Integratori e interventi chirurgici programmati: positivo o negativo?

Ogni anno un numero sempre maggiore di persone si sottopone a interventi di chirurgia estetica. Il desiderio di un aspetto giovanile vince sulla comprensibile paura di affrontare gli effetti di un intervento chirurgico a tutti gli effetti. La chirurgia plastica o plastico – ricostruttiva è una branca della chirurgia che pone come proprio fine la correzione di difetti morfologici e/o funzionali, ivi compresa la ricostruzione o sostituzione di tessuti.

integratori

Il paziente che si sottopone ad una visita preliminare, al chirurgo estetico espone i propri desideri e bisogni. Durante la prima visita il chirurgo visita con molta attenzione il paziente, fa un’attenta anamnesi generale del suo stato di salute, prescrive gli accertamenti necessari alla gestione e cura del paziente. Mentre il chirurgo plastico si fa carico di comprendere le aspettative di benessere fisico e psicologico che il paziente si attende dall’intervento di chirurgia estetica, il paziente deve collaborare nel migliore dei modi ascoltando le indicazioni del medico e ricordando a questi quali farmaci e integratori abitualmente assume o ha assunto precedentemente.
Studi recenti hanno dimostrato che più di un terzo delle persone che si sottopongono a interventi chirurgici utilizza abitualmente gli integratori. Potrebbe sembrare un’azione innocua e dimenticare di comunicarlo al proprio medico un’azione veniale, ma non lo è. Informare il proprio medico, e quindi anche il chirurgo plastico, magari mostrando il tipo di integratore assunto può fare la differenza. Molti integratori hanno un rilascio lento dei loro principi attivi, o magari le sostanze contenute agiscono nell’organismo anche dopo una lunga interruzione, ad esempio di dieci giorni. In base ai principi attivi o alle erbe mediche di cui sono composte il chirurgo potrà meglio programmare l’intervento e condurlo nella massima sicurezza.
Molte sostanze hanno effetti anticoagulanti e non aver interrotto l’assunzione per tempo può rallentare i normali tempi di cicatrizzazione, e ancor peggio, durante un intervento chirurgico può causare emorragie difficili da gestire. Alcuni prodotti naturali hanno effetti sulla pressione sanguigna, sulla frequenza cardiaca, sul sistema immunitario. Durante un’operazione chirurgica sono molti gli strumenti utilizzati in sala operatoria per monitorare il paziente e fornire quanti più dati possibili al chirurgo e alla sua équipe per fronteggiare al meglio ogni situazione. Tacere un uso anche sporadico di certi integratori è quindi altamente sconsigliato. L’associazione degli anestesisti americana raccomanda di interrompere l’assunzione degli integratori per 10 -15 giorni prima di un qualsiasi intervento chirurgico e invita ad utilizzare in modo consapevole questi preparati, consultando il proprio medico curante che conosce le condizioni di salute di ciascun paziente e sa cosa sia meglio per lui.

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Nuovo laser per combattere la cellulite

La cellulite è da sempre il peggior nemico delle donne: questo problema, se così lo si vuole definire, spesso e volentieri non viene risolto in maniera corretta, e la cellulite potrebbe ripresentarsi nuovamente dopo parecchio tempo: come si può fare quindi per poterla eliminare ed avere un corpo perfetto?

cellulite

Il tempo del mare è oramai arrivato, e le donne, così come i maschi seppur in numero inferiore, si preparano ad affrontare la prova costume, ma ecco che come ogni anno, uno dei grandi difetti estetici si ripresenta costantemente, ovvero la cellulite: la pelle a buccia d’arancia infatti porta le persone a rinunciare al divertimento in spiaggia, ma anche ad avere una sorta di nervosismo data da quest’imperfezione, che talvolta porta appunto le donne a rinunciare al mare o al partecipare ad altre attività.
Molte di esse ricorrono quindi alla liposuzione, in maniera tale che il corpo possa tornare perfetto: questo è il modo corretto di procedere? Secondo Santo Mercuri, il primario del reparto di Dermatologia dell’ospedale San Raffaele di Milano, la liposuzione non è affatto il giusto modo di procedere: questo perché con l’intervento si elimina soltanto il grasso superfluo, e pertanto se una persona è predisposta per avere la cellulite, questa dopo un certo periodo di tempo con molta probabilità potrebbe tornare a formarsi sul corpo del paziente.
La formazione inoltre è agevolate se lo stesso paziente non segue un’alimentazione sana o se è una persona che non pratica attività fisica: per eliminare la cellulite quindi il paziente dovrebbe sottoporsi ad un nuovo intervento, e si rischierebbe di entrare in un circolo vizioso dal quale difficilmente si potrebbe uscire.
Esiste quindi un metodo definitivo per poter eliminare la tanto odiata cellulite una volta per tutte?
Un metodo sicuro esiste, e questo è stato approvato dall’ente governativo americano che controlla il settore farmaceutico, e viene chiamato “Cellulaze”. Consiste in una sorta d’intervento che viene applicato col laser. L’intervento, che viene eseguito dopo aver somministrato al paziente l’anestesia locale, consiste nell’inserimento nella cute di alcune micro sonde che faranno passare l’energia del laser, il quale avrà il compito di sciogliere il grasso che forma la cellulite, eliminandolo definitivamente senza aspirarlo, ed allo stesso tempo interviene sui tessuti che fanno abbassare la pelle.
Sempre secondo il primario, questo particolare intervento è meno rischioso ed invasivo della liposuzione classica, ed ovviamente deve essere effettuato solo ed esclusivamente nei centri autorizzati ad effettuare tale tipologia d’intervento: ovviamente il primario consiglia sempre una corretta alimentazione e tanta attività fisica, metodo ancor più sicuro per poter eliminare la cellulite.

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Cellulite in gravidanza: che fare?

La cellulite si verifica nelle donne in stato di gravidanza a causa di diversi fattori, primi fra tutti sono gli squilibri ormonali, che si verificano naturalmente in tutte le donne in stato di gravidanza. Ma cellulite può verificarsi a causa di fattori genetici o naturali, come la riduzione di collagene secreto dal corpo.

cellulite in gravidanzaCome affrontare la cellulite in gravidanza?
Andando avanti nella vostra gravidanza, noterete del gonfiore diffuso, che renderanno difficile individuare l’eventuale comparsa della cellulite. Durante la gestazione, i livelli di estrogeni e progesterone sono alti, facendo aumentare i depositi di grasso, l’aumento di peso e la ritenzione idrica.

Come evitare la gravidanza cellulite durante la gravidanza?
Uno stile di vita sano è sempre una buona idea, e quando si è incinte è più che mai necessaria. Non farà bene solo alla vostra forma fisica, ma anche al vostro bambino.

Fare attenzione a ciò che si mangia.
Bere molta acqua. L’acqua purifica l’apparato digerente e libera dalle tossine. Consigliabile una dieta ricca di fibre, pochi zuccheri, pochi grassi, ed evitare cibi salati, per quanto possibile.
Essere fisicamente attivi.
Quando la pancia cresce, ci si sente stanche e si tende a impigrirsi. Lo Yoga prenatale contribuirà ad alleviare le caviglie gonfie, mantenersi in forma e prevenire la cellulite nel lungo periodo. L’allenamento leggero, dalla camminata veloce, alla semplice passeggiata, sono fondamentali per mantenere il corpo in movimento e coadiuvare il sistema linfatico.

Le creme anticellulite
Da evitare assolutamente tutte le creme anticellulite che non siano concepite per la gravidanza e che non ne dichiarino espressamente l’indicazione. Le creme anticellulite contengono principi attivi che possono venire assorbiti dal bambino, come caffeina, tiroxina e altre sostanze che devono essere evitate. Anche le creme a base di fanghi o erbe, contengono sostanze che non possono essere usate in gravidanza. Quindi, per avere un aiuto in più, utilizzare sempre cosmetici studiati per le donne in gravidanza.

La cellulite andrà via dopo la gravidanza?
Purtroppo, non esiste una cura miracolosa per la cellulite. Una volta arrivata, è lì per rimanere. La lotta alla cellulite si fa dal principio con una vita sana, un’alimentazione equilibrata e tanto esercizio fisico.
Come perdere peso e cellulite dopo la nascita?
I due modi più efficaci per sbarazzarsi di grasso corporeo e di cellulite sono l’allattamento al seno e l’esercizio fisico. L’allattamento aiuta a bruciare energie, e il movimento a ricostruire la struttura muscolare che è stata indebolita dalla gravidanza. Cercate di mangiare equilibrato e concentrarsi sul calcio, ferro, carne bollita, verdure e molta acqua.
Lunghe passeggiate con il passeggino diventano una palestra quotidiana, che fa bene all’umore e al fisico.

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Impulsi elettrici per glutei perfetti

Avere un ottimo fisico prima della stagione estiva è una delle cose che tutte le donne vogliono riuscire ad avere ed ottenere: anche il lato B fa parte del fisico naturalmente, e quindi anche questa parte merita particolare attenzione, e grazie ai nuovi metodi, il sedere potrà essere modellato e rassodato alla perfezione.
vibrance glutei
L’estate piace a tutti, ed in particolare alle donne: la paura di non essere perfette e di non superare la classica prova costume però porta le donne non soltanto ad attraversare una sorta di fase paranoica, ma a provare una serie di strategie pur di poter avere un fisico perfette da mostrare, sopratutto il lato B.
Spesso quindi le donne ricorrono a diversi metodi, alcuni molto classici, come diete e sessioni di palestra, mentre in altri casi ricorrono a dei metodi molto più drastici, come ad esempio la chirurgia estetica: in alcuni casi però, questi metodi non hanno l’effetto che si spera di ottenere, e quindi ogni sacrificio che le donne decidono di fare, sia dal lato economico che psicologico spesso non vengono affatto ripagati.
Per evitare che quindi si perda del tempo prezioso senza che si ottengano dei risultati convincenti e visibili, è possibile ricorrere ad un nuovo metodo che racchiude in sé prodigio scientifico e tecnologico e risultati evidenti: si tratta del vibrance, una nuova tecnica appartenente alla micro chirurgia che permetterà alle donne di poter avere un corpo, e più nello specifico, un fondo schiena in ottime condizioni estetiche.
Ma in cosa consiste questo nuovo tipo di intervento, e quali sono i vantaggi che presenta?
Il vibrance innanzitutto non è costituito da alcun tipo di protesi o di intervento invasi, ma si tratta di semplici stimoli biologici del tessuto dei glutei, cosa che permette agli stessi di aumentare il loro volume: il tutto avviene mediante l’utilizzo di alcune piastre che mandano diversi tipi di corrente, grazie alle quali sarà possibile modellare i glutei.
Per poter potenziare l’effetto del vibrance talvolta si utilizza anche un particolare ago molto sottile, che non verrà sentito dal paziente, che permetterà allo strato sotto cutaneo della pelle di potersi unire all’ago e di modellarsi in maniera automatica e voluminosa.
I vantaggi sono veramente tantissimi, ed il primo di questi riguarda nel fatto che i risultati del vibrance hanno una durata di tempo tripla rispetto ai trattamenti chirurgi che riguardano l’inserimento di protesi: se gli tutti gli altri tipi d’intervento durano al massimo otto mesi, la durata del vibrance è di circa venti quattro mesi, ovvero due anni, ed inoltre l’intervento, oltre poter essere effettuato in qualsiasi momento dell’anno, non lascerà sulla pelle alcun tipo di segno.
Il secondo vantaggio invece è da ricercare nel fatto che il vibrance non comporta effetti collaterali ed inoltre non crea fastidi al paziente durante il trattamento: questi trattamenti, che generalmente durano mezz’ora ed hanno un costo di due cento euro dovranno essere fatti per circa dieci giorni per garantire alle pazienti un risultato ottimale.

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Come invecchia il volto: studi e ricerche

Chi leggendo il romanzo “Il ritratto di Dorian Gray” non si è fatto solleticare dalla fantasia di un volto e un’immagine sempre giovane e bella? La realtà è ben diversa dall’immaginazione anche se recenti studi e ricerche hanno messo in luce aspetti interessanti.
L’uomo non è nuovo ad interessarsi alle variabili che nel tempo portano a modificare ed ahimè deteriorare la propria immagine, evoluzioni o forse sarebbe meglio dire decadenze che in alcuni casi rappresentano veri e propri crucci e disagi di chi non accetta lo scorrere del tempo.
Hands massaging female face at the spaGià una cinquantina di anni fa studiosi avevano stilato le variabili che sono alla base del processo di aging del viso. I cambiamenti della pelle, la perdita di tonicità delle parti molli, l’usura delle cartilagini del setto nasale e la diminuizione della densità ossea provocavano quello che è comunemente chiamato “invecchiamento del viso”.
Ma l’azione del tempo può essere addirittura accelerata da altre componenti, che sono dovute a cattive abitudini sommate a scompensi ormonali e quindi genetici.
Pertanto una persona in sovrappeso, che non segue una dieta sana molto probabilmente si ritroverà il volto più “segnato” della media, stesso dicasi per chi fa abuso di alcool. I cibi e le bevande particolarmente caloriche sono tra le prinicipali cause della perdita di elasticità.
Un altro acerrimo nemico di quell’immagine bella e in salute a cui tutti aspirano è il fumo. Questi addirittura ben più invasivo dei precedenti, zampe di gallina e rughe perioculari sono il segno distintivo di una regolare fumatrice. Stesso decadimento si presenta sulle guancie (atrofia) e nella zona delle labbra (rughe perpendicolari). Nel complesso la pelle diventa ruvida, opaca, disomogenea nei colori e perde di elasticità. Il tutto determinato dall’insufficiente circolazione sanguigna causata dal fumo.
Ma se il fumo può essere definito uno dei principali nemici di un viso giovane va detto che la moda diffusa degli ultimi anni gioca un ruolo primario, la cosidetta “tintarella” se perseguita con il faidatè può diventare assai pericolosa. Esporsi ai raggi solari o peggio a quelli artificiali senza una corretta protezione può accelerare il fenomeno invecchiamento in modo significativo. L’uso di prodotti abbronzanti in luogo di quelli con fattore di protezione adeguato o la semplice esposizione senza filtri è la principale causa di un viso deteriorato, stesso dicasi per chi si espone ai raggi ultravioletti nelle ore più calde della giornata. Per non parlare di quello che simili abitudini, se costanti del tempo, possono innescare, patologie ben più gravi della pelle invecchiata.
In conclusione, le sole creme di bellezza non bastano, se si desidera un immagine e un volto in salute bisogna seguire delle piccole e per nulla dolorose regole di comportamento,aver rispetto del proprio corpo e della propria pelle.

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Postmenopausa,niente piu calcio e vitamina D

Sono diversi gli studi e le ricerche mediche rivolte a capire possibili interazioni tra una supplementazione e la fase del postmenopausa, quel periodo della vita  successivo alla menopausa.

postmenopausa

 

La USPSTF (Preventive Services Task Force) un gruppo statunitense indipendente di esperti che si occupa in particolar modo di prevenzione, ha terminato una ricerca dalla quale si evince che non c’è vantaggio nel sottoporre una supplementazione di Vitamina D e calcio.

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Lo studio in particolare, era rivolto nel comprendere se tali sostanze potessero essere importanti per la prevenzione di possibili fratture ossee giacchè, in questa specifica fase della vita di un essere umano, sono piuttosto frequenti.

La ricerca effettuata dai sedici esperti americani della USPSTF, ha concluso che la supplementazione di calcio e Vitamina D non aiuta in tale senso, o per le meno non ci sono evidenze che lasciano pensare ad un collegamento. Tuttavia, lo studio ha evidenziato come non solo tale pratica non porti vantaggi sotto tale punto di vista bensì addirittura comporti degli scompensi a soggetti di genere femminile che si trovano in tale fase della vita.

Questo risultato che fino ad oggi era piuttosto impensabile, ha dato modo di arrivare addirittura a presuppore l’utilità di vietare questa doppia supllementazione. [sws_related_postright showpost=”2″] [/sws_related_postright] Non a caso i membri della USPSTF hanno pubblicato un proprio parere su questo aspetto su una importante rivista che si occupa di medicina, invitando tutti i medici nel valutare con maggiore attenzione la prescrizione di una supplementazione, basandosi non solo su dati statistici generale bensì operando un analisi molto specifica del particolare caso. Entrando nel merito dell’articolo che porta la firma della dottoressa A. Moyer del Baylor College of Medicine della citta di Houston, si capisce che durante la ricerca incrociando i dati ottenuti e che portavano in conto varie situazioni, è emerso che non ci sono corrispondenze nella prevenzione delle fratture ossee con la doppia supplementazione sia della Vitamina D che del calcio e come valga lo stesso anche per la sola Vitamina D.

La cosa che invece deve far riflette è che su un campione di oltre 36 mila donne, dopo la suddetta doppia supplementazione si sia riscontrato un certo incremento del rischio di arrivare ad una nefrolitiasi ed ossia al calcolosi renale che altro non è che una infiammazione delle vie urinali.

Questo aspetto porta quindi a sconsigliare la supplementazione di Vitamina D e calcio nelle donne che si trovano in postmenopausa.

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La tossina che rilassa: il botulino

La tossina che rilassa è in realtà la tossina prodotta da un noto batterio, il Clostridium botulinum e può essere considerata come uno dei più potenti veleni naturali esistenti. La stessa viene spesso utilizzata a livello cosmetico per correggere piccoli difetti del volto.

Il famoso botulino può essere utilizzato solo in alcune zone del volto, in particolare per la correzione delle rughe d’espressione tra le sopraciglia, attorno agli occhi e in prossimità del naso.

botulino

[sws_related_postleft showpost=”2″] [/sws_related_postleft]

In realtà l’Autorizzazione ministeriale ne permette l’uso solo tra le sopraciglia, ma ci si è accorti che anche gli altri usi sopra citati sono risultati molto utili.

Come agisce la tossina botulinica?

All’inizio è stato detto che si tratta di uno dei veleni più potenti del mondo, ma non bisogna preoccuparsi poichè l’effetto letale viene svolto solo acquisito in abbondanti quantità. Per uso estetico si sfruttano piccolissime quantità che vanno ad agire direttamente nelle sinapsi bloccando la produzione del neurotrasmettitore.

Per poter comprendere meglio la funzione rilassante della tossina botulinica è necessario fare qualche piccolo accenno al funzionamento della contrazione muscolare. Essa è permessa grazie alla presenza nello spazio sinaptico, cioè tra una cellula nervosa e l’altra, di un neurotrasmettitore che prende il nome di acetilcolina e che viene rilasciato da una delle due pareti sinaptiche. L’acetilcolina trova poi dei recettori, cioè delle strutture ad essa affini, sull’altra parete sinaptica e appena viene captata da essi inizia la contrazione muscolare. Se, quindi , la produzione di acetilcolina nello spazio sinaptico viene bloccata, in questo caso della tossina botulinica, la contrazione non avviene più e il muscolo è costantemente in fase rilassata.

C’è chi nota, in pazienti trattati con questa tossina, un aspetto e un’espressività più rilassati, dovuti alla mancanza della contrazione muscolare costante.

Come viene somministrata la tossina botulinica e da chi:

Questo tipo di trattamento viene effettuato attraverso delle infiltrazioni sottocutanee con l’uso di siringhe dotate di aghi molto sottili che pertanto non richiedono trattamenti anestetizzanti. Tutto ciò deve essere effettuato da medici autorizzati che hanno seguito dei corsi appositi di preparazione.

Ci sono dei rischi nell’uso estetico della tossina botulinica?

Si, ma sono legati solo ad uno scorretto uso di essa, dato da ripetizioni del trattamento troppo ravvicinate, oppure problemi legati all’asimmetria del viso dopo il trattamento.

Il trattamento è definitivo?

No, ha un’efficacia di circa 90 giorni, trascorsi i quali, la contrazione muscolare regolare riprenderà gradualmente infatti è sconsigliato ripetere la seduta immediatamente, ma sarà possibile farlo dopo qualche mese.

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AIC, nessun rischio dai cosmetici

I cosmetici non sono dannosi per i celiaci. A darne conferma è l’associazione italiana celiaci (Aic). Negli ultimi anni si sono rincorse notizie che tendevano a sconsigliare l’utilizzo di prodotti non gluten-free ai celiaci in quanto potenzialmente pericolosi. Cosmetici-a-rischio-per-celiaci
[sws_related_postleft showpost=”3″] [/sws_related_postleft] Un’università americana avrebbe sollevato la possibile connessione tra i sintomi tipici della celiachia e l’utilizzo di prodotti cosmetici contenenti glutine. Da una dettagliata analisi sui cosmetici eseguita dagli studiosi di oltre oceano sarebbe emerso che solo il 20% dei prodotti analizzati fornirebbero indicazioni sulla presenza o meno di glutine. Ulteriore motivo di preoccupazione è rappresentato dal fatto che la maggior parte delle industrie di cosmesi si avvalgono di derivati del grano per produrre i propri prodotti. Ma è davvero così? Non secondo quanto sostenuto dall’Associazione italiana celiaci. Di fatto la celiachia è un’intolleranza di tipo alimentare che va a colpire soprattutto l’intestino. I celiaci dimostrano intolleranze nei confronti del glutine e di tutti quegli alimenti che lo contengono ma solo nel caso vengano ingeriti. I cosmetici e i detergenti solitamente entrano in contatto solamente con l’epidermide e non comportano pertanto nessun rischio. Secondo l’aic anche qualora i cosmetici o i detergenti venissero accidentalmente ingeriti, il glutine sarebbe presente in quantità così esigue da non poter creare problemi ai vili intestinali.
Parere contrastante con quanto sostenuto dagli americani che sostengono che i cosmetici entrando in contatto con le mucose, con pelle e labbra potrebbero scatenare comunque reazioni allergiche. Una direttiva del 2003 della Comunità Europea ha evidenziato una lista di allergeni che devono essere indicati tra gli ingredienti che compongono i cometici: il glutine non è presente tra questi. Secondo l’Aic, pur essendo consentito indicare la dicitura “senza glutine” sui cosmetici, marchiare tali prodotti come “adatti ai celiaci” potrebbe essere motivo di confusione.[sws_related_postright showpost=”3″] [/sws_related_postright] Lo stesso codice del consumo parla di pubblicità ingannevole qualora vengano attribuite ad un prodotto proprietà che non possiede. Per fornire maggiore tutela ai celiaci l’Aic già a partire dagli anni 90 ha ideato un logo: una spiga barrata. Con tale simbolo si vanno a marchiare tutti quei prodotti idonei ad essere utilizzati dai celiaci poichè rientrano nel contenuto di glutine previsto dal ministero della Salute. Per i cosmetici, i detergenti e tutti quei prodotti che non sono destinati all’uso alimentare non si rende necessario specificare se l’utilizzo è consentito o meno ai celiaci. L’associazione italiana celiaci, sicura della propria posizione, ha espresso la propria contrarietà a concedere l’utilizzo del logo della spiga barrata su queste categorie di prodotti. [author] [sws_related_post]

Protesi seno, occhio alla bassa qualità

L’impianto di protesi al seno è l’intervento di chirurgia estetica più richiesto in Italia e nel mondo. Ha già compiuto 50 anni, ma la sua diffusione non deve far sottovalutare elementi di rischio che comporta.
protesi_seno
[sws_related_postleft showpost=”3″] [/sws_related_postleft] Le cronache fanno memoria dei rischi
Già nel giugno del 1997 Carmen Di Pietro balzò alle cronache italiane, perché durante un volo in aereo le era esplosa una protesi. Ma l’allarme più grande si è avuto a fine dicembre 2011, col caso delle PIP (dalla marca: Poly Implants Prosthesis), protesi prodotte da una società francese e impiantate anche in Italia, considerate cancerogene perché realizzate con un gel non conforme: più economico silicone industriale, anziché medicale come prevede la legge, che in caso di rottura rischia di diffondersi nell’organismo, provocando non solo infiammazioni ma anche tumori. Si stima che circa 4500 donne italiane siano portatrici di PIP, impiantate in buona parte al Centro Tumori di Milano. Fortunatamente non è molto ricorrente la rottura della protesi.

Tipi di protesi mammaria
Per ovviare ai problemi in caso di rottura si sono studiate anche protesi riempite di soluzione fisiologica. Ma attualmente le più diffuse restano quelle in silicone, perché riescono a garantirne nel tempo massimi risultati in termini di palpabilità e naturalezza, sono rivestite in poliuretano (ottima barriera alle molecole di silicone) e contengono gel coesivi, che in caso di rottura mantengono il silicone in blocchi compatti.
La tendenza del momento nella mastoplastica è quella di ottenere risultati quanto più possibile proporzionati alla persona. Perciò la forma di protesi che va per la maggiore è quella anatomica, a goccia, posizionata preferibilmente nel solco sottommammario. Nelle pazienti giovani si può non compromettere la possibilità di allattare, se si pone l’impianto sotto il tessuto mammario senza ledere i dotti galattofori e dell’areola.[sws_related_postright showpost=”3″] [/sws_related_postright]

I controlli e le garanzie
Al di là dell’episodio di malaffare che tanta preoccupazione sta portando a chi oggi ha addosso una PIP, gli impianti in gel per il seno sono comunque tra le protesi più studiate e collaudate: quelle in uso sono la quinta generazione, con un rischio di rottura ormai limitato ad eventi quali incidenti, traumi sportivi o gravi ustioni. Quanto alla durata nel tempo, si può pensare che sia di moltissimi anni ma non ci sono controprove, perché sono in commercio da poco più di un decennio. A tutela del paziente, ogni protesi deve contenere un libretto informativo che ne identifica data di creazione e provenienza. Dal marzo 2012 è nato il registro delle protesi, con l’obbligo del chirurgo di annotarvi ogni intervento fatto e la protesi impiantata. Per le operazioni antecedenti, queste informazioni sono comunque rintracciabili nella cartella clinica. Il paziente, dal parte sua, deve informarsi sulla tipologia della protesi e deve comunque sottoporsi a controlli periodici concordati col medico, oltre a una risonanza magnetica ogni 10 anni. [author] [sws_related_post]

Registro italiano per le protesi mammarie

E’ stato istituito anche in Italia, con la legge n. 86 del 5 giugno 2012, in vigore dal 12 luglio 2012, un registro delle protesi mammarie che, d’ora innanzi, terra’ traccia di tutti i presidi impiantati.
registro protesi

[sws_related_postleft showpost=”3″] [/sws_related_postleft] L’istituzione del registro era ormai divenuta una priorità a tutela della trasparenza degli interventi e della salute delle pazienti riceventi, a fronte dei recenti scandali sulle protesi difettose o nocive impiantate ad alcune donne non solo in Francia, ma anche sul territorio nazionale. L’intervento legislativo, tra l’altro, era richeisto a gran voce anche dall’associazione dei chirurghi plastici ed estetici, che ha sempre manifestato la necessità di chiarezza e trasparenza quali presupposti imprescindibili per un corretto esercizio della professione, specie in un settore tanto delicato e poco disciplinato.

Già dal 2010 era giacente in Parlamento un disegno di legge per l’istituzione di un Registro Nazionale e di Registri Regionali delle protesi mammarie impiantate in Italia nell’ambito di interventi di chirurgia plastica, estetica o ricostruttiva. Registri che ora, divenuti obbligatori per legge, assegneranno ad ogni intervento un numero identificativo cronologico univoco, che permetterà di individuare il tipo di protesi utilizzata, la sua tipologia e durata e gli effetti collaterali evidenziati, oltre che di seguire il decorso clinico, la gestione dei controlli periodici e il trattamento – sempre nel rispetto della normativa in materia di privacy delle donne impiantate – dei dati a fini epidemiologici.

Il Registro Nazionale sarà tenuto presso il Ministero della Salute, mentre i Registri Regionali saranno custoditi presso unità organizzative appositamente istituite e saranno costantemente aggiornati con i dati forniti dalle strutture di riferimento.

Oltre all’istituzione dei registri, la nuova legge prevede il divieto di effettuare interventi impianto protesico mammario a fini esclusivamente estetici su pazienti minorenni. Restano esclusi dal divieto, pertanto, gli interventi correttivi in caso di gravi malformazioni debitamente certificate.[sws_related_postright showpost=”3″] [/sws_related_postright]

Per i medici che contravverranno a questa previsione, è prevista una multa di 20.000 euro, oltre alla sospensione dall’esercizio della professione per un periodo di tre mesi.

La normativa prevede, infine, che la struttura ospedaliera che effettua l’impianto raccolga il consenso informato scritto della paziente, previa la sottoposizione alla stessa della scheda informativa dettagliata precedentemente compilata con i dati relativi allo specifico tipo di intervento e di protesi presa in esame. [author] [sws_related_post]