Sigarette elettroniche vietate ai minori a scuola

La sigaretta elettronica ha avuto un gran successo in tempi brevissimi. Sebbene inizialmente si pensava che solo gli adulti la preferissero alla sigaretta tradizionale, il tempo ha dimostrato una tendenza diversa. Anche i più giovani la scelgono, in percentuale sempre crescente. Il Governo però mette i freni.

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Ieri in Gazzetta Ufficiale è stata pubblicata l’ordinanza del 26 giugno che vieta l’uso delle sigarette elettroniche contenenti nicotina ai minori e l’uso all’interno degli edifici scolastici.
Questa ordinanza durerà un’anno, in attesa dell’entrata in vigore del disegno di legge più chiaro e specifico, varato dal Consiglio dei Ministri e firmato dal Ministro Beatrice Lorenzin, che si è fatta promotrice dela campagna antifumo per i giovani.
Lo stesso ministro della Salute ha specificato che il divieto riguarda anche i luoghi pertinenti ai plessi scolastici e il divieto di fumo è per tutti, non solo per gli studenti. Chi violerà le disposizione sarà soggetto ad una multa.
In caso di vendita di sigarette elettroniche a minori, l’ammenda oscillerà tra i 1.500 e i 9 mila euro.
In caso di fumo all’interno di un edificio scolastico l’ammenda oscilla tra i 1000 e i 6.000 euro.
Nel caso in cui i produttori non rispettino le nuove norme sulle indicazioni da mettere sulle etichette, la multa oscilllerà da 500 euro a 3.000 euro.

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La cataratta in Europa: ecco i risultati delle operazioni

Grande soddisfazione per i dati relativi alle operazioni per cataratta in Europa. Esaminando gli esiti degli interventi su quasi 370 mila pazienti, i chirurghi non possono che dichiararsi contenti per aver migliorato l’acuità visiva a più del novanta per cento di essi.
occhio
Sono stati recentemente pubblicati gli interessanti dati della European Society of Cataract & Refractive Surgeons raccolti nel suo Registro, che misura la qualità degli esiti della chirurgia refrattiva oculare. In questo registro convergono i dati provenienti da quindici Paesi europei; la procedura di inserimento nel database è duplice. Possono essere i chirurghi stessi ad inserire mano a mano i dati, oppure questi ultimi vengono aggiunti in automatico con un trasferimento dai registri delle singole nazioni. Il numero di maggio del Journal of Cataract & Refractive Surgery ha riportato, appunto, le cifre relative a 368.256 interventi, su cittadini di differenti età e genere.
Analizzando quanto pubblicato, si evidenziano chiaramente gli ottimi esiti dell’intervento a livello generale. Ben il 61,3% dei pazienti ha raggiunto un’acuità visiva di 10/10 e solo una percentuale attorno a 1,7% ha peggiorato la propria vista, contro ben un 92,6% che l’ha migliorata. Va detto che le persone che hanno registrato il peggioramento partivano da una situazione di buona acuità visiva.
Una fascia di età molto vasta, tra i 40 e i 74 anni, ha mostrato i risultati migliori; stesso vantaggio per gli uomini rispetto alle donne.
Se età e sesso hanno avuto un’influenza sui risultati visivi, le più decise conseguenze negative postintervento in termini di funzionalità della vista si sono determinate a causa di comorbilità oculari, insieme a complicanze chirurgiche.
Infatti, chi aveva subito un precedente intervento di vitrectomia, oppure manifestava opacità corneali o, infine, era stato indicato come portatore di una cataratta nigra, ha dato I principali problemi dal punto di vista del recupero visivo. Oltre a queste situazioni di comorbilità, si sono registrate complicanze chirurgiche per le quali va però affermato che talvolta si sono manifestate in seguito ad interventi che presentavano comunque una percentuale alta di rischio.
L’esperienza e la preparazione che i chirurghi oculari hanno ormai accumulato negli ultimi anni in Europa spinge ad affermare che sempre più saranno scongiurati questi eventi di complicanze da intervento.
Per chi volesse consultare attentamente il testo, il titolo del lavoro pubblicato è: “Visual outcome of cataract surgery; Study from the European Registry of Quality Outcomes for Cataract and Refractive Surgery”.

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Spray alla cannabis come aiuto ai malati di sclerosi multipla

La sclerosi multipla è una malattia neurologica degenerativa: il sistema immunitario distrugge la guaina che protegge le cellule dei nervi nel cervello e nel midollo spinale, con notevoli disagi nello svolgimento delle normali attività quotidiane, per la presenza di numerosi sintomi come spasmi dolorosi, insonnia, rigidità muscolare, nausea e disturbi della vescica.

sativex
In Italia, i malati di sclerosi multipla sono tra i 50.000 ed i 58.000, mentre i centri scelti per la sperimentazione dello spray alla cannabis sono pochi ed i medici dovranno fare un’accurata scelta dei pazienti in base alle norme di sperimentazione stabilite dall’AIFA.
In questo trattamento non parliamo di cannabis allo stato puro, ma di un farmaco a base di poche dosi di cannabis, già presente sui mercati internazionali, oggi è a disposizione anche nelle farmacie italiane con il nome “SATIVEX”.
Dalle piante coltivate in serra, naturalmente in luogo protetto e controllato, vengono estratti i due principi attivi il THC ed il CBD, miranti a ridurre in primo luogo gli episodi spastici, con i relativi dolori, provocati dalla sclerosi multipla.
L’uso è molto semplice: il farmaco va spruzzato direttamente in bocca, nella guancia o sotto la lingua e sarà assorbito in breve tempo dalla mucosa, particolarmente efficace per quei pazienti che a causa degli spasmi, hanno seri problemi nella deglutizione.

Considerando che il livello di spasticità varia da persona a persona, anche il numero di spruzzi sarà differente, è un trattamento graduale che viene aggiornato in base alle risposte del malato.
Gli episodi spastici, moderati o gravi, sono accentuati in questa malattia in quando il nostro sistema Endocannabinoide, ha un funzionamento ridotto, peggiorando la qualità del sonno ed aumentando i dolori muscolari.
Tali problemi spesso sono causati dal poco movimento o da una vita quasi del tutto sedentaria, invece è proprio il moto che ci aiuta a produrre in maniera autonoma cannabidoidi.
Spesso i pazienti sono tormentati da una tensione muscolare che provoca crampi dolorosi, specie agli arti inferiori, questo farmaco ha la capacità di alleviarli. Un’altro disturbo ricorrente è quello urinario, i malati di sclerosi multipla, sentono spesso il bisogno di urinare, ma non sempre vi riescono, Sativex aiuta il rilassamento del muscolo vescicale.
L’effetto dello spray alla cannabis, non ha solo una risposta alla sintomatologia generale del malato, ma va oltre riducendo le placche che si formano quando la malattia stessa attacca la placca mielinica che protegge gli assoni, ovvero le fibre attraverso le quali le cellule nervose trasmettono i loro impulsi.
Il principio attivo non ha effetti collaterali e tanto meno crea dipendenza, l’improvvisa interruzione del trattamento, secondo gli studi fatti, non ha influenzato le funzioni cognitive e non ha causato disturbi psicopatologici.
I neurologi però, sconsigliano l’uso nei pazienti anziani, in quando potrebbe verificarsi un rallentamento dei riflessi.
E’ meglio valutarne l’uso anche su persone con disturbi psichiatrici, in particolar modo se interessati da psicosi o schizofrenia, in alcuni casi la cannabis può accentuare le psicosi maniacali, molto dipende dalla tipologia del paziente.
E’ questa una cura alternativa, per il trattamento della spasticità in malati che non rispondono positivamente ai farmaci antispastici tradizionali.

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Arriva un nuovo farmaco contro i disturbi dell’erezione

La disfunzione erettile è un disturbo diffuso che interessa circa trenta milioni di uomini solo negli Stati Uniti: questi sono i dati della FDA (Food and Drug Administration) che, insieme alla Commissione Europea, ha dato il via alla commercializzazione di un nuovo farmaco contro i disturbi dell’erezione.

pilloleIl Viagra è uno dei farmaci più noti per curare i deficit dell’erezione, ma non l’unico: sul mercato, infatti, vi sono anche il Cialis e Levitra a cui da poco si è aggiunto anche un nuovo prodotto, Avanfil, un inibitore delle fosfodiesterasi di tipo 5 (PDE5i).
I dati relativi all’efficacia di questo nuovo farmaco sono molto incoraggianti: il 77% degli uomini che soffriva di disfunzione erettile hanno ottenuto una buona erezione in seguito all’assunzione di Avanafil, contro il 54% di chi aveva preso il placebo. Risultati positivi sono stati conseguiti anche sui pazienti diabetici che hanno raggiunto l’erezione nel 63% dei casi contro il 42% del gruppo trattato con il placebo.
Buone notizie anche per quanto riguarda la comparsa degli effetti collaterali dopo l’assunzione di Avanafil: infatti, come si sa, questi farmaci possono provocare alcuni disturbi come cefalea, vampate di calore, dolori muscolari e problematiche più gravi, come tachicardia ed ipertensione. I pazienti trattati con il nuovo farmaco hanno riscontrato la comparsa di effetti indesiderati solo nel 2% dei casi.
Avanafil è un nuovo farmaco che però era già in produzione al di fuori dei confini europei. Grazie all’approvazione della Commissione Europea, questo nuovo prodotto per curare i disturbi dell’erezione sarà disponibile anche in Italia. Avanafil, rispetto agli altri prodotti della stessa categoria, si distingue sotto il profilo farmacodinamico: infatti, i benefici, e quindi il raggiungimento dell’erezione, si otterrebbe in maniera molta più rapida, ovvero in 35 minuti.
La molecola di questo prodotto farmaceutico ha inoltre meno interazioni rispetto il sildenafil, il principio attivo del Viagra, sopraattutto per i pazienti che assumono già nitrati. Chi soffre di cardiopatia, infatti, assumendo queste due classi di farmaci, rischierebbe un rapido calo di pressione. Inoltre, Avanafil è più sicuro anche per quei pazienti che hanno subito una prostatectomia radicale o soffrono di iperglicemia.
Avanafil presenta meno rischi rispetto agli altri inibitori della PDE5 per quanto riguarda il priapismo, ovvero erezioni estremamente durature che superano anche le quattro ore.

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Ecco il primo bebè nato da DNA garantito

Londra – Domenica 7 luglio 2013 è stato presentato dalla Società Europea di riproduzione umana ed embriologia (Eshre) una nuova metodologia di indagine atta a rilevare tutte le anomalie cromosomiche e genetiche presenti nel genoma umano.
A giugno è nato infatti il primo bambino con Dna analizzato prima dell’impianto in utero materno con l’impiego di questa tecnica rivoluzionaria messa a punto dagli studiosi dell’Università di Oxford.

dnaA dare l’annuncio alla comunità scientifica è il Dott. Dagan Wells che riferisce della nascita del bimbo, il primo nato in un tutta la storia con l’analisi della sua mappa genetica completa.
L’equipe medica guidata da Wells aveva già condotto con successo un test su 45 embrioni con anomalie genetiche e gli eccezionali risultati hanno portato i ricercatori a testare la nuova tecnica su due coppie che erano ricorse alla fecondazione in vitro.

Questa tecnica è chiamata Next Generation Sequencing (Ngs) e assicura di configurare in circa sedici ore una mappa completa di tutte le anomalie cromosomiche riguardanti ogni singolo gene umano e anche tutte quelle che interessano le alterazioni nel numero dei cromosomi (come avviene per la Sindrome di Down e per laTalassemia).
Oltre a ciò la Ngs è anche in grado di rivelare tutti quei geni che in età avanzata potrebbero predisporre il nascituro allo sviluppo di malattie come l’Alzheimer o il diabete.
Questo avvenimento rappresenta una svolta epocale nella fecondazione assistita perché tramite questo nuovo metodo si è in grado di rendere più sicura la selezione degli embrioni.
Questa nuovissima tecnica di sequenziamento è utile a tal punto tale da individuare o meno la presenza di moltissime malattie ereditarie, riuscendo ad identificare l’embrione “giusto” per assicurare una gravidanza priva di gravi problematiche.
Un altro grande vantaggio della Ngs risiede anche nel superamento della probabilità di incorrere in gravidanze gemellar, cosa che spesso avviene in molte delle fecondazioni assistite.
Il Dott. Giuseppe Novelli, medico genetista presso l’università Tor Vergata di Roma, spiega la grandissima valenza scientifica e rivoluzionaria di questa metodologia che già viene utilizzata in laboratorio da circa 4 anni per il rilevamento di geni tumorali ed anche per la diagnosi prenatale dei feti.
Nel campo della fecondazione assistita, la sua applicazione rappresenta l’opportunità di rintracciare un unico embrione in grado di potersi impiantare con ottime probabilità nell’utero materno, cosa che attualmente accade in media solo a poco più del 30% degli embrioni selezionati.
Restano però degli importanti problemi etici legati al fatto che si potrebbero generare una serie di ansie nei genitori che potrebbero decidere per un’interruzione della gravidanza a rischio. Per tale motivo è fondamentale una consulenza genetica adeguata nei momenti che precedono e che susseguono il test.

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L’agopuntura: utile strumento per la lombalgia acuta

Tre adulti su quattro hanno sofferto nella loro esistenza di mal di schiena, causato da stiramenti o spasmi muscolari, distorsioni in seguito a movimenti bruschi, che li hanno costretti a ricorrere ai farmaci o a giorni di riposo a letto, perché affetti da lombalgia acuta.

agopunturaLa lombalgia acuta è caratterizzata da un dolore o fastidio muscolo-scheletrico della regione posteriore del dorso, a volte irradiato agli arti inferiori, si può manifestare anche con contratture e rigidità.
Questo malessere definito come patologia bio-psico-sociale, può essere alleviato secondo la medicina tradizionale dall’uso di antiinfiammatori non steroidei e dal paracetamolo, con la terapia farmacologica, spesso si ottengono buoni risultati, anche se a volte i dolori persistono e sono resistenti a tutti i trattamenti, che se protratti nel tempo, possono aumentare il rischio di effetti collaterali.

Recenti studi condotti in America, hanno confermato che i risultati ottenuti con l’agopuntura nella cura della lombalgia acuta, sono di gran lunga superiori rispetto a quelli con le terapie standard tradizionali.
L’agopuntura è una terapia non convenzionale, facente parte della cosiddetta Medicina alternativa, nata in Cina circa 5000 anni fa,la quale trova un largo impiego, con ottimi risultati, in quasi tutti i settori della medicina generale.
Essa consiste nella infissione e manipolazione di piccoli e sottili aghi di acciaio, lasciati infissi per un tempo variabile che va dai 20 ai 30 minuti, non viene iniettato nulla, in quanto il nostro stesso organismo è stimolato a mettere in atto alcuni meccanismi naturali di cura e guarigione.
L’agopuntura si basa su concetti e filosofie complesse ed articolate, secondo cui l’uomo non è fatto solo di organi e cellule, ma anche di energia vitale, che scorre dalla testa ai piedi all’interno di canali invisibili detti meridiani, che alimentano le funzioni dei vari organi, se l’energia viene ostacolata, insorge il dolore e la malattia, solo rimuovendo l’intoppo si ristabilirà lo stato di salute.
Il nostro corpo è un generatore di energia, ed è su di questa che si esercita la stimolazione, sia manuale che elettrica, al fine di raggiungere un equilibrio in grado di generare un perfetto benessere fisico.
I principali benefici dell’agopuntura per la lombalgia acuta sono:
– Antalgico,
– Antiinfiammatorio,
– Regolatore neuro-endocrino
– Agisce sulla sfera emotiva.

Essa favorisce la secrezione di dinorfine, producendo così un effetto analgesico che si manifesta velocemente e raggiunge il suo massimo in pochi minuti.
La sua efficacia è del 30%-35% maggiore dell’effetto placebo, in quanto agisce direttamente dove c’è l’infiammazione, in maniera selettiva ed è questa la ragione per cui toglie il dolore, inoltre, l’agopuntura agisce favorendo il rilascio di adenosina, nelle parti interessate, che entra in relazione con i segnali di dolore del cervello.
Questa tecnica svolge anche un’azione decontratturante, ossia elimina le eventuali contratture dei muscoli, sono però sconsigliati i trattamenti praticati a brevi intervalli, perché ritenuti controproducenti.
Nella lombalgia acuta, anche dopo una sola seduta, è possibile notarne i miglioramenti, il dolore è quasi del tutto scomparso ed il paziente riacquista una notevole capacità di movimento.
Molti sono gli studi fatti negli anni, ma quasi tutti i ricercatori sono concordi nell’affermare che l’agopuntura mira a stimolazioni di tipo elettrico e chimico su alcune fibre nervose, che intervengono sulle sensazioni dolorose attenuandole ed in molti casi facendole scomparire.

Legge sulla salute mentale: l’Indonesia in visita in Italia

L’Indonesia si appresta ad una riforma legislativa sul trattamento dei problemi di salute mentale e ha scelto l’Italia come modello da seguire, per studiare sul campo la normativa italiana e la sua concreta applicazione è arrivata una delegazione.

imagesIl progetto prende piede il 24 giugno del 2013 quando una delegazione del gruppo di lavoro che in Indonesia si sta occupando della nuova legge, ha partecipato ad un incontro presso la sede del Ministero della Salute alla presenza del direttore del Servizio di Salute Mentale della regione Lazio.
L’Indonesia attualmente applica il Pasung che prevede l’internamento dei pazienti e quindi un trattamento limitativo dell’integrazione sociale e anzi capace di procurare ulteriori sofferenze al malato mentale. La legge Basaglia e la sua applicazione viene considerata un modello di eccellenza e quindi un esempio da seguire nell’emanazione della nuova normativa da applicare poi nel Paese.
L’incontro tenutosi a Roma è stato ritenuto soddisfacente dall’ambasciatore e dal vice che hanno manifestato l’idea di proseguire la proficua collaborazione.
Il viaggio è proseguito e la tappa successiva è stata a Bologna presso il Dipartimento di Salute Mentale dell’azienda sanitaria al fine di studiare l’organizzazione di quel dipartimento considerato l’eccellenza in Italia.
La delegazione indonesiana è stata accolta da Angelo Fioritti (direttore del Dipartimento di Salute Mentale), Mara Morini (direttore del Dipartimento di Cure Primarie) e da Domenico Berardi (professore universitario di psichiatria). L’interesse si è concentrato sui percorsi di riabilitazione e terapeutici personalizzati che vengono creati dall’equipe in base ai singoli disturbi psichici dei vari pazienti. L’eccellenza è data dalle misure volte all’integrazione sociale attraverso il coordinamento tra centri di salute mentale, i servizi ospedalieri psichiatrici (SPDC), i centri diurni, i gruppi appartamento e le residenze psichiatriche. Si tratta quindi di misure volte a ridurre il disagio del malato psichico che già vive una realtà difficile e che non è opportuno isolare completamente come succedeva con i vecchi metodi applicati e in particolare proprio con l’internamento che spesso creava situazioni disumane e degradanti.
A Bologna l’interesse della delegazione indonesiana si è soffermato soprattutto sul progetto regionale Leggieri, dal nome del medico che per primo sviluppò questo sistema di trattamento innovativo e che in Emilia Romagna è applicato da oltre 10 anni, esso prevede una collaborazione tra specialisti in psichiatria e medici di base per il trattamento del malato mentale.
Per il Dipartimento bolognese non è questa la prima soddisfazione a livello internazionale perché è già stato soggetto di attenzione da parte del governo di Portogallo, Brasile, Danimarca e Svezia mentre a settembre è attesa la delegazione del governo del Belgio.

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Sla: sperimentazione con le cellule staminali cerebrali

24 giugno 2013- il ministro della salute, Beatrice Lorenzin ha partecipato all’incontro “Sla: obiettivo vita”. Si è discusso della malattia neurodegenerativa, della sua sperimentazione con l’uso delle cellule staminali celebrali, dei primi risultati e delle future prospettive.

laboratorio

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Il ministro molto emozionato ha confermato di essere felice per la personale partecipazione all’evento, e di condividere le tante speranze e aspettative che accomunano i parenti e i degenti colpiti da questa grave malattia degenerativa.
L’incontro, che si è svolto a Roma presso il Pontificio Consiglio per la famiglia, ha visto partecipare anche Sua Eminenza Monsignor Vincenzo Paglia, presidente della Fondazione Neurothon e il professore Enrico Garaci, a sua volta presidente della Fondazione Cellule Staminali.
Ad illustrare i primi significativi risultati della sperimentazione è stato il direttore scientifico della suddetta Fondazione Neurothon, nonchè direttore IRCCS casa sollievo della sofferenza di San Giovanni Rotondo professore Angelo Vescovi.
La nuova procedura è innovativa e sperimentale, e non è mai stata effettuata sull’uomo. Il trattamento consiste in un trapianto intraspinale di cellule staminali cerebrali umane. L’ impianto così eseguito è irreversibile. Quindi una volta che le cellule sono state trapiantate non possono più essere asportate.
I ricercatori, ancora non sanno di preciso quale reazione avrà il singolo soggetto nei confronti di queste particolari cellule. Quindi, onde evitare di incorrere ad una reazione immunitaria da rigetto, il paziente trattato, dovrà assumere per tutta la sua vita farmaci ad azione immunosoppressiva. Le cellule staminali celebrali, sono coltivate in laboratorio e impiantate con intervento chirurgico in anestesia totale. La prima fase di sperimentazione effettuata su un campione di sei pazienti affetti da Sla, approvata dall’istituto superiore di Sanità, è stata avviata per la prima volta nel mondo presso l’Azienda Ospedaliera Santa Maria di Terni, dove trova collocazione il laboratorio di cellule staminali.
Il ministro Lorenzin, a seguito di questo intervento ha dichiarato testualmente: che sui sei pazienti che hanno effettuato la sperimentazione con le cellule staminali celebrali, si è assistito ad un miglioramento delle condizioni. Afferma inoltre l’importanza della partecipazione del legislatore nella promozione finanziaria della ricerca su malattie gravi e rare come la sclerosi laterale amiotrofica.

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Scade il brevetto del Viagra

Scade anche in Italia il brevetto del Viagra, celebre farmaco contro la disfunzione erettile. Le case farmaceutiche si contendono ora la produzione della pillola blu che -da quasi diciassette anni- domina un’importante fetta di mercato.

Viagra
Era l’ormai lontano 1996 quando la casa farmaceutica americana Pfizer mise per la prima volta in commercio nel Nuovo Continente il Viagra, la celeberrima pillolina blu che combatte i disturbi di erezione. Da allora questo farmaco è entrato a far parte non solo dell’immaginario collettivo e della cronaca, ma soprattutto della vita di molte coppie, delle quali ha cambiato l’intimità e le abitudini sessuali.
Dalla data della sua prima commercializzazione, si può dire che il Viagra abbia conosciuto esclusivamente grandi numeri. Si parla di ben due miliardi e mezzo di pasticche consumate, per un bacino di utenza che supera i quarantun miliardi di uomini sul mercato globale.
Ma, come spesso capita, il metro del successo di un prodotto può essere facilmente individuato nella grande quantità di imitazioni che vanta. E il celebre rimedio farmacologico è un campione in fatto di imitazioni, avendo scatenato un vero e proprio mercato parallelo di contraffazioni che ha come canale privilegiato il web. Impossibile contare, infatti, il numero di imitazioni messe in commercio -spesso con nomi tanto ingannevoli quanto divertenti- durante l’ultimo decennio, le cui pubblicità hanno invaso attraverso lo spamming le caselle mail di utenti di tutto il globo. Sono dell’ordine di alcune decine di milioni le ricerche online rivolte a reperire il prezioso antidoto contro la disfunzione erettile, e di queste la quasi totalità sono puntualmente reindirizzate verso siti contraffatti. Il pericolo più consistente generato da queste truffe, oltre al danno economico, è quello di incappare in farmaci contenenti principi attivi inefficaci, o peggio pericolosi per la salute.

Il Viagra è entrato in commercio in Italia con un ritardo di due anni rispetto alla commercializzazione americana. Il grande clamore che ha accompagnato l’uscita di questo medicinale, ma soprattutto il grande successo che continua a riscontrare, ne fanno un prodotto la cui produzione promette guadagni da capogiro. Non stupisce quindi che la scadenza del brevetto, con la quale viene meno l’esclusiva di commercializzazione da parte della Pfizer, abbia generato una corsa ad accaparrarsene la produzione. L’italia in particolare -seconda in Europa solo all’Inghilterra per quanto riguarda il consumo di pillole blu- rappresenta un bacino d’utenza stabile e remunerativo per chi riuscirà ad aggiudicarselo.
Il brevetto ha incontrato i propri termini di scadenza in ormai otto nazioni, ma si riesce facilmente a immaginare un futuro di altrettanta fortuna per il commercio di questo popolare farmaco, minato solo dalla nuova ondata di contraffazioni proveniente dal mercato asiatico.

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Caratteristiche e vantaggi del corso preparto in acqua

Esiste un elemento che, oltre ad essere vitale per ogni creatura vivente, è portatore di benessere, combatte lo stress e regala una sensazione di protezione che ci riporta alle origini stesse della nostra esistenza: è l’acqua. Anche durante la gravidanza, essa può svolgere un ruolo importante: grazie al corso preparto in acqua, ci si può preparare all’arrivo del proprio figlio nel modo più naturale e benfico che ci sia.

parto in acqua

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L’interesse verso questa tipologia di corso è aumentato molto, negli ultimi anni, così come la richiesta di informazioni sulle modalità di svolgimento: quali sono le attività previste durante il corso? Bisogna saper nuotare? Si addice solo a chi prevede di partorire in acqua o va bene anche a chi sceglie un parto tradizionale? Vediamo insieme quali sono le principali caratteristiche del corso preparto in acqua.

Cominciamo col dire che i corsi in acqua si svolgono in vasche di altezza non superiore ai 70-80 cm, quindi non è necessario saper nuotare, anche se è richiesta una buona familiarità con l’ambiente acquatico in modo da vivere l’esperienza del corso preparto in maniera il più possibile serena. L’acqua della piscina è solitamente riscaldata (varia tra i 29 e i 32°C).

Inoltre, sebbene sia particolarmente consigliato a quelle mamme che hanno scelto il parto in acqua, così da poter familiarizzare fin dalla gravidanza con l’ambiente in cui avrà luogo la nascita del piccolo, questo corso è adatto a tutte le mamme, anche quelle che partoriranno in una sala parto tradizionale (a patto che, ovviamente, il decorso della gravidanza sia privo di complicazioni).

I corsi si svolgono alla presenza di un’ostetrica e di un istruttore certificato di nuoto, o di acquagym, e hanno lo scopo di allenare e stimolare le fasce muscolari che sono maggiormente stressate durante la gravidanza e il parto.

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Il vantaggio principale di svolgere questo tipo di ginnastica in acqua piuttosto che a terra è dovuto al fatto che, dal momento che in acqua il peso corporeo si riduce a circa un sesto, lo stesso lavoro muscolare genera meno fatica sulle articolazioni e crea un minor carico sulla zona lombo-sacrale, già appesantita dalla crescita della pancia. Inoltre, la leggera pressione esercitata dall’acqua sulle gambe ha un importante effetto linfodrenante, e combatte eventuali gonfiori o problemi circolatori.

Un altro effetto benefico del corso preparto in acqua è, infine, quello di favorire una miglior conoscenza del proprio corpo attraverso specifici esercizi di respirazione e di rilassamento.

Se cerchi un corso preparto in acqua nella tua città, vai su Ok Corso Preparto, Il motore di ricerca n°1 in Italia per corsi preparto.

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