Le staminali del cordone ombelicale e il Metodo Stamina

Certezze scientifiche vs metodo controverso

In questo articolo si tenterà di fare chiarezza non solo sugli aspetti controversi del metodo Stamina, ma soprattutto su una distinzione essenziale: quella tra questo discusso metodo e la scelta da parte dei genitori di conservare il cordone ombelicale del loro bambino.
Le cellule staminali cordonali sono riconosciute universalmente come un patrimonio biologico; certezze scientifiche e controlli medici rigorosi spingono la comunità scientifica ad utilizzarle a livello internazionale da 25 anni (il primo trapianto risale infatti al 1988).
Parliamo ora del Metodo Stamina. Con questo termine si fa riferimento ad un trattamento ideato dallo psicologo Davide Vannoni. I destinatari sono pazienti affetti da patologie neurologiche e il trattamento consiste nell’infusione di cellule neuronali ottenute dalla manipolazione in laboratorio di cellule staminali adulte. Questo metodo è soggetto a numerose critiche, scientifiche così come legali, e si differenzia perciò nettamente con la conservazione e l’impiego terapeutico delle cellule staminali del cordone ombelicale.
Approfondiamo dunque gli aspetti scientifici e legali che differenziano nettamente il Metodo Stamina dal prelievo e dalla conservazione delle cellule staminali cordonali.

Aspetti scientifici
Studi scientifici, centinaia di pubblicazioni e altrettante sperimentazioni hanno finora permesso oltre 30 mila trapianti di staminali cordonali.
Di contro, per il Metodo Stamina non esistono pubblicazioni scientifiche che ne dimostrino l’efficacia terapeutica e l’intera procedura è caratterizzata da omissioni e carenze che hanno destato la preoccupazione degli scienziati.
Ad oggi, non esistono pubblicazioni scientifiche che confermino la sicurezza e l’efficacia del metodo Stamina. Tutto ciò si contrappone nettamente ai trapianti di cellule staminali del cordone ombelicale, pratica riconosciuta dalla comunità scientifica come valida possibilità di trattamento per diverse patologie.

Aspetti legali
I trapianti di staminali cordonali sono infatti riconosciuti per legge nei Paesi più sviluppati del mondo. In aggiunta la conservazione privata di tali cellule è un diritto sancito dalla comunità europea.
E in Italia? Il Ministero della Salute ha siglato come “di comprovata efficacia” il trapianto di staminali per la cura di oltre 80 patologie. Per questo motivo nel nostro Paese la pratica dell’esportazione del sangue cordonale dei neonati in direzione di diverse biobache estere è autorizzata e disciplinata.
Dall’altro lato invece il Metodo Stamina che oggi, anche se applicato solo in qualità di cura compassionevole, deve essere costantemente sottoposto ad autorizzazione giudiziaria. Davide Vannoni è tuttora indagato per tentata truffa, per esercizio abusivo della professione medica e per somministrazione di farmaci potenzialmente pericolosi. In più, l’associazione onlus da lui fondata (la Stamina Foundation) è stata cancellata dall’anagrafe delle onlus per la violazione dei requisiti necessari e in particolare per la mancanza di personalità giuridica e altre carenze nello statuto.
In conclusione appare evidente come non esistano punti di contatto tra l’utilizzo delle staminali cordonali e il controverso Metodo Stamina.

Per ulteriori informazioni sulle staminali del cordone ombelicale:

www.sorgente.com             02 36705878

Cordone ombelicale perchè conservarlo

Affidarsi a una banca cordone ombelicale non è una scelta da prendere alla leggera: bisogna invece essere informati e consapevoli. È della salute del vostro bambino che si sta parlando. E non solo, vedremo che in realtà in gioco c’è una chance in più per la salute di tutta la famiglia. Bisogna dunque valutare bene a quale struttura affidarsi, essere certi di avere compreso tutti i concetti di base, dalla definizione di cellule staminali ai passaggi necessari dal prelievo alla conservazione del campione, e soprattutto bisogna essere consapevoli delle motivazioni alla base di qualsiasi scelta.

cordone

Conservare il cordone ombelicale significa avere sempre a disposizione del proprio bambino, e di tutta la famiglia, cellule staminali compatibili al 100% con il donatore, il bambino, fino al 50% con i genitori e fino al 25% con fratelli o sorelle. Sono percentuali alte, se si pensa che le probabilità di trovare un donatore compatibile sono invece state stimate tra lo 0,002 e lo 0,001%1, in altre parole, una possibilità su cinquantamila o centomila. Le cellule staminali del cordone ombelicale, inoltre, richiedono criteri di compatibilità meno stringenti: la loro minore “maturità” immunologica le rende infatti dei candidati ottimali al trapianto, in quanto sono meno inclini, rispetto ad altri tipi di staminali, per esempio le midollari, a scatenare reazioni immunitarie come il rigetto.2

È bene inoltre sapere che le malattie riconosciute come trattabili con cellule staminali dal Ministero della Salute ad oggi sono ottanta (la lista delle patologie comprende  vari tipi di leucemie e linfomi, insufficienze midollari come l’anemia aplastica acquisita, disordini congeniti del sistema immunitario e altro ancora3) e che nella maggior parte dei casi i trapianti effettuati sono di tipo allogenico intra familiare: le cellule staminali prelevate da cordone ombelicale del neonato vengono cioè impiegate nel trattamento di patologie di un membro della famiglia, prevalentemente fratelli o sorelle4.
Scegliere di conservare le cellule staminali del cordone ombelicale al momento della nascita di vostro figlio è un gesto d’amore nei suoi confronti e un gesto di protezione nei confronti di tutta la famiglia. Un modo per avere sempre a disposizione una possibilità in più in favore della salute.
Per maggiori informazioni: www.sorgente.com

Note
1Sun, A.N., et al., [Clinical study on haploid HLA-matched hematopoietic stem cell transplantation for treatment of malignant hematological disease]. Ai Zheng, 2006. 25(8): p. 1019-22.
2 Francese, R. and P. Fiorina, Immunological and regenerative properties of cord blood stem cells. Clin Immunol, 2010. 136(3): p. 309-22.
3 Clicca qui per l’elenco completo delle malattie
4 Fonte EBMT – Survey on transplant activity 2009

[sws_facebook_share]
[author]
[sws_related_post]

Conservare le cellule staminali del cordone: le risposte ai dubbi delle mamme

Sempre più donne in attesa desiderano avere informazioni sulla possibilità di conservare le cellule staminali del proprio bambino in una banca del cordone ombelicale.
Quali sono i vantaggi della conservazione familiare? Chi si occupa della raccolta del campione al momento del parto? Cosa succede in caso di parto gemellare? Cosa bisogna fare in caso di necessità delle cellule per un membro della famiglia? E come viene determinata la compatibilità?

image-articolo-i-siti-web-utili-per-le-mamme
Proviamo qui a dare informazioni pratiche ed esaurienti alle coppie che vogliono saperne di più circa questa possibilità offerta per preservare e all’occorrenza disporre di queste importanti cellule.
Le cellule cordonali conservate in una struttura privata rimangono di proprietà della famiglia e sono immediatamente disponibili in caso di necessità. Uno dei principali vantaggi offerti da questa pratica è la compatibilità totale delle staminali con il bambino che le ha generate, e che avrà la possibilità di ricevere le sue stesse cellule in caso di necessità tramite un’infusione delle staminali definita trapianto autologo. Per la buona riuscita della terapia è necessario un dato numero di cellule, calcolato in base al peso corporeo del paziente. E se le staminali prelevate non fossero sufficienti per il trapianto? Grazie agli ultimi risultati raggiunti dai ricercatori, è già possibile moltiplicare le cellule staminali con un’operazione chiamata
Ma veniamo a una questione pratica che può generare dubbi e timori nei genitori, quella del prelievo al momento del parto. La raccolta del campione viene effettuata dall’ostetrica a parto avvenuto, in totale sicurezza per il nascituro e per la mamma. È un’operazione semplice che richiede pochi minuti, simile a un semplice prelievo di sangue da braccio. In caso di parto gemellare il procedimento sarà lo stesso ma per entrambi i neonati. Se i gemelli sono omozigoti si può scegliere di prelevare un solo campione, poiché il Dna dei bambini è il medesimo. Ogni genitore che decide di conservare le staminali di proprio figlio spera in cuor suo di non doverle mai
utilizzare. Ma se malauguratamente si presentasse questa necessità? Se ad aver bisogno del trapianto fosse un fratellino? In questo caso la prima cosa da fare sarebbe verificare la percentuale di compatibilità tra i due fratelli attraverso un particolare esame chiamato HLA. L’esame può essere effettuato sul campione di sangue cordonale oppure direttamente sul bambino in un secondo momento. Sono già numerosi i casi di giovani pazienti che hanno potuto combattere la malattia grazie alle staminali di un fratellino. Uno di questi è Jan, un bimbo tedesco affetto da anemia aplastica che dopo l’infusione delle cellule del cordone del fratello ora può trascorrere un’infanzia serena insieme ai suoi coetanei.

[sws_facebook_share]
[author]
[sws_related_post]

Come scegliere la bio-banca migliore

Se due genitori scelgono la strada della conservazione privata del sangue del cordone ombelicale dovranno poi selezionare accuratamente a quale struttura affidarsi. Contrariamente alla donazione cordone ombelicale, questa decisione comporta infatti un approccio differente e una scelta per il futuro dell’intera famiglia. Le banche che si occupano di conservazione del cordone ombelicale sono numerose ormai, ma il livello qualitativo del servizio offerto purtroppo non è ancora standardizzato ma varia molto da struttura a struttura. Vediamo qui di seguito alcuni dei parametri per scegliere con serenità la migliore banca del cordone ombelicale alla quale affidarsi.

After bath

Senza dubbio parametri di primaria importanza riguardano il numero di trapianti effettuati e quello di campioni conservati dalla struttura che si sta valutando: questi dati infatti indicano la reale capacità e soprattutto l’esperienza di una bio-banca nel saper conservare correttamente il sangue cordonale. In aggiunta a questo, sono molto importati alcune certificazioni di qualità di rilievo, come ad esempio la GMP (Good Manufacturing Practice), una delle più importanti e che, oltre ad essere riconosciuta internazionalmente, obbliga la bio-banca al rispetto di procedure operative molto ferree per massimizzare la qualità dei prodotti destinati ad uso clinico. Naturalmente il Comitato Scientifico della bio-banca deve essere qualificato e altamente competente dal punto di vista scientifico. Questo si può evincere valutando la quantità e, sopratutto, la qualità delle pubblicazioni scientifiche edite dai suoi membri.

Nella scelta di una biobanca, inoltre, bisogna verificare che questa abbia predisposto per i propri clienti misure per la tutela sia patrimoniale che legale, spesso trascurata. E’ preferibile quindi che il contratto proposto sia di diritto Italiano ma che soddisfi sia il nostro sistema fiscale, sia le normative di riferimento Europee. Sono altrettanto importanti le coperture assicurative che puntano a garantire la conservazione del cordone ombelicale anche in caso d’insolvenza della bio-banca. Importanti sono anche un servizio ininterrotto tutti i giorni dell’anno, un’assistenza domiciliare per la parte burocratica e la garanzia del diritto di recesso, sono elementi che aumentano il livello qualitativo del servizio offerto.

Attualmente, in Italia, solamente Sorgente riesce ad offrire questo tipo di servizio che garantisce la crioconservazione addirittura per 50 anni e che continua a soddisfare le esigenze e le aspettative dei futuri genitori.

[sws_facebook_share]
[author]
[sws_related_post]

Staminali cordonali: un aiuto concreto contro la malattia

Optare per la conservazione o la donazione cordone ombelicale del proprio bambino al momento della nascita è molto importante perché consente di mettere al sicuro un patrimonio biologico, quello delle staminali presenti nel sangue cordonale, di grande importanza.

cordone_ombelicale

Le cellule staminali cordonali, i piccoli mattoni alla base di tutto il nostro organismo, sono infatti in grado di rigenerare e riparare organi e tessuti danneggiati e rappresentano un valido strumento nelle mani della medicina moderna per il trattamento di numerose patologie.

Tante le esperienze positive a testimonianza dei grandi passi avanti che la scienza sta compiendo in questa direzione. Ne è un esempio la storia di Ricky Martinez, un bambino di 10 anni costretto a continue trasfusioni di sangue a causa di un’anemia falciforme. Il piccolo, in seguito a un’infusione di cellule staminali prelevate dal suo stesso cordone ombelicale al momento del parto (trapianto autologo), ha mostrato grandi miglioramenti. Il conteggio dei globuli bianchi si è stabilizzato e le trasfusioni sono sempre meno necessarie: i medici affermano che se i progressi dovessero continuare i questo modo, potrebbero venire eliminate del tutto1.

Anche la piccola Madeline, nata con un grave disturbo all’udito neuro sensoriale, ha tratto beneficio da una terapia sperimentale con le staminali cordonali. La madre della bambina, subito dopo il primo trapianto autologo, ha dichiarato ai giornali di aver notato un grosso miglioramento2. Anche lo specialista che segue la bimba conferma, seppur con prudenza, che le staminali cordonali potrebbero riuscire a ripristinare le capacità uditive di Madeline.

[sws_related_postright showpost=”2″] [/sws_related_postright]

Queste preziose cellule sono risultate utili anche in un altro contesto, in cui la giovane paziente, che non era affetta da alcuna patologia, ha subito dei danni cerebrali in seguito a una brutta caduta in piscina. Sparrow Morris, questo il nome della bambina, dopo l’incidente è stata sottoposta a un trapianto con le staminali che i suoi genitori avevano deciso di conservare quando la piccola era nata. Sin dal giorno successivo, Sparrow ha cominciato a fare passi avanti nel recupero delle facoltà motorie e di parola3.

Queste che abbiamo descritto sono solo alcune delle tante esperienze che gli studiosi raccolgono in tutto il mondo e che consentono di mettere in luce l’importanza di preservare una risorsa unica come quella delle cellule staminali del cordone ombelicale, purtroppo ancora molto sottovalutata se si considera che circa l’85% dei cordoni ombelicali finisce attualmente nei rifiuti.

Fonte: www.sorgente.com

Note:

1. L’intervento è stato effettuato nel maggio 2012 al Children’s Hospital Orange County, in California.

2. La notizia è stata ripresa da numerosi media americani.

3. La notizia è stata ripresa dalla nota emittente americana Fox News.

 

[sws_facebook_share]
[author]
[sws_related_post]