Dieta Dukan

La dieta Dukan è un regime alimentare iperproteico creato dallo stesso Dukan ed è costituito da quattro fasi (attacco, crociera, consolidamento e stabilizzazione), che sta raggiungendo un notevole successo in questo periodo, però, come la maggior parte di queste diete possiede dei vantaggi ma anche dei potenziali problemi.

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[sws_related_postleft showpost=”3″] [/sws_related_postleft] La prima fase è di attacco e consiste nell’assunzione esclusiva di proteine pure assimilabili da settantadue tipi di alimenti, dura tra i due e i sette giorni e porta a un’elevata perdita di peso. Durante la fase della crociera, il soggetto raggiunge il peso forma alternando proteine alimentari pure e proteine presenti in ventotto tipi di verdure.
La fase di consolidamento dura secondo i chili persi (se abbiamo perso otto chilogrammi, allora questa fase durerà ottanta giorni) e consiste nell’assunzione di formaggio, frutta, legumi, riso, patate e cibi integrali come la pasta, il pane eccetera; una volta a settimana occorre integrare della crusca e svolgere attività fisica. Per due giorni a settimana abbiamo menu libero.
Infine, la fase della stabilizzazione consiste nel tornare a un normale regime alimentare solo che per un giorno la settimana dobbiamo consumare proteine come durante la fase di attacco e, naturalmente, svolgere attività fisica.

I vantaggi riguardano sia il fatto che questa dieta permette un’effettiva perdita di peso; è chiara in quanto tutte le fasi sono esplicite sia nel comportamento da assumere e sia le tipologie di cibi da integrare; mangiamo fino alla sazietà e non dobbiamo pesare nessun cibo perché seguiamo una tabella alimentare ben precisa; assumiamo una ricca lista di cibi; un duraturo mantenimento del peso raggiunto. Inoltre, per avere maggiori informazioni sulle ricette da assumere durante la pratica della dieta Dukan, possiamo acquistare il libro o in alternativa cercare tra la rete tutte le ricette culinarie che fanno al caso nostro.

Tuttavia, la dieta Dukan presenta anche alcuni svantaggi, tra cui: non può essere eseguita da chiunque (sconsigliata per diabetici, chi soffre di problemi renali, cardiaci eccetera); occorre avere ottima salute; è una dieta sbilanciata perché non si assumono i carboidrati che sono degli elementi fondamentali per il nostro organismo, vitamine e Sali minerali. Vengono presi degli integratori che, tuttavia non possono essere paragonati alla qualità stessa delle vitamine assimilate dall’organismo durante i pasti.[sws_related_postright showpost=”2″] [/sws_related_postright]
In altre parole, possiamo andare incontro a seri problemi fisici e, seguendo questa dieta perdiamo si grasso ma anche massa muscolare. Proprio per quest’ultimo motivo, si consiglia un’attività fisica giornaliera con almeno mezz’ora di camminata.
Per avere maggiori informazioni, prima di seguire questa dieta Dukan, possiamo analizzare i vari siti internet che si occupano di questi argomenti; possiamo osservare le varie ricette preposte durante ogni singola fase di questo regime alimentare e, meglio analizzare sia i vantaggi e sia gli svantaggi che potrebbero verificarsi.
Terminando, è utile sapere che prima di intraprendere una dieta, occorre consultare il nostro dietologo in modo tale da scegliere quella più giusta per noi, in modo tale da non andare incontro a seri problemi. [author] [sws_related_post]

Male alla spalla

Tra la cause di dolore alla spalla più comuni vi è l’artrosi, che colpisce le persone dai cinquanta anni in su. Questa patologia degenerativa si manifesta con la progressiva erosione della cartilagine che riveste le articolazioni della spalla.

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[sws_related_postleft showpost=”3″] [/sws_related_postleft] Tra le infiammazioni più diffuse che provocano dolore alla spalla vi è la tendinite del Capo Lungo Bicipite (localizzato nella parte anteriore della spalla), la tendinite cuffia, che riguarda i tendini della cuffia dei rotatori di spalla, la tendinite calcifica. Il dolore alla spalla può essere anche causato da eventi traumatici, quali la rottura del tendine Capo Lungo Bicipite, che può verificarsi sia nei giovani che negli anziani. La lussazione della spalla è un altro molto doloroso, che sopraggiunge quando la struttura della spalla non è più in grado di mantenerla nella sua normale posizione. Nei casi più gravi è necessario recarsi subito al Pronto Soccorso, meno preoccupanti sono invece gli episodi di sublussazione. Con il progressivo invecchiamento e l’avanzare dell’età possono comparire lesioni e deterioramenti ai muscoli che costituiscono la c.d. “Cuffia dei rotatori”, che muovono e rendono stabili le articolazioni della spalla. L’intensità del dolore varia a seconda di quale muscolo è coinvolto. Una patologia piuttosto grave e invalidante, che spesso compare senza una causa precisa, è la c.d. “Spalla congelata”. il soggetto colpito non riesce a muovere la spalla, e può diventare difficile anche un lieve movimento. L’articolazione della spalla, che è piuttosto instabile, è protetta da una specie di guarnizione chiamata “labbro”, che permette di muovere la spalla in qualsiasi modo. Quando il labbro glenoideo si lacera, sopraggiunge un dolore che può avere intensità variabile. In alcuni casi tale protezione superficiale può anche lesionarsi, all’inizio senza alcun dolore, poi con il passare del tempo il dolore si accentua. Le spalle sono strutture complesse (formate da ossa, tendini, legamenti, muscoli) e sono in collegamento con il torace e la colonna cervicale, quindi risentono indirettamente dei disturbi o patologie che riguardano tali zone. Affinchè la diagnosi del medico risulti il più possibile precisa, è necessario che il soggetto riferisca in maniera dettagliata i sintomi, l’intensità del dolore e i momenti della giornata in cui si acuisce, la zona coinvolta. Una diagnosi corretta può essere ottenuta solo ricorrendo a specifiche indagini radiologiche. [sws_related_postright showpost=”2″] [/sws_related_postright] In genere qualsiasi accertamento viene effettuato su entrambe le spalle, anche se il problema riguarda soltanto una di esse. Per quanto riguarda la terapia,è il medico a decidere la più adatta al caso. In genere, però, quando si avvertono i primi dolori, è consigliabile non forzare la zona per due-tre settimane. Se si fa allenamento in palestra, è bene sospendere per un pò di tempo gli esercizi per le spalle con i pesi. I dolori alla spalla, se non particolarmente intensi, potrebbero placarsi con applicazioni quotidiane di un panno caldo sulla zona, per almeno venti minuti. Questo rimedio è particolarmente efficace in caso di borsiti e tendiniti, poichè il calore lenisce le infiammazioni. Se il dolore persiste ed il medico consiglia l’operazione chirurgica, si consiglia di provare prima con un ciclo di fisioterapia. Molte persone hanno risolto così i loro problemi senza sottoporsi ad alcun intervento. [author] [sws_related_post]

Dieta Vegana

La dieta vegana consiste in un regime alimentare caratterizzato dalla eliminazione di tutti i cibi di origine animale, quali:
carne
– insaccati
– uova
– latte e yogurt
– latticini
pesce
– miele e pappa reale

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[sws_related_postleft showpost=”3″] [/sws_related_postleft] Si differenzia da quella vegetariana che permette invece il consumo di: uova, latte e yogurt, latticini e miele.
Si tratta dunque di un tipo di alimentazione estremamente restrittivo, dove lo spettro dei cibi consentiti è molto limitato, e dove si possono facilmente instaurare varie carenze nutrizionali.

La scelta vegana deriva principalmente da un presupposto di natura etica: chi sceglie di non nutrirsi di alimenti d’origine animale manifesta un profondo rispetto per la vita, di qualsiasi essere, ed elimina dalla propria vita sia cibi, ma anche abiti, cosmetici o quant’altro sia dannoso per gli animali.
Sussiste anche un presupposto di natura salutistica in quanto lo stile di vita vegana è accompagnato da scelte non solo nutrizionistiche, ma implica anche una costante attività sportiva, l’eliminazione del fumo, un regolare ritmo sonno-veglia; tutti fattori che favoriscono il benessere dell’organismo.
Inoltre, essendo gli alimenti di origine vegetale meno appetibili rispetto a quelli di origine animale, i vegani riescono molto facilmente a mantenere il proprio peso corporeo entro valori ottimali.

Ci sono varie tipologie di vegani, e precisamente:
* granivori: si nutrono principalmente di cereali
* frugiferi: si nutrono principalmente di frutta
* crudisti: consumano principalmente verdure crude
* misti: si cibano di tutti gli alimenti consentiti

ALIMENTI CONSENTITI

Il problema principale della dieta vegana è rappresentato dal fatto di assicurare un apporto equilibrato di nutrienti.

* PROTEINE
Essendo eliminate le proteine di origine animale (presenti in: carne, pesce, uova e latte), i vegani devono sostituirle con quelle di origine vegetale, presenti nei legumi, nei cereali, nel germe di grano.
Sono consentiti quindi:
– tutti i tipi di cereali (riso, orzo, miglio, farro, kamut, avena, segale)
– tutti i tipi di legumi (fagioli, piselli, fave, lenticchie ceci)
– latte di soya
– germe di grano (il seitan è un alimento a base di germe di grano, molto ricco di proteine)
– soya (sotto forma disidratata da cucinare con l’aggiunta di acqua oppure come tofu, un formaggio a base di latte di soya, molto proteico)
– lecitina di soya

* CARBOIDRATI
E’ raccomandato il consumo di prodotti non raffinati (come lo zucchero di canna), di sciroppo d’acero, di malto di riso e di succo d’agave.
E’ preferibile utilizzare pane integrale a lievitazione naturale, pasta e riso integrali.

* LIPIDI
Sono consentiti unicamente grassi vegetali, come: olio di oliva (meglio di quello di semi), possibilmente ottenuto con ”spremitura a freddo”.
Come condimenti non grassi vengono consigliati: spezie, erbe aromatiche, aceto di mele (preferibile a quello di vino), alghe alimentari, salsa di soya, burro di sesamo.[sws_related_postright showpost=”2″] [/sws_related_postright]

* VITAMINE E SALI MINERALI
E’ consentita l’assunzione di ogni tipo di verdura e di frutta, fonti di vitamine e di sali minerali.
Le verdure (crude o cotte) possono essere insaporite con sale marino non raffinato, con zenzero o con spezie e con scaglie di lievito naturale.
Molto raccomandati sono tutti i tipi di germogli, soprattutto quelli di soya.

Sono da evitare: prodotti ricchi di glutammato, prodotti idrogenati. prodotti raffinati, alcolici, caffè (da sostituire con caffè d’orzo), the (consentito unicamente quello verde). [author] [sws_related_post]

La dieta Metabolica

La dieta metabolica, inventata dal biologo canadese (ma di origini italiane) Mauro di Pasquale, garantisce la perdita di una gran quantità di peso corporeo (si parla anche dieci chili in due settimane) che non si riacquisterà mai più. Ma funziona davvero?

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[sws_related_postleft showpost=”3″] [/sws_related_postleft] Questo regime alimentare si basa sullo stesso principio su cui è fondata la dieta iperproteica: chi lo segue, infatti, assume pochi carboidrati ma molti grassi e proteine. In questo modo l’organismo umano, privato del necessario apporto di carboidrati, onde produrre l’energia necessaria alle funzioni vitali, comincia a smaltire le proteine contenute nei grassi in eccesso. In questo modo il corpo perde rapidamente una gran quantità di lipidi, snellendosi in maniera piuttosto evidente.
La dieta metabolica è divisa in due momenti: il primo consiste in un periodo di prova della durata di circa un mese. Questa fase, a sua volta, si divide in due parti distinte: la prima viene detta fase di “scarico”, la seconda di “carico”. Durante la prima fase (che dura poco meno di due settimane), il soggetto consuma molti grassi e pochi carboidrati. Nella seconda (della durata di un paio di giorni) bisogna invece ricominciare ad assumere i carboidrati e, di conseguenza, eliminare i grassi.
Il secondo momento della dieta si divide nelle stesse identiche fasi (“scarico” e “carico”), ma con tempi diversi: la fase di “scarico”, infatti, durerà soltanto cinque giorni, mentre resterà invariata quella di “carico”. A questo punto, il soggetto a dieta comincerà ad alternare le due fasi fino a raggiungere il peso-forma desiderato.
Il pregio di questa dieta è che mantiene ciò che promette: il metabolismo si velocizza e la persona perde peso in poco tempo e sente sempre meno fame. In molti forum dedicati si magnificano gli effetti che questo tipo di alimentazione ha rapidamente sul corpo di chi decide di intraprenderlo: c’è chi ha cominciato da qualche giorno ed ha già perso un paio di chili o chi è nelle fasi più avanzate e giura di non aver ripreso un etto. Insomma, non saranno i dieci chili in due settimane annunciati (obiettivo effettivamente difficile da raggiungere), ma la perdita di peso è comunque importante.
Nonostante questo, però, anche la dieta metabolica (così come ogni regime alimentare fortemente “squilibrato”) è stata aspramente criticata, sia da esperti del settore, sia da persone che l’hanno provata in prima persona.
Il dietologo Alberto Calvieri scrive nel suo blog che l’apporto di una quantità ridotta di carboidrati nella fase di “scarico” sarebbe molto al di sotto da quella richiesta dal corpo umano, il quale si ritroverà a bruciare tutto il glicogeno disponibile, riducendo conseguentemente le quantità di sali minerali, vitamine e fibre presenti nel corpo umano, da cui il pericolo di “insorgenza di stitichezza con tutti i problemi che ne possono derivare”. La scarsità di carboidrati, inoltre, oltre a “ridurre decisamente il senso di fame”, determina la comparsa di “stanchezza, nausea, vomito, vertigini, instabilità emotiva, ansia, cefalea”, fino ad arrivare, solo nei casi più gravi, al “coma metabolico”. Questa dieta provocherebbe danni anche all’attività sportiva (che ne risentirebbe anche se non praticata a livello agonistico) e comporterebbe un incremento di colesterolo e trigliceridi.[sws_related_postright showpost=”3″] [/sws_related_postright]
Insomma, per il dottor Calvieri la dieta metabolica del dottor Di Pasquale non seguirebbe “le moderne acquisizioni della Scienza dell’Alimentazione in termini di risposta metabolica e salute per l’organismo”, e sarebbe quindi essenzialmente dannosa. Il suo successo deriverebbe dunque soltanto dalla rapidità dei suoi effetti.
Per tutti questi motivi gli esperti consigliano vivamente di consultare il proprio medico di fiducia prima di intraprendere un regime alimentare del genere, e comunque di lasciarlo perdere se si desiderano perdere solo pochi chili. [author] [sws_related_post]

Male all’ orecchio

Il male all’orecchio può essere di due forme: diretto ed indiretto.

Nel primo caso la causa del dolore è da ricercare nell’orecchio stesso ed è principalmente provocato da tre fattori:
– una infezione più o meno importante dell’organo stesso (otite)
– un tappo di cerume
– un brufolo o una piccola cisti all’interno del canale uditivo

male all'orecchio

[sws_related_postleft showpost=”5″] [/sws_related_postleft] Il male di forma indiretta invece viene percepito a livello dell’orecchio, ma deriva da un problema ad un diverso organo. Le principali fonti di questo dolore sono:

– problemi all’articolazione temporo-mandibolare di natura disfunzionale (masticazione non corretta) o infiammatoria-degenerativa (artrite o artrosi a livello della stessa articolazione)
– ascesso dentale o altro problema legato ai denti ed alle gengive
– infiammazione delle ghiandole del collo (parotidi o linfonodi)
– tonsillite, faringite o altra patologia infiammatoria della gola
– dolori artritici a collo e cervicale

Per entrambe le tipologie di dolore all’orecchio è sempre consigliabile recarsi presso il proprio medico per un controllo approfondito.
E’ fondamentale stabilire le cause del male all’orecchio per poter intervenire con la terapia più corretta ed individuare l’origine del dolore.

Se il dolore è dovuto ad una infezione dell’orecchio sarà necessario effettuare una terapia a base di antibiotici specifici, prescritti esclusivamente dal proprio medico.

Per eliminare un tappo di cerume sono invece consigliati i lavaggi del canale uditivo con acqua fisiologica sterile (la si trova in farmacia in pratici flaconcini monouso). E’ una operazione che può essere effettuata in maniera autonoma: è sufficiente inclinare la testa e versare lentamente nell’orecchio il contenuto della fialetta. Se sentirete l’acqua scivolare verso la gola, saprete che il tappo è sottile e che quindi saranno sufficienti pochi lavaggi per eliminarlo del tutto.
Per i tappi di cerume più persistenti sono invece in commercio dei coni di cera che, scaldando l’orecchio, facilitano lo scioglimento e la fuoriuscita del cerume ma devono essere utilizzati con cautela.
Se il disturbo persiste occorre recarsi presso l’otorino che rimuoverà il tappo tramite un piccolo uncino.
Ricordate di non utilizzare mai i bastoncini di cotone che potrebbero spingere ancora di più verso l’interno il cerume.

Il male alle orecchie derivato da un problema ad un altro organo può essere attenuato con i farmaci antidolorifici come ibuprofene, paracetamolo o altri anti-infiammatori, ma è sempre bene chiedere consiglio al medico prima di procedere con la loro assunzione.

In inverno può capitare di accusare un forte male all’orecchio dopo essere rimasti a lungo all’aperto. Questo accade perchè il freddo ed il vento penetrano nelle membrane dell’orecchio provocando una leggera infiammazione che origina un temporaneo dolore, anche molto forte.
Questo dolore da raffreddamento tende a scomparire abbastanza in fretta (dai 30 ai 60 minuti una volta rientrati al caldo) e può essere facilmente prevenuto utilizzanto copricapi di lana o para-orecchie durante le uscite.

Il rimedio della nonna per il male all’orecchio è molto semplice ed economico e prevede l’utilizzo di un asciugamano tiepido da posizionare sopra orecchio e collo. E’ chiaramente un palliativo ma può risultare efficace nei momenti di maggiore sofferenza.[sws_related_postright showpost=”3″] [/sws_related_postright]

Un capitolo a parte merita il male all’orecchio nei bambini. Le orecchie dei più piccoli sono molto delicate e soggette a frequenti infiammazioni.
In questi casi è sempre meglio contattare il pediatra ed evitare i metodi fai da te. Per alleviare il fastidio, la mano calda della mamma può essere un ottimo rimedio contro il dolore acuto: provate ad appoggiare il vostro palmo sul padiglione auricolare e vedrete che il bambino si calmerà quasi subito. [author] [sws_related_post]

Naturopatia

Il termine “naturopatia” da un po’ di tempo è entrato a far parte del linguaggio comune: sta a indicare una medicina non ufficiale, guardata con scetticismo dalla scienza e dalla medicina tradizionale, che tuttavia vanta sempre più seguaci e assicura un approccio naturale alla malattia, che viene curata in quanto sintomo di un malessere più generale che investe l’intero organismo.

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[sws_related_postleft showpost=”3″] [/sws_related_postleft] Per il naturopata, infatti, il corpo umano è un tutto indissolubile e diverso da persona a persona: la malattia va dunque curata in quanto manifestazione dell’unicità dell’individuo, nonché perdita dell’equilibrio sia fisico che psico-emozionale. Queste due sfere, infatti, sono legate l’una all’altra e posseggono un’energia vitale – detta anche “intelligenza biologica” – che varia da persona a persone e che nel corso dell’esistenza può alterarsi o esaurirsi; il corpo può guarirsi da solo grazie a questa energia che la naturopatia stimola e incanala nella giusta direzione. [sws_related_postright showpost=”2″] [/sws_related_postright] Le leggi seguite dal naturopata sono le leggi della natura, quelle biologiche, che prevedono il rispetto dei ritmi vitali, un’alimentazione equilibrata, la disintossicazione e depurazione dell’organismo, l’armonia con la natura e una spiccata propensione all’autoanalisi, perché il corpo da solo può divenire consapevole del suo malessere e azionarsi per sconfiggerlo. Più che una medicina, dunque, si tratta di un vero e proprio stile di vita che mira al benessere dell’individuo nel pieno rispetto del suo corpo. [author] [sws_related_post]

Il Peso forma, cos’è e come calcolarlo

Il peso forma, non è altro che semplicemente il peso ideale relativo alle rispettive caratteristiche personali.
L’età, il sesso, l’altezza, il tipo di allenamento: sono numerosi i fattori che influenzano il peso forma di una persona.Uno dei modi utilizzati più frequentemente per conoscere il proprio peso forma, consiste nel calcolo dell’indice del Body Mass Index (BMI), ovvero Indice di Massa Corporea.

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[sws_related_postleft showpost=”3″] [/sws_related_postleft] Non c’è certamente bisogno di uno specialista per eseguire questa semplicissima operazione: è sufficiente dividere il proprio peso, espresso in chilogrammi, per l’altezza elevata al quadrato, espressa in metri. Il coefficiente ottenuto andrà confrontato con un’opportuna tabella secondo la quale se il valore calcolato oscilla tra 20 e 24,99 allora si è nella categoria “normopeso”.

Valori compresi tra 25 e 29,99 si è in presenza di un leggero sovrappeso. Per valori superiori a 30 si parla di obesità. Nel caso invece in cui l’IMC calcolato sia inferiore a 19,99, il soggetto è sottopeso.

Questo tipo di calcolo presenta però dei limiti evidenti, non andando a considerare la quantità di massa grassa e di massa magra.
Ad esempio un soggetto ben allenato e con una muscolatura tonica e ben sviluppata, a parità di condizioni, avrà un peso molto maggiore di un individuo non allenato. In questo caso l’indice di massa corporea potrebbe classificare il soggetto nella categoria sovrappeso, quando in realtà si caratterizzano per una massa grassa estremamente ridotta.

Altra formula molto utilizzata è quella di Lorenz, che tuttavia non considera tra le sue variabili l’età o la struttura muscolare del soggetto. Il peso ideale per una donna si calcola eseguendo la seguente operazione matematica: dalla propria altezza in centimetri bisogna sottrarre cento e al risultato occorre sottrarre la semidifferenza dell’altezza meno centocinquanta.[sws_related_postright showpost=”2″] [/sws_related_postright]
Ad esempio ad una persona alta 175 cm il peso si calcolerà come: (175-100)-[(175-150)/2]= 62,5 kg.
Per gli uomini al denominatore non c’è più il fattore 2, ma il fattore 4. Ad esempio per un uomo alto 175 cm il calcolo si esegue come: (175-100) – [(175-150)/4]= 68,5 kg.
Ovviamente se il proprio peso, in entrambi i metodi di calcolo, è di molto maggiore rispetto a quello ideale, sarà necessario intervenire apportando delle variazioni alla propria alimentazione e più in generale al proprio stile di vita. [author] [sws_related_post]

Fitoterapia

La Fitoterapia è una pratica che l’uomo ha sempre utilizzato, imparando a conoscere gli effetti benefici delle piante a sua disposizione.
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La Fitoterapia nasce quindi con l’intento di sfruttare i benefici di numerose specie vegetali per scopi curativi. Nel corso del tempo si è affermata come rimedio alternativo a quello legato all’uso di medicine tradizionali.
Questo genere di pratica può essere utilizzata sia a scopi curativi che a scopi preventivi nei confronti di patologie di bassa o media gravità.
Ovviamente la soluzione deve essere ponderata perchè l’uso eccessivo o errato delle piante può causare problematiche secondarie.
In genere, la somministrazione varia, è proporzionale al peso corporeo dell’individuo e deve essere valutata anche in relazione alle condizioni di salute di quest’ultimo per evitare che possa trarre benefici legati ad un problema ma inconvenienti legati ad altre patologie.
Gli estratti vegetali utilizzati dalla fitoterapia sono in genere leggermente diluiti, ma molto meno rispetto a quelli usati dall’omeopatia.
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Tutti o quasi possono usufruire di queste cure purchè siano seguiti dagli specialisti del settore.
Recandosi nelle migliori erboristerie si potrà chiedere un consiglio al relativo erborista che sarà in grado di scegliere con cura il rimedio più adatto e anche la modalità di somministrazione più consona al soggetto.
Essa può consistere nell’assunzione di gocce per via orale, di tisane o ancora di prodotti per uso esterno come creme e olii.

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Piano sulla malattia diabetica

Il diabete è una patologia cronica caratterizzata da un basso livello di insulina, da un’alta concentrazione di glucosio nel sangue e minzione frequente accompagnata da una eccessiva richiesta d’acqua da parte del fisico.
In Italia si contano ben tre milioni di pazienti affetti da diabete, a cui si devono aggiungere tutte quelle persone che non sanno ancora di avere la malattia. Il diabete non fa distinzioni di età, ma è tipica delle classi sociali più povere.
diabete

[sws_related_postleft showpost=”3″] [/sws_related_postleft] L’Italia, in pieno accordo con le direttive della Comunità Europea, attua il “Piano sulla malattia diabetica”, definito durante la conferenza tra stato e regioni il 6 dicembre dello scorso anno.
Questo piano specifica l’attuazione di linee per la prevenzione e la cura di questa patologia e ha come unico obiettivo la totale tutela del paziente.
trend diabeteL’attuazione del Piano è stato definito dalla Commissione Nazionale sul Diabete e prevede una forte sinergia tra Regioni, Ministero società di ricerca e associazioni varie.
Il programma del 2003, ha subito modifiche nel corso degli anni cercando di adattarsi nel modo migliore all’evoluzione della malattie e delle conoscenze scientifiche.[sws_related_postright showpost=”2″] [/sws_related_postright]
Il Piano, pur delineando le indicazioni principali, lascia ampio spazio ad integrazioni regionali e locali per consentire l’assistenza migliore all’individuo anche tenendo conto delle differenze territoriali.
Questo Piano (voluto per tutti gli stati membri dalla Comunità) ha lo scopo, nel pieno rispetto del titolo V della Costituzione Italiana, di migliorare il supporto al paziente diabetico, di ottimizzare le risorse economiche disponibili e di assicurare imparzialità in merito all’accesso alle cure e al sostegno. [author] [sws_related_post]

Male agli occhi

Oggi giorno molte persone soffrono di mal di occhi, e può essere causato da diversi fattori come la congiuntivite, la sinusite, porcile, infezioni o abrasioni della cornea, o semplicemente da un corpo estraneo all’interno dell’occhio. I dolori possono essere localizzati e con fitte continue, causando anche mal di testa, possono dare a problemi alla muscolatura, soprattutto se ci sono delle forti infiammazioni di origine batterica, allergiche o virale. Se invece i dolori sono presenti quando si muovono gli occhi, potrebbe essere causato da una neurite ottica retrobulbare.
male agli occhi
[sws_related_postleft showpost=”3″] [/sws_related_postleft] La congiuntivite senza secrezione, riconosciuta in quanto provoca rossore all’interno delle palpebre e lacrimazione abbondante, può essere causata da un’infezione virale, associata spesso a raffreddori e la sua durata è solitamente dai 4 ai 7 giorni. Se invece l’infezione è batterica, lo spurgo diventa giallo e le palpebre sono arrossate, soprattutto al risveglio e può essere causata anche dai raffreddori. Queste infezioni nonostante tutto, non danneggiano la vista. Nel caso di congiuntivite virale la terapia da eseguire è un lavaggio abbondante degli occhi con acqua, ogni due ore, facendola penetrare all’interno delle palpebre, per evitare che diventi batterica. Utilizzare del collirio, solo nel caso in cui rimangono molto rossi e il fastidio continui. Invece in quella batterica la terapia da applicare è un’accurata pulizia dell’occhio, da eventuali croste secche, o secrezione al suo interno, con l’aiuto di un batuffolo di cotone bagnato con acqua tiepida. Successivamente dopo aver consultato il proprio medico, utilizzare un antibiotico per occhi, in pomata o in gocce.

Il male agli occhi a causa di un corpo estraneo, può essere dovuto da sabbia, muco secco, sporco, moscerini, segatura, schegge di vetro o legno ecc… Solitamente si deposita sotto le palpebre, in uno spazio cieco rivestito da mucosa. I sintomi si manifestano dopo le 12-24 ore, accusando dolori all’interno dell’occhio, senso di fastidio della luce e lacrimazione. Nel caso di schegge, si consiglia di andare subito al pronto soccorso per evitare danni irreparabili. Invece negli altri casi è opportuno fare degli impacchi abbondanti con acqua tiepida, oppure dei lavaggi inserendo la parte dell’occhio direttamente nell’acqua, creando un movimento continuo di apertura e chiusura delle palpebre, in modo da far uscire tutti i corpi estranei. E’ possibile cercare di estrarlo anche con l’angolo di un fazzoletto di carta, se si è depositato all’estremità dell’occhio, invece se si trova sotto la palpebra inferiore, si può estrarlo con un bastoncino di cotone, tirando la palpebra in giù e in fuori.

La sinusite può creare pressione dietro gli occhi e causare dolore ad entrambi i lati. La terapia ideale è liberare il naso con inalazioni di vapore caldo, in modo da drenare il muco. Oppure coprire con un panno caldo e bagnato e respirare attraverso o in alternativa utilizzare un umidificatore.[sws_related_postright showpost=”3″] [/sws_related_postright]

Le abrasioni sono causate da oggetti che involontariamente vanno a colpire la cornea causando irritazioni e lesioni, curabili con pomate antibiotiche e antidolorifici.

Un Porcile è un’infiammazione delle palpebre, che può essere causato dai follicoli dei peli delle ciglia e dalle ghiandole d’olio, la terapia consigliata è eseguire degli impacchi di acqua calda per almeno due giorni. [author] [sws_related_post]