Cefalea oftalmica rimedio tibetano

Rimedio antico ma sempre molto efficace

Contro la cefalea oftalmica uno dei rimedi migliori e naturali su cui puntare è quello tibetano. La sua storia risale al 1972, anno in cui ci fu una spedizione dell’UNESCO nei territori del Tibet. Qui fu scoperta un’antica ricetta che sembra possa fare miracoli contro la cefalea oftalmica. Addirittura la ricetta era scritta su delle tavole di argilla e risale a oltre 3800 anni fa. Il ritrovamento avvenne dove c’erano delle rovine di un vecchio monastero e la cosa faceva pensare che fosse un rimedio efficace.

Tutti i benefici del rimedio tibetano

Una cosa che è bene ricordare sono i benefici di questo rimedio naturale. A partire dalla migliore capacità di gestire e metabolizzare nell’organismo le riserve di colesterolo e trigliceridi. Senza dimenticare che è ottimo anche per contrastare l’ipertensione e la formazione di emboli. Ricordando che un suo uso regolare potrebbe essere un toccasana per il sistema immunitario, per quello renale e anche quello epatico. Il che dimostra che si tratta di una sostanza sicura e funzionante.

Cefalea oftalmica e non solo: quando usarlo

Sicuramente molti si chiedono quando bisogna utilizzare il rimedio tibetano. Bisogna ricordare che è ottimo per chi soffre di cefalea oftalmica, essendo in grado di garantire una sensazione di benessere. Ottima soluzione anche per chi soffre di reumatismi, artrosi ed anche artrite, oltre ad essere l’ideale per chi soffre spesso di emorroidi. Il rimedio tibetano va utilizzato anche da parte di chi abitualmente ha mal di testa e sinusiti, così come è utile per coloro che sono sovrappeso.

Occhio alle controindicazioni di questo rimedio

Il rimedio tibetano è molto utilizzato al giorno d’oggi. Ma è bene considerare attentamente quelle che sono le maggiori controindicazioni. Infatti è meglio che non ne facciano uso quei soggetti che hanno sofferto o soffrono di ulcere gastriche o altri problemi della digestione. Oltre a dover ricordare che il rimedio tibetano è controindicato in coloro che assumono farmaci anticoagulanti. Senza dimenticare che anche coloro che sono intolleranti all’aglio, principale ingrediente di questo rimedio, farebbero bene a tenersene lontani.

Gli ingredienti e la preparazione del rimedio tibetano

Per preparare il rimedio tibetano basta semplicemente avere a disposizione dell’aglio e un quarto di alcool per utilizzo interno a 70 gradi. Si parte dal mettere l’alcool in bottiglia di vetro con all’interno l’aglio tritato. Va lasciato per 10 giorni a riposare, dopo aver chiuso in modo ermetico la bottiglia. Successivamente si filtra e si lascia il liquido dal colore verde chiaro per altri 3 giorni a riposo. Dopo questo tempo si può iniziare ad utilizzare.

Rimedio tibetano: come va utilizzato

Nel momento in cui si sono seguite le regole per la preparazione del rimedio tibetano, esso può essere assunto. Non bisogna utilizzarlo così come è in bottiglia in quanto la concentrazione di alcool è ancora elevata. Ecco perché è bene mischiarlo con dell’acqua ed assumerlo almeno 20 minuti prima dei pasti principali quotidiani. Va seguito uno schema posologico preciso ecco perché sarebbe bene utilizzare un apposito contagocce.

Lo schema posologico del rimedio tibetano

Si parte con il primo giorno che prevede 1 goccia a colazione, 2 a pranzo e 3 a cena. Nel secondo aumentano a 4 a colazione, 5 a pranzo e 6 a cena. Un aumento che è graduale fino al quinto giorno. Dal sesto giorno si inizia a ridurre: ecco perché saranno 15 gocce a colazione, 14 a pranzo e 13 a cena. Continuando a ridurre le dosi così fino al decimo giorno. Arrivati all’undicesimo giorno vanno assunte 25 gocce per 3 volte al giorno fino a finire la bottiglia.