Alimentazione dei bambini a rischio a causa della crisi

La crisi che ha investito l’Italia negli ultimi anni ha costretto la popolazione a rivedere e riorganizzare le proprie spese sia in termini di quantità sia in termini di qualità.
A discapito di ciò vi è stata una riduzione non solo del superfluo, come viaggi, uscite, divertimenti, ma anche di ciò che da sempre è considerato la base della vita: l’alimentazione.

alimentazione bambino
[sws_related_postleft showpost=”3″] [/sws_related_postleft] Essa ha subito dei cambiamenti significativi dall’avvento di difficoltà economiche considerevoli e si sta proiettando verso una perdita totale dell’equilibrio richiesto dal nostro organismo per poter vivere in modo ottimale.

I problemi legati all’alimentazione di questo periodo sono tipici dei Paesi industrializzati, che hanno a loro disposizione cibi preconfezionati e precotti di cui spesso si abusa.

Capita sempre più di frequente che si scelga, un pò per motivi economici, un pò per praticità, la somministrazione di cibi pronti piuttosto che di cibi freschi.

Il danno maggiore, legato a questa situazione, viene subito dai bambini o comunque da individui di giovane età che stanno andando incontro a sviluppo.

L’eliminazione parziale o totale di cibi freschi deriva anche dall’aumento dei prezzi di questi che ne rendono proibitivo l’acquisto ad una normale famiglia.

Un altro problema che non deve essere sottovalutato è relativo al tipo di cottura dei cibi. Dovrebbe prevalere la cottura al vapore, che permette di mantenere inalterate le proprietà nutrizionali degli alimenti. Spesso, si preferisce una cottura ricca di grassi, come la frittura, certamente non salutare.

Ma quali sono i rischi a cui i bambini dei nostri nostri giorni vanno incontro?

Un eccessivo consumo di grassi, di zuccheri aggiunti (patatine fritte, succhi di frutta, snack) porta ad uno scorretto sviluppo dell’inidividuo che, non solo manterrà delle abitudini alimentari dannose, ma inizierà a vederne le conseguenze nel giro di poche decine di anni. Aumenta infatti il tasso di obesità a partire da un’età precoce che poi permane anche in età adulta. Si presentano problematiche come l’ipertensione e il diabete. [sws_related_postright showpost=”2″] [/sws_related_postright]

Si può migliorare il regime alimentare dei bambini così da prevenire la comparsa di problematiche croniche in età adulta?

Certamente, è però necessario riporre qualche piccolo accorgimento a partire dalla spesa, per continuare col tipo di cottura adeguata e effettuare una costante attività fisica.

Nella dieta dei bambini devono essere sempre presenti pane, pasta e frutta, che sono alla base non solo di una dieta mediterranea, ma di una dieta corretta da un punto di vista nutrizionale. E’ necessario ridurre gli zuccheri in eccesso contenuti in succhi di frutta, frullati, merendine confezionate, snack.

Si dovrebbero prediligere cibi preparati in casa, verdure cotte al vapore, carni e pesce, mentre si dovranno ridurre i quantitativi di uova e formaggi ad una volta alla settimana.

Nei neonati è, inoltre, consigliato di adottare l’allattamento al seno per più tempo possibile e iniziare la somministrazione di latte vaccino dal secondo anno di vita.

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Fragole e mirtilli neri “proteggono” le donne

Prendersi cura della propria salute può essere molto piacevole e gustoso! Mirtilli neri e fragole sono un valido aiuto per contrastare l’insorgenza di infarti, soprattutto nelle donne, come osservato in uno studio i cui risultati sono stati pubblicati recentemente.

Mirtillo-nero-Selvatico

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E’ una dolce notizia quella che ci giunge da un team di ricercatori provenienti dagli Stati Uniti e dalla Gran Bretagna, dall’Harvard School of Public Health di Boston e dall’Università di East Anglia. I ricercatori hanno contoddo un test coinvolgendo 93.600 donne con un’età tra i 25 e i 42 anni. Le partecipanti, facenti parte del Nurses’ Health Study II, sono state seguite per ben 18 anni. I risultati di questa interessante ricerca sono stati pubblicati su Circulation, il Journal of the American Heart Association (AHA).
Lo studio, portato avanti dal dottor Eric Rimm e dalla dottoressa Aedin Cassidy, con il supporto dei loro colleghi, aveva lo scopo di accertare l’effetto dell’assunzione regolare di frutti di bosco sulla salute del sistema cardiovascolare delle donne. Dal momento che le fragole e i mirtilli neri sono i frutti di bosco maggiormente consumati negli Stati Uniti, sono stati scelti questi per condurre la sperimentazione.

Nel corso del periodo di osservazione, tra le partecipanti all’esperimento si sono verificati 405 casi di infarto. Secondo quanto osservato dai ricercatori, le donne che hanno consumato una maggiore quantità di mirtilli e fragole, hanno visto una riduzione del 32% della possibilità di contrarre un infarto. Questo se paragonate a coloro che mangiavano i frutti di bosco solamente una volta al mese o anche meno frequentemente e a coloro che, pur seguendo una dieta ricca di frutta e verdura, non ne consumavano affatto.

Dalle rilevazioni fatte sul gruppo in studio, ne scaturisce il consiglio di introdurre almeno tre porzioni tra mirtilli neri e fragole, per poter avere un effetto di contrasto agli attacchi cardiaci e proteggere così la salute del cuore, riducendo significativamente potenziali rischi cardiovascolari.[sws_related_postright showpost=”2″] [/sws_related_postright]

La dottoressa Cassidy dell’Università de East Anglia sottolinea come le sostanze che si trovano naturalmente nella frutta e verdura di colore rosso e blu possano ridurre notevolmente il rischio di attacco cardiaco nelle donne giovani e di mezza età. Il dottor Rimm rimarca come mirtilli e fragole, in particolare, posseggano alti livelli di sostanze benefiche per il sistema cardiocircolatorio.

L’effetto benefico sulla circolazione è dovuto ai flavonoidi e tra questi la specifica sottoclasse chiamata antociani, che hanno un elevato potere antiossidante. Tali sostanza possono favorire la dilatazione delle arterie e contrastare l’accumulo di placche. I flavonoidi si trovano anche in molti altri vegetali, come ad esempio uva, more, lamponi, ribes nero, prugne, ciliegie, melanzane.

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Allergie alimentari

Circa il 5% della popolazione mondiale soffre di allergie alimentari. Le manifestazioni di tali patologie sono effetto della reazione del sistema immunitario a determinati prodotti alimentari e soltanto il medico è in grado di effettuare una diagnosi e prescrivere la cura appropriata ad ogni singolo caso. Le intolleranze alimentari possono causare eritemi, orticarie, gonfiori, prurito, vomito, disturbi gravi come difficoltà respiratorie, calo della pressione sanguigna, perdita di coscienza o addirittura la morte. I sintomi, a seconda dei casi, si manifestano in pochi minuti o qualche ora dopo aver mangiato cibi ai quali si è allergici.

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[sws_related_postleft showpost=”3″] [/sws_related_postleft] Oltre 120 alimenti contengono sostanze allergeniche; nei bambini la maggior parte delle reazioni sono causate dal latte e dalle uova mentre gli adulti possono essere intolleranti anche al pesce, ai crostacei e ad alcuni cereali come la soia e il frumento.

Non esistono attualmente studi medici definitivi riguardanti la possibilità di prevenire le allergie alimentari e l’unico modo per evitare reazioni è quello di non mangiare cibi che l’organismo non tollera.

Il Prick test e l’analisi del sangue sono i metodi più comuni per diagnosticare un allergia anche se in nessun caso è possibile prevedere il manifestarsi di sintomatologie allergiche in seguito al consumo di determinati cibi.

Negli ultimi anni si è assistito ad un aumento preoccupante dei casi di allergie alimentari soprattutto nei bambini: attualmente in Europa circa 17 milioni di persone, di cui oltre 3 milioni e mezzo hanno meno di venticinque anni, soffrono di tali disturbi. Alla luce di questi preoccupanti dati, l’Accademia Europea di allergologia e immunologia clinica, nel Giugno 2012 ha avviato una campagna annuale di sensibilizzazione verso l’aumento di anafilassi specialmente nei bambini.

Essa mira ad informare il pubblico su come riconoscere i sintomi dell’anafilassi, le sue cause e su come comportarsi nei casi di emergenza. La campagna si propone inoltre lo scopo di stabilire nuove sinergie tra medici, scienziati e ricercatori di tutto il mondo invitandoli a condividere i dati e gli studi in loro possesso.

Nell’ambito del progetto, i rappresentanti di diversi paesi hanno sottoscritto una Dichiarazione pubblica con lo scopo di invitare le autorità politiche e gli operatori sanitari a fare il possibile per migliorare la gestione e il trattamento delle allergie alimentari e dell’anafilassi.

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Dieta mediterranea

La dieta mediterranea è un particolare regime alimentare tipico dei paesi del bacino mediterraneo, caratterizzato da un elevato consumo di: frutta e verdura, carni bianche, pesce, pane e pasta integrali, condimenti di origine vegetale (soprattutto l’olio di oliva extravergine), cereali, legumi e frutta secca.

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[sws_related_postleft showpost=”3″] [/sws_related_postleft] Tale alimentazione si è rivelata sia moderatamente ipocalorica (e quindi consigliata per perdere chilogrammi oppure per mantenere un peso corporeo ottimale), sia efficace nel prevenire varie patologie a carico dell’apparato cardiovascolare (recenti studi hanno evidenziato una incidenza minore del 50% relativamente al tasso di mortalità causato da incidenti cardiaci per coloro che seguono la dieta mediterranea rispetto a chi non la segue).

CARATTERISTICHE DELLA DIETA MEDITERRANEA

* Consumo di acidi grassi mono insaturi.
Si tratta di acidi grassi di origine vegetale, presenti principalmente nell’olio di oliva o nelle carni di alcuni pesci: queste sostanze hanno la proprietà di diminuire il livello di colesterolo LDL ( dannoso per l’organismo in quanto capace di innescare alcuni processi di ossidazione con i radicali liberi), e parallelamente di far aumentare il livello di colesterolo HDL ( benefico per la sua attività protettiva a livello cardiocircolatorio).
Nella dieta mediterranea sono eliminati tutti i grassi di origine animale, come: burro, strutto, lardo e panna per condire, che vengono sostituiti con grassi di origine vegetale, come olio d’oliva, preferibilmente proveniente da spremitura a freddo.
Molti pesci contengono percentuali variabili di ACG (acidi grassi essenziali) che sono indispensabili per un’omeostasi fisiologica dell’organismo; in particolare si tratta di: acido eicosapentaenoico (EPA) e di acido decosaesaenoico (DHA).

* Presenza di sostanze antiossidanti
Si tratta di sostanze presenti nell’olio d’oliva, che hanno la caratteristica di impedire alcune reazioni di ossidazione innescate dai radicali liberi circolanti e particolarmente dannose per l’organismo perchè potenzialmente cancerogene.
I principali antiossidanti sono l’idrossitirosolo ed oleuropeina (presenti nell’olio d’oliva) unitamente alle vitamine A, C, E.

* Abbondante consumo di fibre
Le fibre sono componenti essenziali di tutti gli alimenti non raffinati (pasta e riso integrale, pane integrale a lievitazione naturale, cerali integrali, ecc) e sono in grado sia di normalizzare la funzione digestiva modulando l’assorbimento dei vari nutrienti, sia di accelerare il transito intestinale.
Recenti studi hanno messo in evidenza come le fibre svolgano anche un’azione protettiva nei confronti di varie neoplasie intestinali.

* Consumo di cerali e legumi integrali
Riso, farro, orzo, avena, segale, miglio, kamut sono componenti fondamentali di questo regime dietetico ed assicurano un apporto equilibrato di proteine vegetali all’organismo, unitamente a tutte le varietà di legumi.

* Consumo di carboidrati complessi
I carboidrati complessi hanno la peculiarità di venire assimilati in maniera differente rispetto a quelli semplici, assicurando una prevenzione contro l’obesità ed il diabete.

* Abbondante consumo di pesce
La carne di molte specie di pesci contiene (oltre agli acidi grassi essenziali sopra citati), anche gli omega 3, sostanze che svolgono un’evidente azione antitrombotica e protettiva sui vasi sanguigni.[sws_related_postright showpost=”2″] [/sws_related_postright]

VANTAGGI DELLA DIETA MEDITERRANEA

I principali vantaggi della dieta mediterranea si riscontrano a livello dell’apparato cardiovascolare, con una spiccata diminuzione nella incidenza di infarti ed ictus, di cardiopatie, di fenomeni ipertensivi ed arteriosclerotici.
Si nota anche una diminuita percentuale nell’insorgenza di neoplasie a carico dell’apparato digerente, di disturbi della motilità intestinale, del deposito di colesterolo a livello arterioso e della glicemia ematica. [author] [sws_related_post]

Dieta Dukan

La dieta Dukan è un regime alimentare iperproteico creato dallo stesso Dukan ed è costituito da quattro fasi (attacco, crociera, consolidamento e stabilizzazione), che sta raggiungendo un notevole successo in questo periodo, però, come la maggior parte di queste diete possiede dei vantaggi ma anche dei potenziali problemi.

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[sws_related_postleft showpost=”3″] [/sws_related_postleft] La prima fase è di attacco e consiste nell’assunzione esclusiva di proteine pure assimilabili da settantadue tipi di alimenti, dura tra i due e i sette giorni e porta a un’elevata perdita di peso. Durante la fase della crociera, il soggetto raggiunge il peso forma alternando proteine alimentari pure e proteine presenti in ventotto tipi di verdure.
La fase di consolidamento dura secondo i chili persi (se abbiamo perso otto chilogrammi, allora questa fase durerà ottanta giorni) e consiste nell’assunzione di formaggio, frutta, legumi, riso, patate e cibi integrali come la pasta, il pane eccetera; una volta a settimana occorre integrare della crusca e svolgere attività fisica. Per due giorni a settimana abbiamo menu libero.
Infine, la fase della stabilizzazione consiste nel tornare a un normale regime alimentare solo che per un giorno la settimana dobbiamo consumare proteine come durante la fase di attacco e, naturalmente, svolgere attività fisica.

I vantaggi riguardano sia il fatto che questa dieta permette un’effettiva perdita di peso; è chiara in quanto tutte le fasi sono esplicite sia nel comportamento da assumere e sia le tipologie di cibi da integrare; mangiamo fino alla sazietà e non dobbiamo pesare nessun cibo perché seguiamo una tabella alimentare ben precisa; assumiamo una ricca lista di cibi; un duraturo mantenimento del peso raggiunto. Inoltre, per avere maggiori informazioni sulle ricette da assumere durante la pratica della dieta Dukan, possiamo acquistare il libro o in alternativa cercare tra la rete tutte le ricette culinarie che fanno al caso nostro.

Tuttavia, la dieta Dukan presenta anche alcuni svantaggi, tra cui: non può essere eseguita da chiunque (sconsigliata per diabetici, chi soffre di problemi renali, cardiaci eccetera); occorre avere ottima salute; è una dieta sbilanciata perché non si assumono i carboidrati che sono degli elementi fondamentali per il nostro organismo, vitamine e Sali minerali. Vengono presi degli integratori che, tuttavia non possono essere paragonati alla qualità stessa delle vitamine assimilate dall’organismo durante i pasti.[sws_related_postright showpost=”2″] [/sws_related_postright]
In altre parole, possiamo andare incontro a seri problemi fisici e, seguendo questa dieta perdiamo si grasso ma anche massa muscolare. Proprio per quest’ultimo motivo, si consiglia un’attività fisica giornaliera con almeno mezz’ora di camminata.
Per avere maggiori informazioni, prima di seguire questa dieta Dukan, possiamo analizzare i vari siti internet che si occupano di questi argomenti; possiamo osservare le varie ricette preposte durante ogni singola fase di questo regime alimentare e, meglio analizzare sia i vantaggi e sia gli svantaggi che potrebbero verificarsi.
Terminando, è utile sapere che prima di intraprendere una dieta, occorre consultare il nostro dietologo in modo tale da scegliere quella più giusta per noi, in modo tale da non andare incontro a seri problemi. [author] [sws_related_post]

Dieta Vegana

La dieta vegana consiste in un regime alimentare caratterizzato dalla eliminazione di tutti i cibi di origine animale, quali:
carne
– insaccati
– uova
– latte e yogurt
– latticini
pesce
– miele e pappa reale

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[sws_related_postleft showpost=”3″] [/sws_related_postleft] Si differenzia da quella vegetariana che permette invece il consumo di: uova, latte e yogurt, latticini e miele.
Si tratta dunque di un tipo di alimentazione estremamente restrittivo, dove lo spettro dei cibi consentiti è molto limitato, e dove si possono facilmente instaurare varie carenze nutrizionali.

La scelta vegana deriva principalmente da un presupposto di natura etica: chi sceglie di non nutrirsi di alimenti d’origine animale manifesta un profondo rispetto per la vita, di qualsiasi essere, ed elimina dalla propria vita sia cibi, ma anche abiti, cosmetici o quant’altro sia dannoso per gli animali.
Sussiste anche un presupposto di natura salutistica in quanto lo stile di vita vegana è accompagnato da scelte non solo nutrizionistiche, ma implica anche una costante attività sportiva, l’eliminazione del fumo, un regolare ritmo sonno-veglia; tutti fattori che favoriscono il benessere dell’organismo.
Inoltre, essendo gli alimenti di origine vegetale meno appetibili rispetto a quelli di origine animale, i vegani riescono molto facilmente a mantenere il proprio peso corporeo entro valori ottimali.

Ci sono varie tipologie di vegani, e precisamente:
* granivori: si nutrono principalmente di cereali
* frugiferi: si nutrono principalmente di frutta
* crudisti: consumano principalmente verdure crude
* misti: si cibano di tutti gli alimenti consentiti

ALIMENTI CONSENTITI

Il problema principale della dieta vegana è rappresentato dal fatto di assicurare un apporto equilibrato di nutrienti.

* PROTEINE
Essendo eliminate le proteine di origine animale (presenti in: carne, pesce, uova e latte), i vegani devono sostituirle con quelle di origine vegetale, presenti nei legumi, nei cereali, nel germe di grano.
Sono consentiti quindi:
– tutti i tipi di cereali (riso, orzo, miglio, farro, kamut, avena, segale)
– tutti i tipi di legumi (fagioli, piselli, fave, lenticchie ceci)
– latte di soya
– germe di grano (il seitan è un alimento a base di germe di grano, molto ricco di proteine)
– soya (sotto forma disidratata da cucinare con l’aggiunta di acqua oppure come tofu, un formaggio a base di latte di soya, molto proteico)
– lecitina di soya

* CARBOIDRATI
E’ raccomandato il consumo di prodotti non raffinati (come lo zucchero di canna), di sciroppo d’acero, di malto di riso e di succo d’agave.
E’ preferibile utilizzare pane integrale a lievitazione naturale, pasta e riso integrali.

* LIPIDI
Sono consentiti unicamente grassi vegetali, come: olio di oliva (meglio di quello di semi), possibilmente ottenuto con ”spremitura a freddo”.
Come condimenti non grassi vengono consigliati: spezie, erbe aromatiche, aceto di mele (preferibile a quello di vino), alghe alimentari, salsa di soya, burro di sesamo.[sws_related_postright showpost=”2″] [/sws_related_postright]

* VITAMINE E SALI MINERALI
E’ consentita l’assunzione di ogni tipo di verdura e di frutta, fonti di vitamine e di sali minerali.
Le verdure (crude o cotte) possono essere insaporite con sale marino non raffinato, con zenzero o con spezie e con scaglie di lievito naturale.
Molto raccomandati sono tutti i tipi di germogli, soprattutto quelli di soya.

Sono da evitare: prodotti ricchi di glutammato, prodotti idrogenati. prodotti raffinati, alcolici, caffè (da sostituire con caffè d’orzo), the (consentito unicamente quello verde). [author] [sws_related_post]

La dieta Metabolica

La dieta metabolica, inventata dal biologo canadese (ma di origini italiane) Mauro di Pasquale, garantisce la perdita di una gran quantità di peso corporeo (si parla anche dieci chili in due settimane) che non si riacquisterà mai più. Ma funziona davvero?

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[sws_related_postleft showpost=”3″] [/sws_related_postleft] Questo regime alimentare si basa sullo stesso principio su cui è fondata la dieta iperproteica: chi lo segue, infatti, assume pochi carboidrati ma molti grassi e proteine. In questo modo l’organismo umano, privato del necessario apporto di carboidrati, onde produrre l’energia necessaria alle funzioni vitali, comincia a smaltire le proteine contenute nei grassi in eccesso. In questo modo il corpo perde rapidamente una gran quantità di lipidi, snellendosi in maniera piuttosto evidente.
La dieta metabolica è divisa in due momenti: il primo consiste in un periodo di prova della durata di circa un mese. Questa fase, a sua volta, si divide in due parti distinte: la prima viene detta fase di “scarico”, la seconda di “carico”. Durante la prima fase (che dura poco meno di due settimane), il soggetto consuma molti grassi e pochi carboidrati. Nella seconda (della durata di un paio di giorni) bisogna invece ricominciare ad assumere i carboidrati e, di conseguenza, eliminare i grassi.
Il secondo momento della dieta si divide nelle stesse identiche fasi (“scarico” e “carico”), ma con tempi diversi: la fase di “scarico”, infatti, durerà soltanto cinque giorni, mentre resterà invariata quella di “carico”. A questo punto, il soggetto a dieta comincerà ad alternare le due fasi fino a raggiungere il peso-forma desiderato.
Il pregio di questa dieta è che mantiene ciò che promette: il metabolismo si velocizza e la persona perde peso in poco tempo e sente sempre meno fame. In molti forum dedicati si magnificano gli effetti che questo tipo di alimentazione ha rapidamente sul corpo di chi decide di intraprenderlo: c’è chi ha cominciato da qualche giorno ed ha già perso un paio di chili o chi è nelle fasi più avanzate e giura di non aver ripreso un etto. Insomma, non saranno i dieci chili in due settimane annunciati (obiettivo effettivamente difficile da raggiungere), ma la perdita di peso è comunque importante.
Nonostante questo, però, anche la dieta metabolica (così come ogni regime alimentare fortemente “squilibrato”) è stata aspramente criticata, sia da esperti del settore, sia da persone che l’hanno provata in prima persona.
Il dietologo Alberto Calvieri scrive nel suo blog che l’apporto di una quantità ridotta di carboidrati nella fase di “scarico” sarebbe molto al di sotto da quella richiesta dal corpo umano, il quale si ritroverà a bruciare tutto il glicogeno disponibile, riducendo conseguentemente le quantità di sali minerali, vitamine e fibre presenti nel corpo umano, da cui il pericolo di “insorgenza di stitichezza con tutti i problemi che ne possono derivare”. La scarsità di carboidrati, inoltre, oltre a “ridurre decisamente il senso di fame”, determina la comparsa di “stanchezza, nausea, vomito, vertigini, instabilità emotiva, ansia, cefalea”, fino ad arrivare, solo nei casi più gravi, al “coma metabolico”. Questa dieta provocherebbe danni anche all’attività sportiva (che ne risentirebbe anche se non praticata a livello agonistico) e comporterebbe un incremento di colesterolo e trigliceridi.[sws_related_postright showpost=”3″] [/sws_related_postright]
Insomma, per il dottor Calvieri la dieta metabolica del dottor Di Pasquale non seguirebbe “le moderne acquisizioni della Scienza dell’Alimentazione in termini di risposta metabolica e salute per l’organismo”, e sarebbe quindi essenzialmente dannosa. Il suo successo deriverebbe dunque soltanto dalla rapidità dei suoi effetti.
Per tutti questi motivi gli esperti consigliano vivamente di consultare il proprio medico di fiducia prima di intraprendere un regime alimentare del genere, e comunque di lasciarlo perdere se si desiderano perdere solo pochi chili. [author] [sws_related_post]

Tisanoreica

Tisanoreica, questa sconosciuta…

Contrariamente a quanto possa sembrare, il significato della parola”tisanoreica”, che a prima vista porterebbe a pensare a una tisana, è una dieta per dimagrire basata su un nuovo principio, quello di attivare una funzione “la chetogenesi”, nutrendosi di soli alimenti che preservano la massa muscolare.

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[sws_related_postleft showpost=”3″] [/sws_related_postleft] La chetogenesi, è un processo che il nostro organismo mette in funzione quando gli facciamo mancare i carboidrati, dato che il nostro corpo richiede energia, inizia a usare gli acidi grassi, per attivare questa funzione non dovremo mangiare carboidrati per alcuni giorni, il nostro organismo inizierà a consumare il grasso contenuto nel nostro corpo, portando quindi a un dimagrimento costante, ma preservando come detto in precedenza, la massa muscolare.
Gianluca Mech, ideatore di questa dieta, basa la sua tesi sulla naturalezza dei suoi prodotti erboristici, miscelati sapientemente e cotti con la decottopia, procedimento esclusivo nel trattamento dei prodotti erboristici “della famiglia Mech” tramandato da secoli.
L’ideatore di questa dieta, specifica che la dieta va personalizzata caso per caso, e deve essere seguita sotto controllo medico.
La durata non dovrà superare i venti giorni consecutivi, più altri venti di mantenimento-stabilizzante[sws_related_postright showpost=”2″] [/sws_related_postright]

I benefici della dieta “Tisanoreica” sono, la rapidità della perdita di peso, gli alimenti sono preparati in maniera che il loro sapore sia lo stesso dei cibi che non si possono ingerire.

Gli svantaggi, dieta non proprio alla portata di tutti dato l’alto costo dei preparati tisanoreici, possono causare lievi sintomi quali mal di testa, nervosismo.
In conclusione la dieta “Tisanoreica”, va attuata come tutte le altre sempre sotto stretto controllo medico.

Vi sono in circolazione da molti anni prodotti simili erboristici, ma dai principi completamente diversi dalla “Tisanoreica”. [author] [sws_related_post]

Alimentazione e dieta

Parlare di dieta non significa far riferimento ad un minore apporto di calorie: vuol dire parlare di un regime alimentare e, in generale, di uno stile di vita. E’ scientificamente provato che una dieta basata su un’alimentazione sana e su una moderata attività fisica permette di aumentare l’aspettativa di vita, alimentazioneinfluendo positivamente, non solo sulla salute, ma anche sulla condizione psicofisica.

[sws_related_postleft showpost=”3″] [/sws_related_postleft] Ma quando un’alimentazione è ben bilanciata?
Si parte dalla colazione: latte, cereali, pane, marmellata e caffè sono gli ingredienti che non dovrebbero mai mancare ogni mattina, per cominciare con il piede giusto la giornata. Sia il pranzo, sia la cena devono ispirarsi alla dieta Mediterranea, rinunciando così ad eccessivi quantitativi di grassi animali, evitando l’abuso di alcolici e consumando quotidianamente almeno cinque dosi tra frutta e verdura. Occorre limitare il consumo di salumi, snack salati o dolci non solo per l’alto apporto calorico ma anche perché troppo carichi di sodio.[sws_related_postright showpost=”2″] [/sws_related_postright] L’elevata concentrazione nel sangue e la conseguente ipertensione arteriosa rappresentano infatti, secondo l’OMS, la prima causa di decessi e di invalidità, incrementando notevolmente il rischio di infarto e di ictus.[author] [sws_related_post]