Gravidanza: perchè capogiri e svenimenti

Lei che colta da malore sviene all’improvviso e solo in quel momento scopre di essere incinta, chi non ha visto almeno una volta questa scena in TV?

gravidanzaSi, perché nell’immaginario collettivo la perdita dei sensi e i capogiri rappresentano alcuni tra i sintomi sentinella della gravidanza. Niente paura comunque, questi disturbi non sono pericolosi per il bimbo e si possono attenuare.
Alla base di questi fastidi ci sono diversi fattori: un complessivo indebolimento dell’organismo, il calo degli zuccheri, principale nutrimento del feto, che può generare uno scompenso glicemico, gli ormoni, in particolar modo il progesterone, che stimolando la vasodilatazione di vene e arterie per favorire l’afflusso di sangue all’utero, provocano il rallentamento del sangue e, infine, il peso del feto che poggia sui vasi sanguigni ostacolando il ritorno del sangue al cuore.

Che fare? Innanzitutto evitare di stancarsi troppo, fare spuntini frequenti scegliere cibi sani e nutrienti, bere molto e praticare una moderata attività fisica.
Se malgrado questi accorgimenti la testa gira è opportuno sedersi, contrarre ritmicamente i muscoli delle gambe per favorire la circolazione e tenere sempre a portata di mano una zolletta di zucchero o una caramella di liquirizia. E se ci si sente svenire? In questo caso la parola d’ordine è mantenere la calma, sdraiarsi subito sul fianco sinistro, sollevare le gambe e bere un bicchiere di acqua e zucchero.

[sws_facebook_share]
[author]
[sws_related_post]

Trattamento con green laser per l’ipertrofia prostatica

Il trattamento dell’ipertrofia prostatica benigna sembra avere una chance in più con il Green-light laser. E’ quanto risulta da uno studio pubblicato di recente sulla rivista scientifica Journal of Endourology. L’equipe del Prof. Kumar ha infatti sperimentato il Green laser su 186 pazienti suddivisi in tre gruppi e ripettivamente trattati con: resettore monopolare, resettore bipolare e Green-light laser.

Fermo restando che i parametri funzionali riferibili alla qualità di vita e al miglioramento della sintomatologia sono risultati simili nei tre trattamenti, la differenza è invece stata significativa per quanto riguarda la degenza e il periodo post-operatorio. L’intervento attuato con il Green laser ha infatti dimostrato il vantaggio di diminuire in modo rilevante la durata della degenza ospedaliera e la fastidiosa cateterizzazione.

 

Inoltre, è stata riscontrata una minor concentrazione dell’emoglobina e una quantità inferiore di perdite ematiche, di conseguenza una necessità molto ridotta di eventuali trasfusioni. L’ipertrofia prostatica benigna è una patologia tipica negli ultra-cinquantenni e consiste in un ingrossamento anormale della ghiandola prostatica. Pur avendo un decorso benigno, provoca dei problemi notevoli come l’incontinenza urinaria e diversi dolori associati, pertanto va tempestivamente trattata.

[sws_facebook_share]
[author]
[sws_related_post]

L’allattamento al seno riduce il rischio di tumori

Le ultime ricerche scientifiche dimostrano che l’allattamento al seno, oltre a far bene al bambino, procura benefici anche alle mamme, riducendo i rischi di cancro alla mammella e dell’ovaio e proteggendo contro ipertensione, diabete di tipo 2 e infarto.

allattamento
La rivista Obstetrics and Gynecology ha pubblicato lo studio dell’Università di Pittsburg e dell’Harvard Medical School, diffondendo i risultati dei ricercatori che hanno mostrato gli effetti dell’allattamento sull’organismo della madre. I risultati si sono rivelati particolarmente positivi: gli autori affermano che se il 90% delle mamme statunitensi allattasse al seno per i primi dodici mesi dopo la nascita in un anno vi sarebbero 5 mila tumori al seno in meno, i casi di ipertensione si abbasserebbero di 53 mila unità e si verificherebbero 14 mila infarti in meno. Inoltre, si ridurrebbero in maniera significativa i rischi di cancro all’ovaio.
Ai già noti benefici per il bambino, che dal latte materno acquisisce importanti anticorpi, si aggiungono quindi effetti positivi per le mamme, lasciando intravedere un risparmio cospicuo da parte della comunità: lo stesso studio mostra che tale diminuzione di patologie comporterebbe un risparmio per la sanità americana di 869 milioni di dollari per la spesa sanitaria e di 14 miliardi di dollari in termini di costi indiretti per il sistema sociale.

[sws_facebook_share]
[author]
[sws_related_post]

Come evitare l’insonnia estiva

Con l’arrivo della stagione calda, dormire per molti diventa quasi un incubo, la temperatura insopportabile unita spesso all’afa non danno tregua, ma cosa fare per conciliare il sonno?

insonnia

In estate il nostro cervello produce meno melatonina e la minor quantità di questo ormone, influenza negativamente il nostro riposo notturno.
Prima di tutto seguire un’alimentazione corretta, anche se specie in vacanza è facile essere preda di cattive abitudini.
Consumate preferibilmente pasti leggeri, ricchi di proteine, sali minerali, vitamine ed aminoacidi, che rilasciano serotonina,sostanza che dona benessere e rilassamento, la sera evitate il digiuno, per non svegliarvi nel cuore della notte a causa dei crampi della fame, i cibi particolarmente piccanti, speziati o elaborati, si alla dieta mediterranea, naturalmente bere molto.
Evitate caffè, cacao o te, ricchi di sostanze quali la caffeina o la teina, che vanno a stimolare il sistema nervoso, come anche i superalcolici o il fumo, prima di mettervi a letto.
Far a meno dei cibi ricchi di sale, come patatine, alimenti in scatola o minestre con dado da cucina.
Se il pomeriggio siete abituati al solito riposino, fate in modo che non sia molto lungo, evitate l’attività fisica molto intensa nelle ore serali, o di passare molte ore al computer, perché così facendo si stimola il cervello, invece di aiutarlo a spegnersi.
Utile per conciliare il sonno, assumere la sera un bicchiere di latte caldo o ricorrere ad un rimedio naturale, come un’ottima tisana al biancospino.
Importante è riposare in una stanza aerata, magari usando un ventilatore o l’aria condizionata, da accendere un po’ di tempo prima e spegnere quando si va a letto, indossare indumenti in fibre naturali che lascino traspirare la pelle, come il lino o il cotone.
Per le donne che a causa degli ormoni, sono più irritabili e più soggette all’insonnia estiva, può essere utile l’assunzione di melatonina o di integratori.

[sws_facebook_share]
[author]
[sws_related_post]

Male al basso ventre

I dolori a basso ventre sono comuni e ad esserne colpita è soprattutto la sfera femminile. E’ difficile evidenziare una causa principale poiché il sintomo può interessare differenti organi.

dolore-pancia

Le infezioni urinarie provocano dolori al basso ventre. Si percepisce un forte bruciore quando si libera l’urina e una persistente necessità di svuotare la vescica (cistite). Se si avverte anche dolore al rene si tratta di calcoli renali. L’urinocoltura serve a identificare il batterio responsabile della cistite che viene debellato con un antibiotico selettivo. Per i calcoli il percorso è più astruso, e a volte è richiesto l’intervento chirurgico. Contro le infezioni urinarie la natura risponde con il decotto di uva ursina, che agisce come un potente antisettico e calma la sensazione di bruciore. Per combattere i calcoli c’è la betulla che facilita l’eliminazione della renella; l’equiseto che elimina i residui tossici dell’organismo e la robbia che con la sua azione antisettica facilita lo scioglimento dei calcoli.
L’intestino in presenza di stipsi e di diarrea è responsabile della dolorosa sintomatologia. Le cause dipendono da disordini alimentari e cambiamenti delle abitudini. Ai consueti dolori viene associato una spiacevole sensazione di gonfiore riconducibile al colon irritabile. In presenza di dolori acuti è possibile fare ricorso ad antispastici dietro prescrizione medica. A volte può essere richiesto un esame delle feci per vedere la presenza di sangue occulto o di un’endoscopia. La dissenteria in natura si combatte con il decotto di foglie di vite: astringente e antiemorragico. Per il colon irritabile i frutti di papaia tonificano l’apparato digerente e favoriscono il buon funzionamento dell’intestino. Per la stipsi vanno utilizzate piante blandamente lassative come l’infuso di cicoria che stimola la motilità dell’intestino e il decotto di malva, lassativo non irritante.
Dall’utero, dalle tube di Fallopio e dalle ovaie possono avere origini dolori a basso ventre. La dismenorrea è una causa, così un’infiammazione pelvica, i fibromi, l’endometriosi, complicazioni legate a gestazioni come le gravidanze extrauterine e gli aborti. Un tampone vaginale è indicato per evidenziare eventuali infezioni, un’ecografia pelvica per controllare le ovaie, mentre quella transvaginale per una esplorazione più approfondita. Indipendentemente quale sia la causa, in presenza di un dolore a basso ventre, si consiglia di contattare il medico per evitare serie complicazioni addominali.

[sws_facebook_share]
[author]
[sws_related_post]

I farmaci da portare in vacanza

Estate: per molti tempo di vacanze e di partenze. Per godersi al meglio il tempo lontano da casa occorre portare con sé tutto l’indispensabile per far fronte agli imprevisti, a cominciare dai farmaci di prima necessità.

pronto soccorso
Al giorno d’oggi è difficile che anche in vacanza non si riesca a trovare una farmacia aperta. Una sicurezza in più però, soprattutto all’estero e per quei mali occasionali che necessitano di un intervento tempestivo, è quella di portare con sé in valigia i farmaci più versatili e di frequente utilizzo. Sicuramente tra questi rientrano gli antipiretici e gli antidolorifici, utili per placare febbre e infiammazioni o dolori tanto acuti quanto frequenti nei momenti più inopportuni, come il mal di denti o l’emicrania. Frequenti in trasferta, dati i cambiamenti di alimentazione e di clima, anche i disturbi intestinali o di stomaco. Meglio portare con sé, allora, tutto l’occorrente per farvi fronte: lassativi e antidiarroici, ma anche i farmaci che contrastano l’acidità di stomaco e favoriscono una corretta digestione.
L’esposizione al sole in questo periodo dell’anno favorisce l’insorgere di problemi della pelle, per questo è quasi d’obbligo portare con sé i farmaci contro le scottature solari e pomate antistaminiche o cortisoniche contro le irritazioni dell’epidermide.
Infine, specie con bambini al seguito, meglio avere sempre con sé un kit di prima medicazione, completo di cerotti, disinfettante e garze.

[sws_facebook_share]
[author]
[sws_related_post]

Come smettere di fumare in gravidanza: metodi naturali

Per tutte le future mamme in dolce attesa smettere di fumare è importantissimo: farlo senza il ricorso a farmaci dannosi per la loro salute e per quella del feto, è ancora meglio.

fumo-in-gravidanza

Sono molti i metodi per smettere di fumare in maniera naturale, oltre a tanta forza di volontà, ci sono alcune tecniche assolutamente prive di controindicazioni per aiutare le donne in gravidanza a compiere questo importante passo.
Uno dei metodi più utilizzati è il ricorso a prodotti di natura omeopatica come il Tabacum: una sostanza di origine naturale che aiuta a ridurre la dipendenza liberando il corpo dalle tossine e dalla voglia di nicotina.
Ideale anche l’uso dell’agopuntura, metodo di medicina alternativa che consiste nell’andare a stimolare determinati punti del corpo tramite aghetti. Consente di convertire l’energia di alcune zone del corpo in uno strumento di liberazione dal tabagismo.
Infine si puo’ provare con l’ipnosi con l’aiuto di uno specialista del settore oppure provare con i fiori di Bach in particolare la variante Cayenne che è specifica per assistere nella lotta alla dipendenza da fumo.
E’ consigliabile comunque prima di intraprendere qualsiasi strada e assumere qualsiasi sostanza consultare uno specialista o il proprio medico ginecologo.

[sws_facebook_share]
[author]
[sws_related_post]

Aumento delle possibilità di tumore per chi ha familiarità

Un importante studio condotto da un team di ricercatori italiani, francesi e svizzeri su un campione di oltre 20000 soggetti colpiti da diverse patologie tumorali tra il 1991 e il 2009, recentemente pubblicato sulla prestigiosa rivista Annals of Oncology, ha evidenziato la forte incidenza della familiarità sullo sviluppo della malattia.

visita
Gli studiosi hanno analizzato tumori che interessano diversi organi, in particolare quelli orofaringei, della laringe e del nasofaringe, quelli dell’esofago, dello stomaco, del colon retto, del fegato, del pancreas, della mammella, utero, ovaie, della prostata e dei reni.
L’equipe di oncologi, ponendo particolare attenzione all’anamnesi e alla storia familiare dei pazienti, ha rilevato un aumento della possibilità di sviluppare un determinato tipo di neoplasia nei soggetti che hanno un parente prossimo (di primo grado) affetto dallo stesso tipo di tumore.

La ricerca, dunque, pur tenendo conto anche degli altri fattori che intervengono quali possibili concause della patologia (come lo stile di vita, l’alimentazione, il fumo, l’alcol), è stata in grado di confermare e quantificare un dato – quello dell’incidenza della familiarità nella genesi dei tumori – che era già noto da tempo.
Sono molti, infatti, gli studi che mettono in correlazione la genetica e l’insorgenza del cancro.
Il merito di questa ricerca, tuttavia, e’ quello di aver saputo prendere in esame un campione molto vasto di soggetti e di patologie, ricercando correlazioni incrociate; la scoperta nuova ed interessante che emerge dallo studio riguarda proprio l’aumento significativo del rischio dei familiari di soggetti colpiti dal cancro di sviluppare un tumore anche diverso da quello che ha interessato i parenti. A titolo di esempio, le donne che hanno una parente che ha sofferto di cancro alla mammella manifestano un rischio quasi triplicato di ammalarsi di tumore alle ovaie.
Anche l’età del paziente che è stato precedentemente colpito dal tumore incide sulla possibilità per i familiari di svilupparne uno a loro volta: è stato rilevato, infatti, che se un soggetto viene colpito da patologia tumorale prima dei 60 anni, il rischio per i suoi parenti più prossimi è notevolmente più elevato.
I risultati di questa ricerca sono importantissimi sotto il profilo della prevenzione, consentendo ai medici di effettuare uno screening mirato, tenendo sotto controllo i soggetti più a rischio.
La prevenzione, infatti, resta una delle armi più efficaci per combattere il cancro.

[sws_facebook_share]
[author]
[sws_related_post]

Impiantato Ilesto, il primo defibrillatore compatibile con la risonanza magnetica

Dalla Biotronik, azienda multinazionale leader nel settore della tecnologia medica, arriva Ilesto 7, un nuovo defibrillatore che detiene due importanti primati: è uno dei modelli più piccoli al mondo ed è pienamente compatibile con la risonanza magnetica. In Italia, il primo ad adottare questa tecnologia è stato il Policlinico Casilino di Roma.

ilesto

Il defibrillatore è un dispositivo medico che permette di prevenire la morte cardiaca improvvisa causata da tachicardia ed aritmie del cuore che riducono il flusso sanguigno: l’ ICD, sigla utilizzata per identificare questi device, invia impulsi elettrici ad alta energia che regolano l’attività cardiaca.
Ilesto 7, il nuovo defibrillatore targato Biotronik, nasce dall’esigenza di rendere possibile l’esame della risonanza magnetica, uno dei più richiesti in tutto il Mondo, anche a quei pazienti che per motivi di salute utilizzano l’ICD. Ilesto 7, infatti, non solo è caratterizzato da dimensioni molto ridotte, ma implementa una speciale tecnologia che rende possibile eseguire gli esami diagnostici senza problemi: se il paziente deve sottoporsi ad un esame di imaging a risonanza magnetica nucleare (RMN), il medico deve solo programmare diversamente il defibrillatore per reimpostare i parametri tradizionali una volta che l’esame è stato completato. Grazie ad un programmatore esterno, il medico cambia temporaneamente le impostazioni del defibrillatore senza conseguenze per il paziente.
La salute del paziente viene tenuta sempre sotto controllo anche grazie al sistema BIOTRONIK Home Monitoring® che ogni giorno, ed in maniera del tutto automatica, invia ai medici i parametri del defibrillatore ed i dati del ritmo cardiaco consentendo, quindi, di effettuare un vero e proprio controllo ambulatoriale anche a distanza.
Ilesto 7 risolve così due problemi importanti nel settore cardiovascolare: da una parte, infatti si registra un aumento dei pazienti che necessitano dell’impianto di un defibrillatore (si parla di percentuali di crescita che si aggirano intorno al 10-15% all’anno) mentre aumentano del 10% circa anche le richieste di coloro che devono sottoporsi agli esami di risonanza magnetica, una procedura complicata per i pazienti con defibrillatore fino all’arrivo di Ilesto.
I primi ad impiantare il nuovo dispositivo Ilesto sono stati i medici dell’Aritmologia del Policlinico Casilino di Roma: Leonardo Calò, Responsabile della struttura, ha evidenziato non solo l’innovazione tecnologica di Ilesto 7, ma anche la sua eccezionale durata che garantisce 11 anni di funzionamento riducendo le complicanze legate alla sostituzione dell’apparecchio.

[sws_facebook_share]
[author]
[sws_related_post]

Come rimettersi in forma dopo la gravidanza

La nascita di un figlio è una grande gioia per i loro genitori, dopo tutte le fatiche affrontate per la gravidanza, ma quello che più segna è la difficoltà a rimettersi in forma dopo il parto.

nuoto-in-gravidanza
Non è sempre facile con un bambino appena nato avere del tempo libero da dedicare a se stessi e ad allenarsi o a fare della semplice ginnastica, per questo è necessario entrare nell’ottica di idee che bisogna fare dei sacrifici, mettere da parte la pigrizia soprattutto nei piccoli momenti liberi e orientarsi a seguire un programma di allenamento quotidiano, integrato con una dieta adeguata.
Una cosa molto importante è non avere fretta, quindi non iniziare subito dopo il parto, ma attendendo qualche settimana o meglio ancora dopo un mese circa, mantenendo una dieta non drastica e un allenamento graduale e costante.

Nei primi periodi di vita del bambino la mamma non si può permettere di effettuare una dieta molto rigida, soprattutto se lo allatta al seno, ma deve prediligere principalmente alimenti genuini come frutta, verdura, fibre e cereali integrali.
Invece, si deve cercare di evitare fritture, sale, cibi ricchi di grassi e conservanti, bevande gassate e dolci che non aiuterebbero per nulla a tornare in forma. Nelle prime fasi è importante non saltare pasti e se si allatta sarà necessario fare anche due spuntini intermedi per evitare di indebolirsi troppo, mentre al termine dell’allattamento si potrà seguire un regime di dieta più restrittivo sotto prescrizione però di un medico specialista dietologo.
L’esercizio fisico è una buona regola da seguire sia per tonificare i muscoli sia per recuperare la forma fisica di un tempo, ma tutto ciò è da fare senza esagerare. Per via del parto è sempre consigliabile cominciare gradualmente le attività solo dopo due o tre settimane, con piccole passeggiate a basso ritmo che andrà aumentato nel tempo.
Dopo circa un mese e mezzo sarà possibile recarsi in palestra per effettuare esercizi specifici e iniziare a sollecitare i muscoli della pancia e a cicli di circa venti movimenti anche quelli addominali, o ancora meglio nuotare in piscina o al mare.

[sws_facebook_share]
[author]
[sws_related_post]