L’importanza dello iodio in gravidanza

Lo iodio è un elemento chimico che deve il suo nome al greco antico con il significato di viola o lilla, per il colore dei vapori che sprigiona. Questo minerale è indispensabile nel metabolismo dell’essere umano per il buon funzionamento della ghiandola tiroidea che è fondamentale per l’organismo.

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La rivista Lancet ha pubblicato i risultati di una ricerca eseguita presso due università britanniche situate a Bristol e nel Surrey. I ricercatori hanno dimostrato l’importanza dello iodio in gravidanza. Uno scarso apporto può provocare nel feto problemi di lettura o di ritardo mentale. E’ stata persino ipotizzata una riduzione di tre punti del quoziente intellettivo.
Durante la gestazione il fabbisogno di iodio raddoppia. Da un preciso controllo è risultato che ne occorre circa 100 microgrammi in più ogni giorno. In mancanza di questo quantitativo è possibile che la tiroide non funzioni a dovere. In questo caso nella futura madre può apparire il cosidetto gozzo, che è un rigonfiamento della ghiandola stessa costretta ad un superlavoro, che comunque scomparirà subito dopo la nascita del bambino.
E’ utile assumere le dosi consigliate ancora prima dell’inizio della gravidanza per non incorrere in aborti inon desiderati. In Italia questo problema è ancora presente su quasi tutto il territorio. I livelli di iodio che si consiglia mantenere esono pari a circa 150 microgrammi al giorno prima della gravidanza, da aumentare fino ad almeno 175 per i primi sei mesi di gestazione.
Si sconsiglia l’uso di integratori ad alto contenuto di iodio, di solito estratto da alghe.
In teoria dovrebbe essere sufficiente l’uso costante di sale iodato, cioè arricchito con questo prezioso elemento, per condire i cibi.
Considerando però che le gestanti presentano spesso problemi di ritenzione idrica, è consigliabile assumere lo iodio attraverso altri tipi di cibo.
I crostacei e comunque tutti i tipi di pesce ne sono ricchissimi. Mangiare frutta e verdura non serve allo scopo, perché è il terreno dove sono coltivati questi alimenti che determina la quantità presente dell’elemento richiesto. Mentre invece latte, carne e uova ne contengono quantità elevate.
Un dosaggio superiore al fabbisogno giornaliero in genere non ha conseguenze di nessun tipo. La tiroide gestisce autonomamente l’abbondanza di iodio, a meno che non sia talmente elevata da portare all’ipertiroidismo e a un genere di gozzo detto tossico.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha reso noto che oltre venti milioni di persone nel mondo a causa della carenza di iodio nella loro alimentazione presentano problemi a carattere cerebrale.
L’importante è seguire le indicazioni fornite senza esagerare. Una alimentazione sana e variata renderà i nostri bambini se non dei piccoli geni, delle persone mentalmente equilibrate.

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Nasce Ok Corso Preparto: il motore di ricerca n.1 per i corsi preparto e postparto

Perdersi nella vastità delle pagine e delle informazioni disponibili sul web è purtroppo una pratica ancora molto attuale, soprattutto tra gli esponenti di quelle generazioni che poca praticità hanno con il mezzo del computer.
Dev’essere stata questa idea, insieme con la grande necessità di risposte alle molte domande delle madri o future tali alla prima esperienza, a dare il via alla creazione, da parte di un gruppo decisamente attivo di madri, di un motore di ricerca esclusivamente dedicato a corsi pre e post parto.

ok coso preparto

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Spesso di idee e progetti del genere leggiamo sui giornali, online o cartacei, dove si specifica che questi provengono da oltre oceano. Stavolta invece il tutto è altamente nostrano e in pochi mesi d’attività questo motore di ricerca ha già riscosso un enorme successo, mostrando evidentemente come, fino a poco tempo fa, ci fosse un enorme vuoto d’informazione da colmare.

Tutto ciò che occorre fare è recarsi sul sito corso-preparto.it, dove in pochi secondi sarà possibile trovare il corso che più si adatta alla proprie esigenze. Si potrà dunque scegliere tra pre e post parto, cosa a dir poco ovvia, per poi passare alla selezione della regione, della provincia e del tipo di organizzazione.

Inoltre, anche se questo non è obbligatorio, le madri possono registrarsi, dando vita a una comunità virtuale i cui membri possono tendersi la mano vicendevolmente, soprattutto attraverso consigli e recensioni accurate dei corsi.

E’ più che evidente che alle spalle di Ok Corso Preparto ci siano delle madri e delle specialiste del settore, e ciò non può che essere fonte di garanzia per chi volesse affidarsi a tale sistema. Debora, capo gruppo del progetto, ha specificato quanto secondo loro sia fondamentale per delle future madri sentire il supporto di persone che sanno perfettamente cosa stanno provando.

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Una madre è in cerca di consigli, poiché conscia della responsabilità che la gioia del parto comporta, ed ecco perché la possibilità di scrivere commenti rappresenta uno degli elementi principali del sito. Inoltre, dice Debora, analizzando da un punto di vista pratico l’esperienza della gravidanza, è evidente che le donne in dolce attesa siano impossibilitate a compiere grandi spostamenti, e così il sistema di geolocalizzazione diventa indispensabile per trovare il corso che è davvero più vicino alla propria abitazione.

Ad ogni modo se, come per la malattie, è consigliabile rivolgersi a specialisti piuttosto che scandagliare tra le pagine internet, è possibile nella sezione “Domande e Risposte”, rivolgere quesiti non soltanto ad altre madri ma soprattutto a professionisti del settore medico e non solo, andando dal basilare ginecologo per il pre parto a un allenatore per rimettersi in forma nel post parto. Un ottimo sito dunque, dove tutto è davvero a portata di click.

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Costituzione del Comitato OPV, Odontoiatria per la Vita

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Il 17/04/2013 si sono riuniti in Abano Terme (PD):

Raimondo Pische nato a Santu Lussurgiu (OR) il 22/07/1956 residente in Chioggia Via Altea 2, c.f. PSCRND56L22I374X

Alessandro Penzo nato a Chioggia il 17/11/1974 residente in Chioggia Via Jappelli 5, c.f. PNZLSN74S17C638J

Federico Pesce nato a Chioggia il 03/07/1983 residente in Chioggia Via Madonna Marina 30, c.f. PSCFRC83L03C638J

Patrizia Martinelli nata a Brescia il 05/08/1965 residente in Selvazzano Dentro (PD) Via Bracciano 15/a, c.f. MRTPRZ65M45B157T

e hanno deliberato di costituire un Comitato denominato

“COMITATO OPV ODONTOIATRIA PER LA VITA”.

Il Comitato OPV si richiama, fra l’altro, al “Principio di Precauzione”, stabilito nella più importante conferenza mondiale per lo sviluppo e la tutela dell’ambiente e della salute, tenutasi a Rio de Janeiro nel 1992, che si basa non sulla disponibilità di dati che provino la presenza di un rischio per la salute e l’ambiente, ma sull’assenza di dati e certezze che assicurino il contrario.

Il Comitato OPV ha quali principi fondanti i concetti relativi al rispetto biologico, etico, sociale e ambientale nella Medicina Odontostomatologica, intendendo in questo modo proporre una visione che, nella pratica odontoiatrica, veda valutati e rispettati:

  1. l’approccio minimamente invasivo, non solo in termini clinici ma soprattutto nell’utilizzo di sostanze e materiali non tossici: ciò per la tutela della salute dei pazienti, degli operatori e dei lavoratori del settore odontoiatrico;
  2. l’attenzione al concetto olistico della Medicina, che valuti la persona nel suo insieme corpo-mente-spirito senza che la patologia diventi unico obiettivo di attenzione, nella consapevolezza che l’approccio clinico non dev’essere unilaterale;
  3. il ruolo sociale dell’attività odontoiatrica, nel senso che la grande incidenza in termini numerici e statistici delle malattie dell’apparato masticatorio deve tener conto delle problematiche economiche che coinvolgono sia le famiglie che le attività connesse. Ciò necessita di un nuovo modello concettuale aziendale odontoiatrico (consorzi, gruppi di acquisto, aggiornamenti dei professionisti sui temi finanziari strategici e non solo clinici, calmierazione del mercato senza riduzione degli standard qualitativi etc.) che non può prescindere da un intervento politico-istituzionale atto a garantire la tutela dell’unica vera attività imprenditoriale in ambito medico e cioè l’odontoiatria;
  4. la tutela dell’ambiente, affinché le normative relative alla riduzione dell’impatto ambientale nella pratica odontoiatrica siano rispettate (come per esempio l’obbligo dei separatori d’amalgama per evitare l’immissione del mercurio nelle acque reflue) e venga stimolata l’attenzione verso sostanze e prodotti potenzialmente tossici e dannosi anche per l’ecosistema.

 

Il Comitato OPV si adopererà per ottenere dalle pubbliche autorità il riconoscimento di protocolli e metodologie, tecnologie, procedure e tecniche, prodotti e materiali, in ambito medico e soprattutto odontoiatrico, affinchè possano essere perseguiti i seguenti fini:

  • indicare criteri di rispetto biologico nella pratica clinica odontoiatrica e stimolare la ricerca e lo scambio tecnico –scientifico-culturale con strutture del settore, per la divulgazione di tali principi;

 

  • studiare la biocompatibilità e le potenzialità tossicologiche dei materiali utilizzati ed utilizzabili nelle varie branche specialistiche (materiali da otturazione, per protesi, endodonzia, etc. );

 

  • divulgare tecniche e pratiche cliniche “minimally invasive” e processi a minimo         impatto ambientale;

 

  • attivare la conoscenza presso la comunità e le istituzioni, e la consapevolezza degli operatori odontoiatrici, affinché sia debellato uno dei più incredibili paradossi scientifici e cioè l’uso dell’amalgama per le otturazioni dentarie, che contiene per il 50% mercurio, la sostanza più neurotossica esistente in natura;

 

  • proporre la tecnica di rimozione delle otturazioni in amalgama attraverso un protocollo operativo standardizzato, eventualmente associato a sistemi diagnostici e terapeutici individualizzati, ciò al fine di tutelare pazienti e operatori da possibili intossicazioni da mercurio;

 

  • propiziare il concetto di Odontoiatria metal-free e di tossicologia odontoiatrica volta a ridurre il rischio di “Odontoiatrogenia”;

 

  • stimolare i concetti relativi alla sicurezza sul posto di lavoro, in modo che siano ridotti al minimo i pericoli derivati dalla manipolazione di prodotti e materiali che determinano rischi per la salute, non solo dei pazienti ma anche degli operatori sanitari e dei dipendenti degli studi dentistici, cioè odontoiatri, igienisti e assistenti dentali. Ciò vale in particolare per le manovre relative alla manipolazione di sostanze chimiche e metalli pesanti e soprattutto per tutto ciò che determina contatto con i vapori di mercurio, altamente neurotossici;

 

  • sostenere la ricerca sugli effetti delle correnti elettrogalvaniche orali, dei campi elettromagnetici e dell’inquinamento geopatico, correlati anche alla presenza di leghe metalliche endorali;

 

  • portare in evidenza le problematiche relative a quattro grandi capitoli dell’odontoiatria: amalgama al mercurio, devitalizzazioni, leghe metalliche endorali e fluoro. Guidare quindi lo studio sulle intossicazioni da metalli pesanti e sui focolai odontogeni, con attenzione alla loro azione a livello focale ed energetico e soprattutto le relazioni fra pratiche odontoiatriche e patologie ad esse correlabili, fra le quali potrebbero essere annoverate quelle degenerative, autoimmuni, le malattie ambientali e rare;

 

  • dare spazio ai concetti di medicina c.d. non convenzionale quali ad esempio Biorisonanza, Medicina Quantistica, Omeopatia, Floriterapia, Omotossicologia, Fitoterapia, Neuralterapia, Agopuntura, Terapia Chelante e Ortomolecolare etc., aprendo il dibattito su tali metodologie;

 

  • contribuire alla sempre maggior integrazione di metodologie già acquisite, quali l’Osteopatia, la Chiropratica, la Posturologia e la Kinesiologia Applicata, nella prassi odontostomatologica e favorire l’interdisciplinarità fra le varie specialità;

 

  • valorizzare la conoscenza delle mappe denti-organi e denti-muscoli e loro correlazioni riflesse ed energetiche, dei meridiani e degli odontoni;

 

  • favorire l’approccio funzionale nella pratica odontostomatologica sviluppando i concetti di profilassi igienico-nutrizionale e soprattutto valorizzare il ruolo della “Alimentazione Salutare”, per una nutrizione consapevole;

 

  • approfondire i concetti di psico-neuro-endocrino-immunologia (PNEI) nella valutazione olistica del malato e non della malattia;

 

  • promuovere progetti scolastici di educazione dentale e nutrizionale, rivolti a tutti gli studenti a partire dalle scuole dell’infanzia;

 

  • ampliare il dibattito sull’Odontoiatria Biologica non solo alla classe odontoiatrica ma a quella medica in toto, in particolare nell’ambito della Medicina Naturale: tale proposito va esteso ai pazienti ed alle loro eventuali associazioni;

 

  • promuovere attività culturali attraverso pubblicazioni editoriali, comunicazioni audio-visive, inserti televisivi e/o radiofonici, finestre informatiche, magazine on line e quant’altro sia ritenuto utile alla diffusione del messaggio progettuale;

 

  • attivare corsi, congressi, convegni e programmi di formazione per medici, auditori e pazienti, atti a sviluppare la visione “biologica” e “olistica” dell’Odontoiatria e della Medicina.

Il Comitato OPV si propone inoltre lo scopo di sensibilizzare le istituzioni, affinché l’Odontoiatria non rappresenti più l’unica branca della Medicina totalmente a carico del paziente in termini economici.

Anche in questo senso, OPV auspica la creazione di un “Osservatorio” ministeriale che supervisioni, attraverso l’identificazione e l’opera di tecnici di riconosciuta e meritata professionalità, ogni aspetto clinico e tossicologico dell’Odontoiatria e che provveda ad analizzare i capitoli di spesa attribuibili alla ricerca scientifica e all’assistenza dei pazienti, in particolare di quelli colpiti da patologie mercurio-correlate. Il Comitato OPV propone inoltre la verifica statistica dei costi che l’uso dell’amalgama comporta per lo Stato in termini di diagnosi di patologie ad esso riferibili, di ricoveri e terapie, di perdita di giornate lavorative, di assistenza, indennizzi e pensioni d’invalidità, per idrargismo o micromercurialismo non riconosciuti.

A questo scopo gli organizzatori si sono quindi dichiarati intenzionati a promuovere ogni iniziativa utile e necessaria volta a tutelare la salute, l’ambiente e la qualità della vita dei cittadini, in particolare agendo attraverso campagne di sensibilizzazione dell’opinione pubblica e di tutti gli organi istituzionali che abbiano il potere di intervenire in maniera diretta o indiretta per garantire la tutela al diritto alla salute dei cittadini, richiamando, in tal modo anche l’attività del Comitato Nazionale per la Bioetica, in quanto risultano affini gli intendimenti sanciti dallo statuto.

Ne consegue come sia necessario sorvegliare che la legislazione relativa al rispetto e alla tutela della salute e dell’ambiente sia osservata anche in ambito odontoiatrico, che le normative Italiane siano in linea con quelle stabilite in ambito U.E. e che siano promossi dispositivi legislativi inerenti agli scopi statutari.

La presente iniziativa rimane aperta sia a livello nazionale che internazionale, ad associazioni, fondazioni, enti privati o pubblici, aziende e società, movimenti, comitati e a chiunque altro condivida i principi ispiratori del Comitato, sottoscrivendo il documento per adesione.

L’attività del comitato ha natura etica, si basa sul volontariato e si regge su contributi spontanei degli aderenti firmatari.

La sede istituzionale del Comitato OPV Odontoiatria Per la Vita, viene stabilita in Abano Terme (PD) – presso il Monastero San Daniele -Via S. Daniele, 50.

Gli organizzatori nominano Presidente del Comitato OPV Odontoiatria Per la Vita Raimondo Pische al quale vengono conferiti poteri di rappresentanza del Comitato nei rapporti con i terzi, di organizzazione e di direzione interna, supportato da Alessandro Penzo per l’amministrazione, da Federico Pesce per web e comunicazione, da Patrizia Martinelli per Marketing e sviluppo.

 

 

Raimondo Pische

Alessandro Penzo

Federico Pesce

Patrizia Martinelli

Raimondo Pische

DINO PISCHENasce, figlio d’arte, in Sardegna dove consegue la maturità classica.

Laurea in Medicina e Chirurgia e Specializzazione in Odontostomatologia con il massimo dei voti e la lode, presso l’Università di Padova.

Diploma post-lauream di Medicina Funzionale e di Biorisonanza.

Corso biennale SIMF (Milano), riconosciuto dalla Grienshaber Akademie; massimo dei voti

Diploma post-lauream di Omeopatia, Omotossicologia e Discipline Integrate Corso triennale A.I.O.T. (Milano), riconosciuto da O.M.S. e Accademia di Medicina Biologica; massimo dei voti e lode

Corso di 1° e 2° livello di Neuralterapia SIMF di Milano

Corso annuale e abilitazione di “NuovaMedicina” del Dott. Ryke Geerd Hamer c/o Centro Didattico

“Amici di Dirk” – Claro, Svizzera

Corso biennale di Kinesiologia Applicata c/o Studio Guidotti – Varese

Corso di Posturologia e Osteopatia applicata all’odontoiatria c/o Studio Pelosi – Parma Corso annuale e docenza di Medicina Ortomolecolare c/o Polo Didattico GUNA di Milano Master Reiki

Corsi e seminari di formazione personale

Relatore in Convegni nazionali e internazionali di Odontoiatria Naturale

Libero Professionista e titolare di studio dal 1983

Fondatore e Presidente di A.I.O.B. (Accademia Internazionale di Odontoiatria Biologica) Promotore e organizzatore del I° Congresso Internazionale di Odontoiatria Biologica: “I nuovi paradigmi dell’Odontoiatria ‘Metal-Free’: Metalli Pesanti Endorali ed Immunocompatibilità”. Abano Terme (PD) – 7-8 Novembre 2003

Promotore e organizzatore del I° Convegno di Odontoiatria e Medicina Integrate: “Innovazione, Rispetto Biologico, Rispetto Sociale”. Chioggia (Ve) 24 – 25 Ottobre 2009.

Responsabile Nazionale del Forum Parlamentare “Mercurio Zero” Socio di varie associazioni di categoria.

Padre felice di tre splendidi figli: Giulia, Gloria, Edoardo

Alessandro Penzo

alePenzo Alessandro, nato a Chioggia (VE) il 17 novembre del 1974, inizia giovanissimo la sua carriera in uno studio odontoiatrico locale assolvendo la mansione di assistente alla poltrona.

Nel corso degli anni inizia a manifestare interesse e ottime capacità a livello manuale nella riparazione e costruzione di protesi dentali, decidendo quindi di conseguire il diploma che gli permette di diventare odontotecnico. Ad obiettivo raggiunto, la possibilità di inserimento in un laboratorio odontotecnico viene a mancare, in quanto il mercato dell’artigianato dentale si dimostra già saturo. Nel frattempo accetta un incarico presso uno studio odontoiatrico di Padova adempiendo mansioni di tipo amministrativo e, nello stesso periodo viene contattato dal Dott. Raimondo Pische. Dopo circa due anni inizia la collaborazione nello studio del Dott. Pische svolgendo la mansione di responsabile amministrativo e coadiuvandolo, unitamente alla totalità dello staff, allo sviluppo di alcuni suoi progetti. La scoperta di scandalose verità sui materiali dentali tossici, di un’odontoiatria attenta allo sviluppo di nuove tecnologie e di materiali biocompatibili, ma soprattutto rispettosa verso la salute del paziente, hanno maturato la decisione di unirsi al gruppo di fondatori del Comitato OPV Odontoiatria Per la Vita.

Male a tutti i muscoli

Fare dell’attività fisica di qualsiasi tipo, spesso comporta il presentarsi di fastidiosi dolori muscolari localizzati nelle parti del corpo maggiormente sollecitate durante lo sforzo. Una sensazione poco gradevole causata da una serie di fattori che, come vedremo, possono essere quanto meno in parte gestiti.

male ai muscoli

 

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Prima di addentrarci nel discorso, è bene sfatare un vecchio luogo comune privo di ogni fondamento scientifico, secondo cui il principale fattore e causa delle manifestazione di dolori muscolari in seguito ad attività fisica, sia l’acido lattico. Niente di più falso. Infatti, è ampiamente appurato come la formazione dell’acido lattico vada ad inficiare prettamente sulle prestazioni fisiche dell’atleta.

Ulteriore conferma dell’estraneità, arriva da specifici test scientifici che hanno rilevato come l’acido lattico venga completamente assorbito dall’organismo ed in particolare dal sangue, solitamente entro 120 minuti dal termine dell’attività fisica.
Questo, come si suol dire, taglia la cosiddetta testa al toro, visto che i dolori muscolari nella stragrande maggioranza dei casi necessitano dai tre ai sei giorni per scomparire del tutto. Insomma, vi è una evidente discrepanza nella tempistica che non lascia nessun dubbio in merito.

In realtà vi sono una serie di fattori che provocano la comparsa dei dolori muscolari. Il primo e probabilmente il più importante, fa riferimento alle microlesioni muscolari. Questo è un fenomeno che si manifesta con maggiore frequenza ed entità in soggetti poco abituati allo sforzo fisico, giacchè la fibra muscolare viene chiamata ad un movimento e quindi ad una sollecitazione, a cui non era abituata.

Le microlesioni da un lato propongono anche un risvolto positivo in quanto allenano il muscolo. Infatti, una volta che la microlesione si è completamente assorbita, il muscolo in oggetto riesce a sopportare meglio in futuro la stessa tipologia di attività tra l’altro presentando performance superiori. Però vi è anche un risvolto negativo ed ossia il fatto che comunque le microlesioni sono dei piccoli traumi per l’organismo con la conseguente comparsa di un dolore che in alcuni casi, può essere anche molto acuto.

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Oltre all’abitudine nel fare o meno attività fisica, incide nell’entità del dolore anche la tipologia di esercizio effettuato e soprattutto l’intensità e la durata con cui lo si esegue.

Tra gli esercizi che creano maggiori problemi sotto questo punto di vista, sono senza dubbio in cima ad una ipotetica graduatoria, quelli isometrici seguiti a ruota da quelli eccentrici. I primi corrispondono ad una varietà di esercizi che si basano sul mantenimento prolungato nel tempo della fase di contrazione del muscolo allo scopo di ottenere una maggiore resistenza. I secondi, sono la tipologia con cu si ottiene la cosiddetta contrazione eccentrica del muscolo ed ossia quando quest’ultimo produce forza semplicemente allungandosi.

Altro fattore che contribuisce alla manifestazione del dolore muscolare è l’infiammazione conseguente a possibili microlesioni. Infine, un carico di lavoro sproporzionato durante l’attività fisica, può comportare la formazione degli spasmi muscolari (contrazioni involontarie) e di conseguenza la sensazione di dolore nella zona interessata.

Tuttavia, vi sono alcune precauzioni che consentono di lenire tali tipologie di inconvenienti.
A tal proposito vi vogliamo presentare una serie di utili consigli. Il primo riguarda il prendere coscienza del proprio stato fisico magari iniziando l’attività fisica con sedute piuttosto leggere per poi aumentare gradualmente il carico di lavoro. Inoltre, ogni seduta deve essere ottimizzata dedicando inizialmente un 5-10 minuti al riscaldamento e quindi altri 5 minuti alla fine allo stretching per allungare tutti i muscoli del corpo o quanto meno quelli più sollecitati.
Infine, aiuta e non poco l’assunzione della vitamina E, contenuta soprattutto in frutta e verdura.

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Servizio sanitario nazionale, donne sempre più numerose

l Servizio sanitario nazionale si tinge sempre più di rosa: nel 2010 il 63,8% del personale dipendente è composto da donne. Netta minoranza per gli uomini, quasi doppiati, con il 36,2% sul totale dei dipendenti.

Questo è quanto emerge dalla monografia “Personale delle ASL e degli istituti di cura pubblici – Anno 2010”, pubblicazione annuale a cura dell’Ufficio di direzione statistica del Ministero della Salute, che si occupa dell’elaborazione dei dati sulla disponibilità di personale di ASL e Aziende ospedaliere sul territorio nazionale.

visita ginecologica

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Il personale complessivo conta 646.236 unità e attesta la stabilità nel numero di dipendenti del SSN (+0,02% rispetto al 2009). L’incremento delle donne assunte è dell’1,1% (412.125), contro la notevole flessione maschile (-1,8%).
L’aumento più significativo di dipendenti femminili si è verificato nei settori medico e odontoiatrico (+3,7%). Meno netto, ma comunque riscontrabile, l’aumento nel numero delle infermiere (+0,3%).

Analizzando i dati dal punto di vista geografico, abbiamo, rispetto alla stabilità nazionale, un sensibile aumento di personale nelle regioni Marche (+3,5%) e Puglia (3,0%). La maglia nera spetta alla Sicilia (-6,8% di personale), seguita dalla Campania.

Ulteriori dati importanti e testimoni di squilibrio sono forniti dal numero di dipendenti per 1.000 residenti (fonte popolazione residente: Istat): nel Lazio, ultimo in graduatoria, si calcolano 8,1 dipendenti per 1.000 abitanti, meno della metà di Bolzano, in vetta con 16,7 unità.

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Le nuove frontiere dell’ortodonzia miofunzionale

L’ortodonzia è divenuta una scienza sempre più sofisticata negli anni. Passi da giganti si sono compiuti sia nella terapia in dentizione permanente, che nella terapia in dentizione decidua.
E se in tutta Italia da sempre si studia e si approfondisce tale disciplina, certamente gli ortodontisti campani non stanno a dormire e reggono il passo facendo centro ancora una volta.

Il Dott. Daniele Vanni, Presidente della Società Italiana di Ortodonzia Bioprogressiva e docente presso la Scuola di Specializzazione in Ortognatodonzia dell’Università di Cagliari.
Il Dott. Daniele Vanni, Past President della Società Italiana di Ortodonzia Bioprogressiva e docente presso la Scuola di Specializzazione in Ortognatodonzia dell’Università di Cagliari.

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A Caserta, sabato 11 maggio, si è svolta una giornata di aggiornamento dedicata all’ortodonzia precoce.
Il corso ha avuto luogo presso l’aula convegni del C.O.I., responsabile dr. De Vincentis.
Il C.O.I. ospita spesso nella sua aula i corsi della Società Europea di Odontoiatria Generale (SEOG). Società molto attiva nel campo dell’aggiornamento post-laurea.
Il tema trattato è estremamente attuale e di grande importanza. Oggi più che mai si pone attenzione particolare alla diagnosi e al trattamento ortodontico in fase precoce.
Per questa ragione è stato invitato a relazionare il dr. Daniele Vanni, già presidente della Società Italiana di Ortodonzia Bioprogressiva e docente presso la prestigiosa Scuola di Specializzazione in Ortognatodonzia dell’Università di Cagliari.
Parlando dell’argomento, forte della sua ventennale esperienza in qualità di clinico e di relatore, ha destato un grande interesse nella platea, che anche alla fine del corso si è trattenuta per formulare quesiti al relatore.
[sws_related_postright showpost=”2″] [/sws_related_postright]  Il dottor Vanni ha posto particolare enfasi nella diagnosi in tutte le sue fasi, presentando poi, numerosi casi clinici riguardanti pazienti in dentizione decidua e mista.
Gli odontoiatri casertani in codesta sede periodicamente invitano relatori di chiara fama, come ha detto il presidente della SEOG, dr. Pulella, proprio perché c’è tanta voglia di sapere.
Certamente la fame di conoscenza dei corsisti è stata abbondantemente appagata dal dr. Vanni, anche grazie alla disponibilità dell’Isasan, ditta leader in Italia, che ha messo a disposizione dei soci i nuovi dispositivi preformati della Myofunctional Research.
Il dr. Daniele Vanni replicherà il corso a Bergamo, l’otto giugno, presso l’aula congressi dell’Hotel Cristallo Palace.

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Male a muovere la lingua

A volte può capitare di provare dolore nel muovere la lingua.
Le cause possono essere molteplici, da una semplice afta localizzata in un punto particolarmente critico a uno sbilanciamento mandibolare, ma poiché queste patologie generalmente si associano a una sintomatologia più specifica, la causa più probabile potrebbe essere una glossite.

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La glossite è una malattia più frequente di quello che si potrebbe pensare, che si manifesta come patologia primaria o come sintomo di altre patologie, associata ad una serie di disturbi più o meno gravi.

La glossite di per sé è un’infiammazione della lingua che provoca dolore a ogni movimento, irritazione diffusa, arrossamento della lingua e gonfiore generalizzato. La glossite può presentarsi in più episodi acuti oppure divenire cronica. In questo caso la lingua presenta in maniera costante una superficie liscia, levigata, che sembra aver perso la sua naturale rugosità. Questo perché la papille che rivestono la superficie della lingue, donandole il tradizionale aspetto simile a quello di una fragola, ruvido e spugnoso, si rimpiccioliscono fino quasi a scomparire del tutto.

Le cause di questa patologia sono le più diverse; tanto per cominciare, c’è un certo grado di ereditarietà, poiché solo i soggetti predisposti sviluppano la patologia quando si verificano determinate condizioni quali irritazioni meccaniche, forme di anemia e più in generale carenze alimentari.
La glossite può inoltre essere il sintomo più evidente di infezioni in atto, nonché di allergie o intolleranze, ad esempio nei confronti di alcuni coloranti alimentari molto diffusi.

Se si sospetta una reazione allergica, può essere utile sospendere l’utilizzo di dentifricio e colluttorio abituali e cambiare prodotto, facendo attenzione a come cambia l’aspetto della lingua. Non solo: la glossite può essere causata anche da un eccessivo strofinamento manuale e dall’irritazione provocata da alcol, caffè, cibi piccanti e tabacco.

[sws_related_postright showpost=”2″] [/sws_related_postright]   Le carenze vitaminiche più frequenti in chi soffre di questa patologia sono, oltre a quella di ferro, quella relativa alle vitamine del gruppo B, all’Acido folico, Niacina, Tiamina, Riboflavina e Zinco. La sensazione di bruciore e di fastidio che prova chi soffre di glossite permane durante tutta la giornata, e a tratti può farsi più intensa; solo raramente questa patologia è asintomatica. Vi sono diversi tipi di glossite: c’è quella migrante benigna, la lingua nigra villosa (chiamata così perché la lingua appare coperta da una peluria di colore scuro) e la glossite losangica mediana, che accompagna il bambino dalla nascita ed è determinata da un difetto embrionale.

Nel caso di dolore alla lingua, si potrebbe trattare anche di un herpes interno (detto anche stomatite erpetica), di un’infezione da funghi o batteri oppure, nel caso più grave, di un sintomo secondario da ricondurre alla sifilide.
In ogni caso è bene contattare immediatamente il medico.

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Usa, bimba viva grazie a trachea di staminali

La ricerca medica nel campo delle cellule staminali ha fatto passi da gigante e ogni giorno si legge di storie sorprendenti e ricche di speranza per i malati, proprio come quella che arriva dall’America. Una bambina di due anni di origini sudcoreane è stata sottoposta al primo trapianto al mondo di trachea ricostruita con cellule staminali.

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La piccola di nome Hannah è nata senza trachea, una malformazione che le ha impedito fin dalla nascita di poter respirare autonomamente.

L’equipe internazionale che ha preso in cura il suo caso le ha creato un nuovo organo ex novo.

Durante la prima fase dell’operazione sono state prelevate alla bambina delle cellule staminali dal suo midollo osseo, successivamente questi elementi sono stati coltivati in laboratorio, dove è stato possibile creare un nuovo organo perfettamente compatibile con l’organismo della paziente.
L’operazione è stata eseguita lo scorso nove aprile all’Ospedale Pediatrico dell’Illinois ed ha richiesto circa dieci ore d’intervento.

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I medici, guidati all’italiano Paolo Macchiarini, sono molto ottimisti sulla riuscita dell’intervento, perché confidano nel fatto che le cellule staminali sono state prelevate dalla stessa paziente. In questo modo il rischio di rigetto e complicanze dovute all’utilizzo di farmaci post trapianto è stato ridotto al minimo. Ora per la piccola inizierà un lungo percorso di recupero, che le permetterà anche di parlare, respirare e mangiare autonomamente senza l’aiuto delle macchine.

Lo scorso anno era stato eseguito un intervento simile al Karolinska Institutet di Stoccolma. L’equipe di medici guidata sempre dal dottor Macchiarini, un luminare nel campo dei trapianti di trachea, aveva ricostruito parte della trachea ad un paziente malato di tumore, usando proprio le sue cellule staminali.
Il medico in questi anni ha avuto modo di perfezionare al meglio la sua tecnica operatoria, oltre alle cellule staminali sono stati utilizzati per ricostruire artificialmente la trachea anche delle nanotecnologie, che hanno fatto da supporto alla crescita delle cellule in laboratorio.
Intervistato poco dopo l’intervento, il medico ha parlato anche della sua sperimentazione, tanto da ipotizzare in un futuro non troppo lontano la possibilità di riuscire a ricostruire gli organi danneggiati di un paziente direttamente, grazie alle cellule staminali, senza il passaggio e la coltivazione nei laboratori.

Se ciò dovesse accadere, l’intero campo della chirurgia rivoluzionerebbe la vita di migliaia di persone.

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