L’Indonesia si appresta ad una riforma legislativa sul trattamento dei problemi di salute mentale e ha scelto l’Italia come modello da seguire, per studiare sul campo la normativa italiana e la sua concreta applicazione è arrivata una delegazione.
Il progetto prende piede il 24 giugno del 2013 quando una delegazione del gruppo di lavoro che in Indonesia si sta occupando della nuova legge, ha partecipato ad un incontro presso la sede del Ministero della Salute alla presenza del direttore del Servizio di Salute Mentale della regione Lazio.
L’Indonesia attualmente applica il Pasung che prevede l’internamento dei pazienti e quindi un trattamento limitativo dell’integrazione sociale e anzi capace di procurare ulteriori sofferenze al malato mentale. La legge Basaglia e la sua applicazione viene considerata un modello di eccellenza e quindi un esempio da seguire nell’emanazione della nuova normativa da applicare poi nel Paese.
L’incontro tenutosi a Roma è stato ritenuto soddisfacente dall’ambasciatore e dal vice che hanno manifestato l’idea di proseguire la proficua collaborazione.
Il viaggio è proseguito e la tappa successiva è stata a Bologna presso il Dipartimento di Salute Mentale dell’azienda sanitaria al fine di studiare l’organizzazione di quel dipartimento considerato l’eccellenza in Italia.
La delegazione indonesiana è stata accolta da Angelo Fioritti (direttore del Dipartimento di Salute Mentale), Mara Morini (direttore del Dipartimento di Cure Primarie) e da Domenico Berardi (professore universitario di psichiatria). L’interesse si è concentrato sui percorsi di riabilitazione e terapeutici personalizzati che vengono creati dall’equipe in base ai singoli disturbi psichici dei vari pazienti. L’eccellenza è data dalle misure volte all’integrazione sociale attraverso il coordinamento tra centri di salute mentale, i servizi ospedalieri psichiatrici (SPDC), i centri diurni, i gruppi appartamento e le residenze psichiatriche. Si tratta quindi di misure volte a ridurre il disagio del malato psichico che già vive una realtà difficile e che non è opportuno isolare completamente come succedeva con i vecchi metodi applicati e in particolare proprio con l’internamento che spesso creava situazioni disumane e degradanti.
A Bologna l’interesse della delegazione indonesiana si è soffermato soprattutto sul progetto regionale Leggieri, dal nome del medico che per primo sviluppò questo sistema di trattamento innovativo e che in Emilia Romagna è applicato da oltre 10 anni, esso prevede una collaborazione tra specialisti in psichiatria e medici di base per il trattamento del malato mentale.
Per il Dipartimento bolognese non è questa la prima soddisfazione a livello internazionale perché è già stato soggetto di attenzione da parte del governo di Portogallo, Brasile, Danimarca e Svezia mentre a settembre è attesa la delegazione del governo del Belgio.
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