che spesso compare senza una causa precisa, è la c.d. “Spalla congelata”. il soggetto colpito non riesce a muovere la spalla, e può diventare difficile anche un lieve movimento. L’articolazione della spalla, che è piuttosto instabile, è protetta da una specie di guarnizione chiamata “labbro”, che permette di muovere la spalla in qualsiasi modo. Quando il labbro glenoideo si lacera, sopraggiunge un dolore che può avere intensità variabile. In alcuni casi tale protezione superficiale può anche lesionarsi, all’inizio senza alcun dolore, poi con il passare del tempo il dolore si accentua. Le spalle sono strutture complesse (formate da ossa, tendini, legamenti, muscoli) e sono in collegamento con il torace e la colonna cervicale, quindi risentono indirettamente dei disturbi o patologie che riguardano tali zone. Affinchè la diagnosi del medico risulti il più possibile precisa, è necessario che il soggetto riferisca in maniera dettagliata i sintomi, l’intensità del dolore e i momenti della giornata in cui si acuisce, la zona coinvolta. Una diagnosi corretta può essere ottenuta solo ricorrendo a specifiche indagini radiologiche. [sws_related_postright showpost=”2″] [/sws_related_postright] In genere qualsiasi accertamento viene effettuato su entrambe le spalle, anche se il problema riguarda soltanto una di esse. Per quanto riguarda la terapia,è il medico a decidere la più adatta al caso. In genere, però, quando si avvertono i primi dolori, è consigliabile non forzare la zona per due-tre settimane. Se si fa allenamento in palestra, è bene sospendere per un pò di tempo gli esercizi per le spalle con i pesi. I dolori alla spalla, se non particolarmente intensi, potrebbero placarsi con applicazioni quotidiane di un panno caldo sulla zona, per almeno venti minuti. Questo rimedio è particolarmente efficace in caso di borsiti e tendiniti, poichè il calore lenisce le infiammazioni. Se il dolore persiste ed il medico consiglia l’operazione chirurgica, si consiglia di provare prima con un ciclo di fisioterapia. Molte persone hanno risolto così i loro problemi senza sottoporsi ad alcun intervento. [author] [sws_related_post]

Male all’ orecchio

Il male all’orecchio può essere di due forme: diretto ed indiretto.

Nel primo caso la causa del dolore è da ricercare nell’orecchio stesso ed è principalmente provocato da tre fattori:
– una infezione più o meno importante dell’organo stesso (otite)
– un tappo di cerume
– un brufolo o una piccola cisti all’interno del canale uditivo

male all'orecchio

[sws_related_postleft showpost=”5″] [/sws_related_postleft] Il male di forma indiretta invece viene percepito a livello dell’orecchio, ma deriva da un problema ad un diverso organo. Le principali fonti di questo dolore sono:

– problemi all’articolazione temporo-mandibolare di natura disfunzionale (masticazione non corretta) o infiammatoria-degenerativa (artrite o artrosi a livello della stessa articolazione)
– ascesso dentale o altro problema legato ai denti ed alle gengive
– infiammazione delle ghiandole del collo (parotidi o linfonodi)
– tonsillite, faringite o altra patologia infiammatoria della gola
– dolori artritici a collo e cervicale

Per entrambe le tipologie di dolore all’orecchio è sempre consigliabile recarsi presso il proprio medico per un controllo approfondito.
E’ fondamentale stabilire le cause del male all’orecchio per poter intervenire con la terapia più corretta ed individuare l’origine del dolore.

Se il dolore è dovuto ad una infezione dell’orecchio sarà necessario effettuare una terapia a base di antibiotici specifici, prescritti esclusivamente dal proprio medico.

Per eliminare un tappo di cerume sono invece consigliati i lavaggi del canale uditivo con acqua fisiologica sterile (la si trova in farmacia in pratici flaconcini monouso). E’ una operazione che può essere effettuata in maniera autonoma: è sufficiente inclinare la testa e versare lentamente nell’orecchio il contenuto della fialetta. Se sentirete l’acqua scivolare verso la gola, saprete che il tappo è sottile e che quindi saranno sufficienti pochi lavaggi per eliminarlo del tutto.
Per i tappi di cerume più persistenti sono invece in commercio dei coni di cera che, scaldando l’orecchio, facilitano lo scioglimento e la fuoriuscita del cerume ma devono essere utilizzati con cautela.
Se il disturbo persiste occorre recarsi presso l’otorino che rimuoverà il tappo tramite un piccolo uncino.
Ricordate di non utilizzare mai i bastoncini di cotone che potrebbero spingere ancora di più verso l’interno il cerume.

Il male alle orecchie derivato da un problema ad un altro organo può essere attenuato con i farmaci antidolorifici come ibuprofene, paracetamolo o altri anti-infiammatori, ma è sempre bene chiedere consiglio al medico prima di procedere con la loro assunzione.

In inverno può capitare di accusare un forte male all’orecchio dopo essere rimasti a lungo all’aperto. Questo accade perchè il freddo ed il vento penetrano nelle membrane dell’orecchio provocando una leggera infiammazione che origina un temporaneo dolore, anche molto forte.
Questo dolore da raffreddamento tende a scomparire abbastanza in fretta (dai 30 ai 60 minuti una volta rientrati al caldo) e può essere facilmente prevenuto utilizzanto copricapi di lana o para-orecchie durante le uscite.

Il rimedio della nonna per il male all’orecchio è molto semplice ed economico e prevede l’utilizzo di un asciugamano tiepido da posizionare sopra orecchio e collo. E’ chiaramente un palliativo ma può risultare efficace nei momenti di maggiore sofferenza.[sws_related_postright showpost=”3″] [/sws_related_postright]

Un capitolo a parte merita il male all’orecchio nei bambini. Le orecchie dei più piccoli sono molto delicate e soggette a frequenti infiammazioni.
In questi casi è sempre meglio contattare il pediatra ed evitare i metodi fai da te. Per alleviare il fastidio, la mano calda della mamma può essere un ottimo rimedio contro il dolore acuto: provate ad appoggiare il vostro palmo sul padiglione auricolare e vedrete che il bambino si calmerà quasi subito. [author] [sws_related_post]

Male agli occhi

Oggi giorno molte persone soffrono di mal di occhi, e può essere causato da diversi fattori come la congiuntivite, la sinusite, porcile, infezioni o abrasioni della cornea, o semplicemente da un corpo estraneo all’interno dell’occhio. I dolori possono essere localizzati e con fitte continue, causando anche mal di testa, possono dare a problemi alla muscolatura, soprattutto se ci sono delle forti infiammazioni di origine batterica, allergiche o virale. Se invece i dolori sono presenti quando si muovono gli occhi, potrebbe essere causato da una neurite ottica retrobulbare.
male agli occhi
[sws_related_postleft showpost=”3″] [/sws_related_postleft] La congiuntivite senza secrezione, riconosciuta in quanto provoca rossore all’interno delle palpebre e lacrimazione abbondante, può essere causata da un’infezione virale, associata spesso a raffreddori e la sua durata è solitamente dai 4 ai 7 giorni. Se invece l’infezione è batterica, lo spurgo diventa giallo e le palpebre sono arrossate, soprattutto al risveglio e può essere causata anche dai raffreddori. Queste infezioni nonostante tutto, non danneggiano la vista. Nel caso di congiuntivite virale la terapia da eseguire è un lavaggio abbondante degli occhi con acqua, ogni due ore, facendola penetrare all’interno delle palpebre, per evitare che diventi batterica. Utilizzare del collirio, solo nel caso in cui rimangono molto rossi e il fastidio continui. Invece in quella batterica la terapia da applicare è un’accurata pulizia dell’occhio, da eventuali croste secche, o secrezione al suo interno, con l’aiuto di un batuffolo di cotone bagnato con acqua tiepida. Successivamente dopo aver consultato il proprio medico, utilizzare un antibiotico per occhi, in pomata o in gocce.

Il male agli occhi a causa di un corpo estraneo, può essere dovuto da sabbia, muco secco, sporco, moscerini, segatura, schegge di vetro o legno ecc… Solitamente si deposita sotto le palpebre, in uno spazio cieco rivestito da mucosa. I sintomi si manifestano dopo le 12-24 ore, accusando dolori all’interno dell’occhio, senso di fastidio della luce e lacrimazione. Nel caso di schegge, si consiglia di andare subito al pronto soccorso per evitare danni irreparabili. Invece negli altri casi è opportuno fare degli impacchi abbondanti con acqua tiepida, oppure dei lavaggi inserendo la parte dell’occhio direttamente nell’acqua, creando un movimento continuo di apertura e chiusura delle palpebre, in modo da far uscire tutti i corpi estranei. E’ possibile cercare di estrarlo anche con l’angolo di un fazzoletto di carta, se si è depositato all’estremità dell’occhio, invece se si trova sotto la palpebra inferiore, si può estrarlo con un bastoncino di cotone, tirando la palpebra in giù e in fuori.

La sinusite può creare pressione dietro gli occhi e causare dolore ad entrambi i lati. La terapia ideale è liberare il naso con inalazioni di vapore caldo, in modo da drenare il muco. Oppure coprire con un panno caldo e bagnato e respirare attraverso o in alternativa utilizzare un umidificatore.[sws_related_postright showpost=”3″] [/sws_related_postright]

Le abrasioni sono causate da oggetti che involontariamente vanno a colpire la cornea causando irritazioni e lesioni, curabili con pomate antibiotiche e antidolorifici.

Un Porcile è un’infiammazione delle palpebre, che può essere causato dai follicoli dei peli delle ciglia e dalle ghiandole d’olio, la terapia consigliata è eseguire degli impacchi di acqua calda per almeno due giorni. [author] [sws_related_post]

Male alle gambe

Il dolore agli arti inferiori è un malessere comune, diffuso molto tra le donne, soprattutto se conducono una vita molto statica e trascorrono diverse ore in una stessa posizione.

I sintomi possono essere davvero vari e vengono interpretati genericamente come senso di pesantezza alle gambe, quasi come se gli arti fossero anchilosati o di legno, senso di gonfiore, dolori muscolari e alle articolazioni. Le cause sono altrettanto varie e vanno dalle contratture agli stiramenti muscolari a stati influenzali, dalla ritenzione idrica allo stile di vita sedentario, ma possono essere anche patologie molto serie come artrite, trombosi, sciatica o disturbi del sonno.
male alle gambe
[sws_related_postleft showpost=”3″] [/sws_related_postleft] Vista la difficoltà di circoscrivere esattamente le sintomatologie e associarle a una causa specifica è bene, non appena i disturbi agli arti inferiori diventino ricorrenti, consultare il proprio medico per una visita e comprendere esattamente il proprio problema. Durante una visita, infatti, il medico potrà valutare se il gonfiore interessa entrambi gli arti o meno, se ci sono sbalzi nella temperatura del singolo arto o se il malessere è localizzato in alcuni punti specifici quali muscoli o articolazioni. Siccome molti farmaci di uso comune possono avere il male alle gambe come effetto collaterale è bene fornire al proprio medico uno storico dettagliato dei farmaci assunti in modo da avere un quadro ancora più chiaro della situazione. Una visita ed esami clinici potranno svelare l’esatta causa del mal di gambe e il medico potrà prescrivere la cura più adatta.

Ci sono però tanti rimedi possibili per il dolore saltuario e, in generale, per prendersi cura delle proprie gambe e prevenire problemi seri ai propri arti inferiori.

Prima di tutto è bene fare esercizio costante, camminare molto e magari fare anche un po’ di jogging. In ogni caso, è bene effettuare sempre una seduta di stretching prima e/o dopo l’attività fisica per allungare i tendini e prevenire stiramenti, strappi e contratture. All’esercizio bisognerebbe abbinare una dieta sana ed equilibrata, senza eccedere con il sale che favorisce la ritenzione idrica e affatica la circolazione. Molto indicato, per chi soffre di dolori alle gambe, è il consumo di noci, antinfiammatori naturali.

Preferire, almeno una volta a settimana, il bagno alla doccia e massaggiare le proprie gambe in acqua aiuta tantissimo la circolazione degli arti inferiori. Sotto la doccia, invece, sarebbe opportuno riservare un trattamento speciale alle gambe tenendole, ogni sera, sotto il getto d’acqua freddo per mantenere tonici tessuti e tono muscolare.

Le donne che hanno uno stile di vita sedentario potrebbero aiutare la circolazione con l’uso di collant contenitivi a compressione graduale e, questo vale per tutti, bere molta acqua per ridurre la ritenzione idrica che affatica tantissimo gli arti inferiori. In questo senso, utilizzare prodotti naturali che favoriscono la diuresi come ananas, tarassaco e papaia o che migliorano la circolazione come mirtillo, vite e ippocastano è assolutamente d’aiuto per tenere in forma le proprie gambe.[sws_related_postright showpost=”3″] [/sws_related_postright]

Per un effetto protettivo, invece, esistono diversi estratti naturali in grado di rendere più elastici i capillari e proteggere l’apparato circolatorio, come per esempio quello di Centella Asiatica, di Ginkgo Biloba e di Aesculus Hippocastanum.

Chi invece preferisce i massaggi può realizzare un preparato naturale lenitivo con 10g di canfora e 200g di olio di mostarda mescolati in una bottiglia di vetro. La bottiglia va poi tenuta al sole fino allo scioglimento della canfora. A questo punto il preparato è pronto per essere utilizzato per il massaggio. In alternativa, è possibile utilizzare l’olio di cocco.

Infine, chi soffre di dolori alle gambe dovrebbe ricordarsi di tenerle sempre un po’ rialzate quando si è seduti sul divano o stesi sul letto! [author] [sws_related_post]

Male al piede

Male al piede, è uno dei fastidi più comuni nella popolazione. Questa parte del corpo è formata da una serie di innumerevoli ossa, legamenti ed articolazioni il cui numero tradotto in maniera più semplice corrisponde 24 ossa che si intrecciano formando due archi. Le persone tendono a sottovalutare il problema in quanto lo considerano soltanto dovuto ad un’ eccessiva stanchezza, dato che passiamo quasi tutto il giorno in piedi. Il piede, soggetto a sopportare il peso a volte eccessivo, da origine ad una dolorosa infiammazione plantare che prende il nome di fascite in cui è raccomandato il calo ponderale ed il riposo. Infatti, sono numerosissime le patologie che possono provocare male al piede, escludendo quelle prettamente mediche come fratture e lussazioni. Inoltre il continuo dolore in una sede dell’arto, porta a camminare in maniera risentita ed anomala.
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[sws_related_postleft showpost=”3″] [/sws_related_postleft] La scienza medica ha messo nelle mani dei medici e dei podologi, strumenti diagnostici come TAC, ecografie per i 100 legamenti presenti, scintigrafie ossee che sono in grado di scovare la causa del male al piede. Le malattie che possono colpire sono tantissime, alcune derivate da errati stili di vita e disordini metabolici. Infatti devono essere banditi i tacchi alti, le scarpe strette, che con il tempo portano a microtraumi della struttura ossea. Inoltre non devono essere eccessivamente morbide da viziare il piede. Invece i disordini metabolici come il diabete, provocano dolore con unghie incarnite dove il sangue ristagna causando ulcerazioni, piaghe e bruciori continui. Questa malattia è anche detta neuropatia diabetica. Mentre le micosi o onicomicosi, sono un’affezione che provoca l’ingiallimento e la distruzione dell’unghia associato a dolore e sviluppo di batteri, prediligendo i soggetti con deficit immunitari, diabetici, frequentatori di piscine e palestre senza ciabatte. La proliferazione del fungo trova nell’ambiente umido il suo habitat ideale. Le cure consistono in una visita dermatologica, con prescrizione di creme antimicotiche, compresse e da una serie di norme igieniche come asciugare il piede perfettamente, anche con l’ausilio dell’ asciugacapelli.[sws_related_postright showpost=”3″] [/sws_related_postright]

Altre patologie che interessano ossa e legamenti sono principalmente di origine infiammatoria: artriti, fasciti plantari, sindrome di Haglund, spina calcaneare e lesioni traumatiche come fratture e distorsioni, dove è presente dolore acuto con interessamento dei legamenti e gonfiore. Per le fratture e distorsioni prima di recarsi ad un pronto soccorso, un impacco immediato di ghiaccio, tenuto non più di 20 minuti può allentare la morsa del dolore ed il gonfiore, come l’applicazione di creme a base di eparina, arnica montana e globuli omeopatici.

Il legamento maggiormente colpito dai traumi è il tendine d’Achille che non permette all’individuo di appoggiare il piede in terra provocando una sensazione di bruciore continuo. La terapia indicata può essere farmacologica ed a volte chirurgica. Un altra patologia molo frequente è l’artrite, che causa dolore, gonfiore ed infiammazione alle dita dei piedi, dove l’uso di antiinfiammatori e riposo, sono l’unica soluzione.

I rimedi per i piedi stanchi e stressati sono il riposo, che deve essere fatto su di un cuscino posizionato più alto della testa, per facilitare il drenaggio dei liquidi e l’afflusso del sangue al cuore ed i pediluvi a base di sale grosso e bicarbonato di sodio. [author] [sws_related_post]

Male ai denti

Il mal di denti è una patologia molto comune e altrettanto fastidiosa. Qualunque siano i motivi che lo scatenano, il mal di denti va considerato come la spia “che qualcosa nella bocca non va” e che dunque occorre richiedere al più presto l’intervento del dentista di fiducia. Le cause del mal di denti sono molteplici: vanno da quelle infettive, a quelle inerenti allo sviluppo dentale (è il caso ad esempio dei denti del giudizio, che spesso nascendo provocano dolore).

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Le cause del mal di denti si distinguono inoltre per un maggiore o minore grado di gravità.
Le più comuni sono le carie, che a seconda della gravità richiedono interventi di otturazione o di devitalizzazione. Vi sono poi gli ascessi, le cisti dentali, le gengiviti di media o grave entità, la rottura di un dente e il bruxismo (disturbo derivante da un forte stato di stress).
L’intervento del dentista è fondamentale soprattutto quando la causa del mal di denti è infettiva, poiché i tessuti della bocca non si rigenerano autonomamente e per guarire necessitano di un intervento esterno.
Non curato, il dolore può aumentare fino alle estreme conseguenze, che nei casi più gravi potrebbero consistere nell’estrazione del dente. Gli analgesici e gli antidolorifici, molto usati in caso di mal di denti, tamponano momentaneamente il dolore ma non risolvono il problema che è alla base.
Tuttavia, in attesa dell’intervento del dentista, è opportuno ricorrere a medicinali che tengano a bada il dolore.
È molto importante tener presente però che questi farmaci non curano, ma si limitano a tamponare il dolore.
È importante lavare accuratamente i denti con acqua tiepida, né troppo fredda né troppo calda poiché i denti risentono delle temperature estreme; anche il dentifricio deve essere adatto alla particolare situazione di fastidio, non aggressivo, quindi non abrasivo né sbiancante.[sws_related_postright showpost=”2″] [/sws_related_postright]
Occorre limitare il consumo di gomme da masticare e utilizzare spazzolini dalle setole morbide, sospendendo per un po’ l’utilizzo di quelli elettrici o dalle setole troppo dure. Si dovrebbero inoltre evitare alimenti troppo caldi o troppo freddi, ricorrendo impacchi di ghiaccio qualora il dolore dovesse aumentare d’intensità fino a divenire insopportabile. Consultando il medico, in questi casi si può stendere sulla gengiva interessata una crema contenente lidocaina, un principio attivo anestetizzante per uso topico, dunque più efficace delle comuni pillole antidolorifiche.

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