Registro italiano per le protesi mammarie

E’ stato istituito anche in Italia, con la legge n. 86 del 5 giugno 2012, in vigore dal 12 luglio 2012, un registro delle protesi mammarie che, d’ora innanzi, terra’ traccia di tutti i presidi impiantati.
registro protesi

[sws_related_postleft showpost=”3″] [/sws_related_postleft] L’istituzione del registro era ormai divenuta una priorità a tutela della trasparenza degli interventi e della salute delle pazienti riceventi, a fronte dei recenti scandali sulle protesi difettose o nocive impiantate ad alcune donne non solo in Francia, ma anche sul territorio nazionale. L’intervento legislativo, tra l’altro, era richeisto a gran voce anche dall’associazione dei chirurghi plastici ed estetici, che ha sempre manifestato la necessità di chiarezza e trasparenza quali presupposti imprescindibili per un corretto esercizio della professione, specie in un settore tanto delicato e poco disciplinato.

Già dal 2010 era giacente in Parlamento un disegno di legge per l’istituzione di un Registro Nazionale e di Registri Regionali delle protesi mammarie impiantate in Italia nell’ambito di interventi di chirurgia plastica, estetica o ricostruttiva. Registri che ora, divenuti obbligatori per legge, assegneranno ad ogni intervento un numero identificativo cronologico univoco, che permetterà di individuare il tipo di protesi utilizzata, la sua tipologia e durata e gli effetti collaterali evidenziati, oltre che di seguire il decorso clinico, la gestione dei controlli periodici e il trattamento – sempre nel rispetto della normativa in materia di privacy delle donne impiantate – dei dati a fini epidemiologici.

Il Registro Nazionale sarà tenuto presso il Ministero della Salute, mentre i Registri Regionali saranno custoditi presso unità organizzative appositamente istituite e saranno costantemente aggiornati con i dati forniti dalle strutture di riferimento.

Oltre all’istituzione dei registri, la nuova legge prevede il divieto di effettuare interventi impianto protesico mammario a fini esclusivamente estetici su pazienti minorenni. Restano esclusi dal divieto, pertanto, gli interventi correttivi in caso di gravi malformazioni debitamente certificate.[sws_related_postright showpost=”3″] [/sws_related_postright]

Per i medici che contravverranno a questa previsione, è prevista una multa di 20.000 euro, oltre alla sospensione dall’esercizio della professione per un periodo di tre mesi.

La normativa prevede, infine, che la struttura ospedaliera che effettua l’impianto raccolga il consenso informato scritto della paziente, previa la sottoposizione alla stessa della scheda informativa dettagliata precedentemente compilata con i dati relativi allo specifico tipo di intervento e di protesi presa in esame. [author] [sws_related_post]